lunedì 22 ottobre 2012

oh, e nel frattempo

La popolazione ebraica di Israele cresce, quella araba diminuisce. 

According to a June 2012 study by the Washington-based Population Reference Bureau (PRB), 72 percent of 15-49 year old Palestinian married women prefer to avoid pregnancy [...] The PRB study states that “a growing number of women are using contraception, as family planning services have expanded in the Arab region.”

[...]

In 2012, Israel’s Jewish fertility rate (three births per woman) is trending upward, boding well for Israel’s economy and national security, exceeding any Middle Eastern Muslim country [...] In 2012, the Israeli Arab-Jewish fertility gap is half a birth per woman, compared with a six birth gap in 1969. Moreover, young Jewish and Arab-Israeli women have converged at three births, with Arab women trending below — and Jewish women trending above — three births.  

Sta scritto qui. Ma non ditelo a lui.  Lui chi? Quello che nel 2009 scriveva:

Insomma, la mia opinione (semplice) è che Israele nel lungo termine abbia perso la guerra demografica: nasceranno sempre più arabi degli ebrei.

Siccome questa roba, piu' che una opinione, e' un wishful thinking (vedere i pericolosi ebrei ridotti a minoranza, voglio dire), avete mica una idea se origine del suddetto wishful thinking e' l'ideologia cattocom o la sbandierata ignoranza in campo matematico? 

domenica 21 ottobre 2012

Gli atei sono buffi (si parla anche di sesso)

Tra tutte le religioni, una bizzarra e'  quella che va sotto il nome di ateismo. Il  dogma principale sembra essere "Non esiste nessun Dio". Per Dio, di solito, i praticanti dell'ateismo intendono una specie di patriarca perennemente incazzato con il genere umano. Il  rito principale degli atei consiste nel ripetere questa frase, e diverse varianti, preferibilmente in presenza di credenti di altre religioni, che sembra siano indispensabili per officiare, appunto, questo rito. A qualcuno potrebbe sembrare una noiosa giaculatoria, ma non lo e': i credenti della religione detta ateismo lo prendono sul serio ed anzi coltivano pure la ambizione di riuscire a convertire all'ateismo chi professa altre fedi. Come? mediante la ripetizione sistematica della detta asserzione, o di altre varianti. Piu' volte al giorno, e magari anche su facebook.

Oltre a questa pratica quotidiana, gli aderenti alla religione detta ateismo hanno un loro calendario sacro, che comprende la ricorrenza piu' importante dell'anno, il Darwin Day. Come ogni religione, hanno i loro riti matrimonali o funebri  come pure cerimonie per accogliere i nuovi nati. Hanno anche un loro clero, ovvero gente che viene pagata  per celebrare queste funzioni, e se siete interessati potete anche scegliere la carriera all'interno di questa religione.  Come ogni religione che si rispetti -e badate che io rispetto molto la religione degli atei- l'ateismo ha avuto alcune scismi. Esiste anche un gruppo di ebrei che si sono  avvicinati a questa fede.

Anche se rispetto molto la religione degli atei, a volte trovo buffo il loro comportamento. Per esempio quando ostentano la presunzione che si possa condurre una esistenza solamente atea, del tutto priva di influenze da parte di altre religioni o culture. Una pretesa che mi sembra faccia un po' a cazzotti con la loro continua ripetizione secondo la quale viviamo in una societa' multiculturale, e pertanto gli aderenti alla religione ebraica dovrebbero lasciarsi alle spalle il loro culto settario e la pretesa di sposarsi tra di loro. O anche con la abitudine di seguire il calendario cristiano quando si tratta di regali di Natale. Vedo che la osservano molti atei, che pure nelle festivita' della religione cristiana, sorprendentemente, non lavorano, esattamente come i cristiani.

Ma vabbe', grazie a Dio, nessuno e' perfetto e la coerenza assoluta e' solo la virtu' degli imbecilli. A proposito di imbecilli, come lo vedete il Leonardo Tondelli, che dice di essere ateo ma tiene una rubrica sui santi in cui ripete ogni volta che gli ebrei, prima della nascita di Gesu', erano cattivi, genocidiari e spietati, e tali sono ritornati ad essere dopo il 1948? Lo so, e' una divagazione, ma siccome lui mi legge con attenzione, non volevo perdere l'occasione di salutarlo.

