tag:blogger.com,1999:blog-90557997064476951702024-03-06T05:42:31.971+02:00allegrofuriosoנחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.comBlogger105125tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-88741006033949814122013-04-07T18:39:00.000+03:002013-04-07T18:39:09.274+03:00il blog e' emigrato<div style="text-align: center;">
Lo trovate qui </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;"><a href="http://allegroefurioso.wordpress.com/">http://allegroefurioso.wordpress.com</a> </span></div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-89910009815947342312013-04-07T12:53:00.005+03:002013-04-07T16:50:57.065+03:00<div style="text-align: justify;">
Leggo con interesse i tentativi di risposta alle mie pacate e serene argomentazioni. Tipo quelli dell'immarcescibile Tondelli e del suo seguito di quarantenni che, alle prese con la sconfitta della sinistra, continuano a impicciarsi del conflitto in Medio Oriente. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ci metto una certa fatica, a conservare l'interesse, perche' -non me ne voglia nessuno- sono post perlopiu' noiosi e consistono in variazioni sul tema dello specchietto. E sono una ripetizione continua di attacchi personali. Come se quel che scrivo fosse indebolito dal fatto che l'autore (io) e' stato comunista o e' cresciuto nella culla della Lega Lombarda. Che ai miei tempi contava si' e no un consigliere comunale nei comuni sopra gli antamila abitanti, e nemmeno in tutti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'argomentazione, informo, e' perdente in partenza. <b>E' una variante dello specchietto</b>. La complicita' con le leggi razziste e fasciste di questo o quell'intellettuale cattolico, poi ricicilatosi comunista o cattolico attento al mondo arabo (per ragioni petrolifere), e caro a cattolici e comunisti, appunto, e' una faccenda grave. Soprattutto se nel percorso biografico dell'individuo in questione (se p. es. non ha mai visitato lo Yad Vashem) non e' difficile scorgere un unico e solo nemico. Il fatto che uno [io] da adolescente sia stato anarchico, comunista, radicale e abbia avuto una fidanzata fascista (o forse piu' di una) non ne fa un complice dello sterminio di sei milioni di invididui, al contrario dell'intellettuale di cui sopra.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma in questi attacchi personali c'e' un altro punto che davvero mi fa rotolare dalle risate, e mi rendo conto solo ora di quanto sia trasversale. E cioe' che le mie posizioni a proposito di Israele, o dell'antisemitismo nella sinistra, o dell'antisemitismo tra i cattolici, siano <b>qualcosa di cui mi vergognerei</b>, e le terrei pertanto segrete, confinate a una identita' solo virtuale e difficilmente rintracciabile. C'era addirittura uno (ciao Marco!) che sul friendfeed del Tondelli parlava di Dr. Jeckill e Mr Hyde.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Questa e' una cazzata</b> per tre motivi, anzi quattro. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Primo.</b> La identita' del sottoscritto non e' duplice. Scrivo in inglese e in italiano e quando scrivo in italiano (su forum italiani e sul mio blog in italiano) uso un recapito E mail, e quando scrivo in inglese (facebook, di solito) ne uso un altro. Pure su facebook, tra l'altro. Sono notoriamente incapace di costruire fake e difatti non ci provo nemmeno. Cioe' a dire che quel che scrivo in italiano e' facilmente collegabile alla mia persona pubblica e a quel che scrivo in inglese. E viceversa. </div>
<div style="text-align: justify;">
Non ho nemmeno voglia di immaginare come possa essersi formata questa idea nella testa di gente che e' molto piu' brava di me a smanettare e destreggiarsi su internet, e e' benissimo in grado di verificare che le mia identita' pretesa segreta non e' affatto tale. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Secondo motivo</b>, e mi rivolgo da qui in poi a quelli che pensano che sia professionalmente imbarazzante sostenere quel che scrivo io a proposito di Israele o di antisemitismo cattolico e comunista (e interazioni reciproche). <b> </b><br />
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>SIETE FUORI STRADA</b><br />
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Le opinioni che uno sostiene in pubblico <b>sono affari suoi</b> e non esiste da nessuna parte il diritto del datore di lavoro, della istituzione accademica, del circolo culturale, del presidente della federazione bocciofila o che altro, di andare a frugare nelle opionioni politiche o religiose di chicchessia per metterlo in difficolta'.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Mettetevi l'anima in pace.</b> Sono sionista, ho una spiccata simpatia per il sionismo revisionista, sono un cittadino israeliano, sono convinto che dietro i tentativi di dialogo tra sinistra e mondo ebraico ci sia (da sinistra) il non confessato desiderio di vedere Israele che scompare e gli ebrei piu' deboli, e che questo sia un desiderio condiviso da larghi settori del mondo cattolico, eredi e allievi di quei cattolici italiani che sono sopravvissuti alla epurazione antifascista. Sostengo queste mie posizioni in italiano come in inglese e quelli che lavorano con me ne sono benissimo a conoscenza. Ma anche se non lo fossero, non cambierebbe una virgola nella mia situazione professionale o accademica. </div>