Qualche anno fa, quando facevo lo storico, ero incappato in una serie di registri di nascita. Voi magari non lo sapete, ma l'anagrafe comunale non e' sempre esistita, e tanto tempo fa si registravano i figli solo dopo averli battezzati, o circoncisi. Dunque, in questi registri di nascita, che coprivano una spazio di piu' di un secolo e che riguardavano la stessa citta' italiana, io avevo notato una cosa singolare. Nove mesi dopo la Quaresima c'erano pochi nati cattolici, e nove mesi dopo le feste ebraiche c'era una impennata nelle nascite tra gli ebrei. Studiosi di demografia storica che si sono occupati della Polonia hanno notato la stessa differenza nei (si dice cosi') ritmi di fecondita' per un altro bel paio di secoli.

Il fenomeno e' interessante, se per di piu' tenere presente che, in coincidenza con crisi economiche (carestie, inflazione), l'osservanza, come dire, religiosa, si intensifica: calano le nascite tra i cattolici, crescono quelle tra gli ebrei.

Ora, tutto questo lo ho scritto perche' mi fanno girare le scatole gli umanisti che si vantano di non capire nulla di elementari operazioni aritmetiche, come le frazioni. Pure io ci capisco nulla, pero' mica me ne vanto. Ed anzi ho rotto le scatole a diversi amici che ci capiscono di piu' di me, per farmi spiegare come calcolare il tasso di inflazione (si', e' possibile stabilire se in una data area italiana ci fosse inflazione,poniamo: quattro secoli fa). E con quegli amici, matematici pazienti (uno pero' era laureato in economia) mi sono divertito a parlare di fig.... di sesso e di religione, voglio dire.

La storia e' una materia affascinante. Si ricostruiscono mondi e culture lontani nel tempo e sembra a volta di fare un viaggio su un altro pianeta. Viviamo in una societa' post-industriale e probabilmente i ritmi della nostre fecondita' non sono piu' legati alle osservanze religiose. Ma i dati che io avevo raccolto arrivavano alle porte dell'Ottocento, quando poi la anagrafe era sottratta alle istituzioni religiose, diventava comunale, e ebrei e cattolici non si potevano piu' distinguere. Ed e' tutto da dimostrare che la differenza fosse scomparsa, solo perche' qualche benintenzionato voleva dare alla minoranza gli stessi diritti della maggioranza. 

Sappiamo poco di quel che succedeva in camera da letto, ma per esempio sulla cucina siamo meglio informati. E una cucina ebraica, distinta da quella cattolica, si e' mantenuta anche dove di ebrei non ce ne erano piu'. A proposito, quanti sono i praticanti la religione detta ateismo che il venerdi' mangiano pesce? 

Che e' come dire che non basta dichiararsi atei, per buttarsi alle spalle l'influenza di una religione. Pero' ci sono atei che continuano a credere che le cose vadano davvero cosi', e affermano con baldanza di non nutrire alcun pregiudizio religioso, e che anzi, gli ebrei sono davvero troppo ricchi e troppo potenti. Guarda per esempio quel che fanno in Palestina, la terra di Gesu'. 

martedì 16 ottobre 2012

Oggi, 16 ottobre, anniversario della deportazione degli ebrei romani, Leonardo festeggia spiegando ai suoi lettori cosa c'e' di bello nel culto del Sacro Cuore. Che stava sulla bandiera dei peggio reazionari ottocenteschi. Che erano pure antisemiti, ma questo Leonardo non lo spiega.

Ah, poche settimane fa cadeva l'anniversario della uccisione di Stefano Gay Tache'. Non era un bambino palestinese, pertanto Leonardo non ne parla. 

giovedì 11 ottobre 2012

I grossi grassi bambini di Palestina (e un Puffo furioso)

Le terribili condizioni di vita dei bimbi palestinesi, e l'assedio di Gaza, e gli israeliani cattivi, e gli ebrei venuti dall'Europa a colonizzare e gozzovigliare e sbroc sbroc. 

E il grave problema della obesita' dei bambini in Palestina, ormai attestata su un drammatico 12%, ovvero una percentuale simili a Norvegia, Olanda e Svezia. Fonte della notizia: la nota agenzia propagandistica sionista Lancet, "world's leading general medical journal and specialty journals in Oncology, Neurology and Infectious Diseases" (sta scritto sulla copertina, eh).

Ho provato a comunicare questa notizia al prof. Leonardo Tondelli, noto da queste parti come Puffo. Che ha reagito con un papello furioso.
Basterebbe un po' di sana cultura contadina: tutti gli animali ingrassano in cattività. Più in generale, l'obesità non è un parametro per misurare il benessere: in alcune società (USA, ad esempio) è palesemente il contrario, visto che è causato da un'alimentazione di scarsa qualità.
Inutile provare a ricordare al Puffo Tondelli che, cultura contadina o meno, Norvegia e Svezia sono in Scandinavia e non c'entrano nulla con gli USA. 
Dopodiché, se invece fosse provato che i palestinesi stanno bene, sarei il primo a esserne contento.
E qua invece gli cresce il nasone, a Leonardo, Puffo bugiardo. Perche' lui i palestinesi li vuole sempre incazzati e sofferenti, di modo da poter tessere la lagna su quanto sono perfidi gli israeliani, che non ascoltano la lezione di Abramo, e ci hanno il volto cattivo del colonialismo

Non contento di aver detto una bugia, il professor Puffo Tondelli passa alla diagnosi psichiatrica.
Discutere di Israele ti causa una botta di endorfina: non ne puoi fare a meno, ma non credo che sia una cosa giusta spalleggiarti. Non credo che ti freghi nulla davvero di Israele,
Il meglio lo da' comunque quando alla solta lagna sull'essere frainteso, diffamato, perseguitato ed offeso associa nientemeno che dei temi religiosi.
Perché dovrei mettermi a scambiare opinioni con una persona che va avanti da mesi scrivendo cose offensive e false su di me? È una cosa profondamente sbagliata, che non credo la tua religione consenta.

Gli interessati possono leggere  qui lo sbrocco del Puffo in versione completa.

Se leggete un post sopra e uno sotto, trovate pure la dichiarazione di fede sulla inevitabile sconfitta del nemico sionista, di cui il Puffo e un altro aspettano, nientepopodimenoche il cadavere, seduti come da icona sull'argine del fiume. Mentre sbirciano account twitter e linkedin. Di altre persone, casualmente ebrei ed israeliani (io).

In ogni caso, tutta questa fiducia sulla certa sconfitta del nemico, e sulla sua morte, nientemeno, fa davvero un po' ridere, se si pensa che viene da sostenitori di Yasser Arafat.Da gente che si arrabbia se gli dici che le giovani generazioni palestinesi non seguono piu' gli inviti alla ribellione.

E che, anzi, mettono pure su pancia.


domenica 7 ottobre 2012

et voila'

Ultime notizie da un Paese dove l'antisemitismo immaginario, coltivato da ragazzi per nulla razzisti, rischia sempre di venire ingigantito

Parigi - proiettili sparati contro una sinagoga.

Molotov contro un negozio kasher.

La polizia ha arrestato un gruppo di jihadisti. Avevano una lista di obiettivi ebraici ed israeliani. Perche' loro fanno distinzioni, tra cultura e religione. Poi colpiscono ambedue.

Ricordatevi pero' che il vero problema sono le tirate anti-islamiche.




mercoledì 3 ottobre 2012

La lezione di Jonathan

Una delle persone da cui ho imparato molto si chiama Jonathan. Era parte del piccolo gruppo di visionari, con aspirazione di Armata Brancaleone, che ha fondato l'ebraismo progressivo in Italia. Quella cosa che e' passata dai sette individui che eravamo nei tardi anni Novanta, a tre comunita' stabili che ci sono adesso, piu' diversi gruppi qua e la' per l'Italia, insomma qualche centinaio di famiglie. Il fatto che, da scombinati che eravamo (e attivi soprattutto nel litigare tra di noi) siamo cresciuti fino a questi numeri, dovrebbe essere considerato una prova che il Dio degli ebrei esiste e ci protegge, soprattutto da noi stessi. 