<div style="text-align: justify;">
Agli scopritori di altarini e identita' segrete, che poi non sono segrete, consiglio di non perdere tempo e non rendersi ridicoli. Vedere persone anagraficamente mature che scrivono l'equivalente di "adesso lo vado a dire alla maestra" non e' un bello spettacolo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Terzo motivo.</b> Che ha a che fare con le predette posizioni. Le quali non sono ne' rare ne' estreme, nel mondo in cui vivo e lavoro io. </div>
<div style="text-align: justify;">
Che nel mondo cattolico, comprese le gerarchie, ci sia un fondo di antisemitismo mai sufficientemente scandagliato ne' pulito, e' una convizinzione diffusa fuori dal mondo cattolico stesso, p. es. tra gli ebrei. Che a tale fetido passato si debba la riluttanza del Vaticano a riconoscere Israele, e' pure quella una opinione diffusa tra chiunque sia ebreo ed abbia un minimo di conoscenze storiche. E' una convizione, chissa' come mai, poco diffusa nel mondo cattolico italiano. Ma fidatevi, tra ebrei la si pensa in maniera diversa.<br />
Che il Foreign Office britannico, per ragioni petrolifere, e per
attrarre nelle banche inglesi i capitali degli sceicchi, sia
scandalosamente filo-arabo, e quindi nemico di Israele (e degli ebrei) e'
materia di senso comune, e persino oggetto di barzellette, al punto
che se un ebreo fa carriera nella diplomazia britannica, la notizia
viene accolta come una curiosita'.<br />
Che Israele e gli ebrei abbiano a sinistra piu' nemici che amici, e' anche quella una opinione molto diffusa tra gli ebrei che vivono in Inghilterra, in Israele, in Francia e negli USA. Che l'ANP sia un interlocutore poco affidabile e che Israele, per quanto si sforzi di fare concessioni, comunque non trovi partner credibili nel mondo arabo e' una opinione difusa tra gli elettori israeliani. Vedi, appunto, i risultati delle elezioni e <b>la sconfitta</b> dei beniamini della sinistra italica. Che a questi beniamini poi importi granche' dell'appoggio che hanno dentro la CGIL, resta tutto da dimostrare. Ma la si pensa cosi' anche nella Diaspora. Basta aprire un qualsiasi periodico ebraico per rendersene conto. C'e' internet, ragazzi. Usatelo.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Posizioni minoritarie, estremiste o strampalate sono le altre.</b> Quelle di chi crede al principio d<i>ue popoli due Stati </i>e pensa che se fallisce e' sempre colpa degli israeliani.</div>
<div style="text-align: justify;">
Due o tre frequentatori abituali di forum internet, quando cercavano di (ri)mettere in piedi una roba che si chiama Sinistra per Israele, avevano preso l'abitudine di attaccare il sottoscritto dandomi dell'estremista a ogni occasione. Il gioco era evidente: qualificarsi in questo modo, agli occhi della sinistra, come interlocutori moderati e credibili, e tessere cosi' chissa' quale alleanza tra PD (o come si chiamava allora) e mondo ebraico. Bhe', era, ed e', un gioco cretino. Vedi, appunto, sopra: come vanno le elezioni in Israele e quanto (poco) si crede al moderato Abu Mazen e ai suoi sostenitori. </div>
<div style="text-align: justify;">
Peraltro, qualcuno mi informa su cosa esattamente sia riuiscita ad ottenere questa celeberrima "Sinistra per Israele"? Questo brillante tentativo di dividere il mondo ebraico giocando al vodu con la bambolina di Sharon, Netanyahu, Begin e ultimamente pure Jabotinsky, quali risultati positivi ha portato al mondo ebraico, ad Israele e alla Diaspora? Che io da qui, vivendo tra Inghilterra ed Israele, proprio non ne vedo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Quarto motivo</b>, che ho lasciato per ultimo perche' e' il piu' divertente, per via della sua logica del tutto bizzarra. Insomma, io sarei un fascista, razzista, estremista di destra ed anticattolico, e anticomunista, e di questo me ne vergognerei perche' un rabbino non deve avere di quelle posizioni, ecco perche' le tengo nascoste. </div>
<div style="text-align: justify;">
Quanto alla legittimita' o popolarita' delle predette posizioni, vedi sopra. Ma l'argomento in se' mi fa ridere, perche' delle persone non ebree che discettano sulla job specification di un rabbino e', riconoscerete, uno spettacolo divertente. <b>Non ci capiscono nulla, e ne vanno pure fieri</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