Jonathan era noto per l'espressione si', ma: praticamente? Accompagnato da uno sguardo generalmente scettico. Ti riportava immediatamente con i piedi per terra, mentre ancora navigavi tra le nuvole di un volo pindarico. Ricordo una riunione piuttosto animata, eravamo gia' una quarantina di persone, a quel punto. Una di noi, che di lavoro faceva la consulente aziendale e voleva fare le scarpe a qualcuno del Consiglio introdurre un nuovo modello di organizzazione, aveva portato una ventina di copie dello stesso fascicolo, che poi erano stampe tratte da una presentazione powerpoint sulla quale lei aveva speso (diceva) mezza giornata. Facendo intrendere che la sua mezza giornata costava qualcosa come 300 euro e che quella era da considerare una donazione alla comunita'. E eccola li' che dimostrava come questo affascinante sistema  avrebbe levato di mezzo quello che le stava antipatico e che si faceva un mazzo tanto per tutti, gratis ci avrebbe fatto lavorare tutti insieme in armonia; e inanellava i nomi delle multinazionali il cui organigramma, a suo dire, era ispirato da cotanta sapienza, e lo diceva lei che aveva il fidanzato americano. Che nessuno aveva pero' mai visto.  

Al momento della discussione, Jonathan disse solo tre parole "Si', ma: praticamente?" E la nostra sinagoga quasi veniva giu' per le risate. Perche' era chiaro a tutti, tranne che alla signora dai seicento euro al giorno (300 x 2), che un modello di organizzazione aziendale buono per una multinazionale, non dovrebbe adattarsi a una comunita' religiosa composta da un nucleo di iper attivi e una fascia piu' larga, e crescente, di gente disposta a mettere meno tempo, ma qualche lira.

Ho pensato molto alla lezione di Jonathan, in questi giorni, quando mi sono trovato a sfruculiare la zona della rete in basso a sinistra, dopo che il puffo Leonardo, che occupa quella zona con orgoglio e convinzione, era venuto a curiosare nei mei account twitter e linkedin. E chissa' dove altro.  Sta di fatto che in questo periodo, in basso a sinistra, si discute molto sul casino dovuto al fatto che un cretino ha messo on line un film sedicente satirico, in cui si dicono cretinate sull'Islam, all'insaputa degli attori che in quel film hanno recitato, e come risultato sono morti diversi cittadini arabi, un diplomatico americano, mentre il resto del mondo islamico e' convinto, e te pareva, che a organizzare tutto siano stati degli ebrei. Roba da internazionale situazionista, non fosse per i morti.


Da quelle parti, dico in basso a sinistra, ci si vanta di provare empatia per i poveri islamisti offesi:  un po' meno, al solito, per le sorelle e le figlie di tali islamisti, cui i predetti islamisti impongono un dress code piuttosto dettagliato, senza che la loro opinione di femmine sia richiesta. 

E dunque, nel nome di questa empatia, che assomiglia tanto alle buone intenzioni che lastricano la nota strada discendente, si soloneggia che non sarebbe poi male introdurre anche da noi qualche limite alla liberta' di offendere il Profeta, l'Islam o i barbuti stessi. Dopotutto da noi c'e' gia' il divieto di offendere gli ebrei (ah, davvero?) perche' non si dovrebbe fare lo stesso con l'Islam?

Si arriva a sostenere questa scemenza, sulla base di un, diciamo, ragionamento, in tre passaggi. Ognuno di questi passaggi fa acqua, come spero di mostrare.  Poi arriva la lezione di Jonathan e l'edificio crolla tra le risate. Ma andiamo con calma.

Il punto di partenza, o primo passaggio, e' il post-colonialismo da parrocchietta. Siamo stati tanto cattivi, noi occidentali, con i poveri popoli del terzo mondo, adesso dobbiamo espiare la nostra perversione colonialista e non dobbiamo permetterci di giudicare i loro valori. Chi sostiene questa cazzata, riconosce ai fondamentalisti islamici il diritto di rappresentare tutti gli altri musulmani del mondo, a cui frega nulla di un video messo su You Tube da un cretino. Musulmani che in moschea ci vanno, quando ci vanno, per ragioni familiari e che magari preferiscono una moschea dove nessuno gli rompe le palle con l'obbligo di condurre la guerra contro gli infedeli. Musulmani che, in parole povere, sono certamente la maggioranza e in qualche caso hanno gli integralisti sui cosiddetti.

Il farlocco in vena post colonialista pero' prosegue: anche da noi e' proibito offendere i disabili e postare video porno su You Tube, quindi perche' ci scandalizziamo, ogni cultura ha le proprie proibizioni. Con la piccola differenza che anche nel mondo islamico e' proibito offendere i disabili e postare video porno su You Tube, se non che', gli ossessi che ora sbraitano per via di You Tube, vorrebbero aggiungere  una proibizione (e una pena corporale) a un set di proibizioni che tutti quanti, gia' adesso, osserviamo.

Questa sinistra e' davvero malconcia, se si mette ad invocare proibizioni.

Ma questo lo vedevo gia' da solo. Dove la lezione di Jonathan ha rivelato tutta la sua importanza e' stato quando ho seguito i ghirigori convoluti di coloro che, la' in basso a sinistra, hanno una sola idea, e molto ristretta: "Dobbiamo evitare la retorica dello scontro di civilta'".  Ci sono dei musulmani in carcere? Dobbiamo evitare la retorica dello scontro di civilta' Un tizio accoppa dei bambini ebrei? Dobbiamo evitare la retorica dello scontro di civilta' Un rumeno cristiano ortodosso ruba il portafogli a una vecchina comunista? Dobbiamo evitare la retorica dello scontro di civilta'. C'e' troppo traffico in centro? Dobbiamo evitare la retorica dello scontro di civilta'.Ti piace la polenta concia? Dobbiamo evitare la retorica dello scontro di civilta'. eccetera.

Siccome bisogna evitare la retorica dello scontro di civilta', sarebbe una buona idea prendere in considerazione le buone motivazioni di chi assalta le ambasciate. Ah si', avete gia' sentito questa argomentazione? Certo, all'epoca dell'assalto alla ambasciata americana  durante la rivoluzione islamista in Iran. E chi la sosteneva, pero', condannava con forza altro genere di episodi. E poi si lamentava di non essere preso sul serio.

Con il primo passaggio post-colonialista il farlocco ha gia' buttato a mare un paio di secoli di Illuminismo e di tolleranza. Siccome dalle parti dove si assaltano ambasciate l'Illuminismo non e' arrivato (il farlocco ama i grandi affreschi storici), e siccome l'Illuminismo e' una roba di noi occidentali (il farlocco ama autoflagellarsi), sarebbe colonialismo imporre un po' di Illuminismo anche a loro: che questo si chiama, appunto retorica dello scontro di civilta' e ti porta con Bush in Irak, quindi e' cacca e cattivo. Ma allora, uno si chiede, per quale ragione evitare questa retorica ecc. ecc. ? 

Ed ecco pronto il secondo passaggio del ragionamento farlocco. Il dialoghismo tardocomunista. Il farlocco ha un debole per gli affreschi storici, e soloneggia fresco dalla consultazione di una guida Lonely Planet, qualche volta addirittura sotto il cielo di Siria e Giordania, ma piu' spesso nella sua cameretta. Se lo guardate bene, dice il farlocco, l'Islam e' un miracolo di tolleranza, equanimita' e giustizia, e se le ambasciate vengono assalite dai popoli islamici (popoli solo nella mente del farlocco, ricordate), beh, questo significa che gli abbiamo fatto tanto male. E che loro hanno ragione. Se noi avessimo un po' piu' di rispetto per loro, loro avrebbero rispetto per noi. Sotto il grande affresco storico, le argomentazioni del farlocco hanno un indiscutibile sapore di famiglia piccolo borghese, con la mamma casalinga che ti sbacchetta le dita quando di becca a dire le parolacce al fratellino piu' piccolo. Il quale, certo, deve evitare anche lui la retorica dello scontro di civilta', dice il maggiore, nella sua empatia per i musulamni offesi.

Ecco, qui mi arriva in nostro soccorso la lezione di Jonathan. Voglio dire: Si', tutto vero, ma: praticamente? Come si realizza questa cosa che noi (gli Occidentali) abbiamo piu' rispetto per loro (l'Islam) e poi loro (gli islamisti) smettono di azzanare diplomatici americani, bruciare bandiere, malmenare fanciulle, e lapidare omosessuali? E cosi' ho provato a immaginare la realizzazione pratica del futuro farlocco di dialogo, quando la retorica dello scontro di civilta' sara' finalmente inclusa tra i reati.

Scena. Sulle montagne del Salkazzistan. Tutti uomini, tutti barbuti, tutti in jallabya, tutti con il mitra. Uno apre il nuovo numero della Gazzetta del Militante Islamico del Salkazzistan, che ha appena scaricato da Internet sul suo Ipad (tecnologia israeliana, ma nessuno e' perfetto). E quasi gli cade il turbante per la gioia:
"Avete visto? In Italia adesso e' proibito offendere il Profeta!!!" 
Un brivido di incredulita' corre sulle vette del Salkazzistan. Corsa per levare l'Ipad dalle mani del lettore della Gazzetta. 
"E' vero, e' vero, guarda qui! Allah Akhbar!!!"
"Yallah, ole', da adesso in poi permetto a mia sorella di levarsi lo chador quando va a far la spesa. Ma solo il mercoledi'" 
"Anch'io, anch'io, habibi; se poi anche in Francia passano una legge come questa, allora glielo permettero' pure il venerdi'!"
"Giusto, e se poi anche l'Unione Europea approva una legge simile, io permettero' a qmio cugino di vivere con il suo fidanzato ed anzi andro' al loro matrimonio, e inshallah mi radero' pure la barba!"
"E se gli americani introducono quel reato nella loro legislazione... ehm, noi, ... io..., ecco: io riconoscero' Israele" 
Cade improvvisamente un silenzio pesante come piombo, lassu', nel piccolo gruppo di militanti islamici appollaiato sulle montagne del Salkazzistan.
"Ehm, fratello" sentenzia il barbuto piu' anziano: "stai attento a non esagerare con gli entusiasmi, ricordati che quelli sono sionisti".

Ecco, vedete, praticamente, non funziona. A meno che non siate davvero davvero convinti che chi vuole levare di mezzo Israele abbia delle ottime ragioni. Che debba restaurare della giustizia nei confronti dei famosi otto milioni di profughi che avrebbero ogni diritto morale e storico di ridurre gli ebrei in minoranza e fare loro assaporare, piu' o meno in tutto il mondo, le delizie dell'Islam, nella loro (dei non islamici, ma molto empatici) versione preferita.

E questa, la convizione che lo Stato ebraico debba essere levato di mezzo, e' in definitiva il terzo passaggio fondante del ragionamento farlocco.

Il farlocco e' convinto che la strada della convivenza con l'Islam passi per lo smantellamento dell'unico pezzo di terra al mondo in cui degli ebrei possano governarsi da soli. E' convinto che (de)gli ebrei abbiano troppo potere a Washington, e che il mondo islamico tutto sia infuriato con l'Occidente intero per via dell'appoggio ad Israele. Anche se in questo preciso momento all'interno dei Paesi arabi se le stanno dando di santa ragione (a proposito, dove sono le flottille umanitarie in partenza per la Siria?) per ragioni che con Israele c'entrano poco o nulla. Ma che importa, il richiamo della rivoluzione dei popoli contro la cricca sionista ed imperialista (e guerrafondaia) e' ancora vivo, si e' cammuffato da internazionalismo proletario ed ora appare nelle vesti dell'Islam barbuto. Abbiamo finalmente trovato la soluzione per la convivenza tra i popoli e nel contempo anche una buona causa per militare.

E cosi' il farlocco comunista si conesgna, inginocchiato ed adorante, nelle braccia del fondamentalismo islamico. Lui, il farlocco, ha finalmente trovato degli oppressi da difendere, dei guerriglieri per cui fare il tifo e qualcuno che possa contrastare l'odiato Occidente, a cominciare dagli ebrei. E, in basso a sinistra, avanza le sue argomentazioni in favore dei divieti da elevae in nome della convivenza e della tolleranza; dopo averli resi impermeabili all'avverbio praticamente.

Un avverbio cui, invece, io sono affezionato. Ho imparato molto da Jonathan. Raccomando anche a voi robuste dosi di si', ma: praticamente? ogni volta che incrociate un farlocco con il ditino puntato contro le colpe dell'Occidente.