Un rabbino, vedete, non e' un prete. Non risponde al vescovo, ma alla propria comunita'. Generalmente parlando, il compito del rabbino e' fare in modo che quello che succede dentro alla sua comunita' sia in linea con la tradizione (religione, cultura....) ebraica, di cui quella comunita' e' espressione. </div>
<div style="text-align: justify;">
Stabilire rapporti di sudditanza con il mondo cattolico, insegnare che la interpretazione cattolica dei testi ebraici e' quella corretta, <b>non rientra tra i compiti del rabbino</b>. Anzi, diciamo che e' piuttosto contrario. Per questo intervengo quando leggo spropositi a proposito della storia di Abramo, usata p. es. contro le comunita' ebraiche, e il loro diritto di chiedere che Israele non sia lasciata sola. </div>
<div style="text-align: justify;">
Il razzismo e' una schifezza ed e' contro i valori e le tradizioni dell'ebraismo. Ma affermare che sia in corso un immenso e continuo pogrom anti-islamico e' una offesa alle vittime (ebree) dei pogrom, di quelli veri. E <b>rientra tra i miei compiti spiegare</b> che si tratta, appunto, di una sciocchezza offensiva.</div>
<div style="text-align: justify;">
Come pure rientra nei miei compiti, per come la vedo io, <b>essere estremamente sarcastici,</b> duri, ironici e sprezzanti, con chi sogna un futuro senza Stato ebraico, senza ebrei e in cui i tesori della letteratura rabbinica e della tradizione ebraica siano in mano solo ad accademici, cattolici o comunisti: gente che con gli ebrei in carne ed ossa ha sempre avuto qualche problema.<br />
E se e quando costoro se la prendono, e' pure divertente vedere che si arrampicano sui vetri per spiegare che non ce la hanno con gli ebrei ma solo con capitalisti, usurai, sionisti, farisei, e nemici di Bernardino da Feltre. Divertente perche', alla faccia del mio preteso anonimato, tali voli pindarici <b>finiscono a volte persino nei miei sermoni</b>, come esempio della stupidita' degli antisemiti, del loro odio feroce e cieco contro tutto quello che non riescono a capire (che e' tanto). </div>
<div style="text-align: justify;">
Rientra per l'appunto tra i compiti del rabbino <b>vedere antisemitismo dove c'e'</b>, anche quando si trucca di preoccupazione per la sofferenza degli animali o di prevenzione contro l'herpes (che secondo qualche leggenda urbana si dovrebbe solo ed esclusivamente alla circoncisione). </div>
<div style="text-align: justify;">
Perche', vedete, io sono in realta' molto inclusivo e tollerante. Credo che il compito del rabbino sia anche <b>tenere la porta aperta </b>per coloro che (per ragioni matrimoniali o curiosita' intellettuale) vogliono entrare dentro quella grande tenda che e' l'ebraismo. Ma la porta e' porta perche' ci sono dei confini.<br />
Da questa parte del confine si e' ebrei, se ci si riconosce in una determinata tradizione testuale, che consiste appunto in un certo numero di testi (il Talmud, ma non solo). E se non ci si riconosce, e' del tutto legittimo starne fuori.<br />
Non e' invece legittimo cercare di attaccare la tenda per distruggerla, p.es. negando il legame tra popolo ebraico e terra di Israele, o rubando quei testi (in cui ci sta affermata, tra l'altro, pure questa faccenda del legame) e rivendicandone una corretta interpretazione, che annulli la nostra. Il piu' delle volte, storicamente, e' stato un tentativo di annullare noi come popolo prima e come individui poi. Compito del rabbino, allora, e' <b>scendere in difesa</b>. </div>
<div style="text-align: right;">
<i>Yom ha Shoa</i> 5773. </div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-58511510169637432922013-03-31T16:15:00.003+03:002013-03-31T16:39:44.486+03:00Moni, stattene zitto<b>"Moni Ovadia sulla morte di Jannaci: e' come se fosse scomparsa tutta Milano" </b><br />
<br />
<a href="https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQInrp0SQtYtsFQEX9TkM7SjZpvGVj-nTcm1F8lPQ6q7fhwOa7SAA" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="262" src="https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQInrp0SQtYtsFQEX9TkM7SjZpvGVj-nTcm1F8lPQ6q7fhwOa7SAA" width="400" /></a><br />
<div style="text-align: justify;">
Quando ho sentito della morte di Jannacci ho cercato delle sue canzoni da condividere su facebook e mi sono reso conto che la morte era spesso presente nelle sue canzoni. In maniera irridente, tragica o sarcastica. </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
"Quelli che vogliono arruolarsi nelle SS ma non hanno il fisico e allora non possono darci la divisa, e allora fanno i corsi di sopravvivenza, e muoiono tutti. Purtroppo quasi tutti" </div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Sei minuti all'alba</i>, che e' l'alba prima della fucilazione. <i>Quello che canta onliu'</i> e che arriva in fondo alla strada.<br />
"Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale.." E cosi' via. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ho tutti i dischi di Jannacci, mi ha tenuto compagnia un sacco di volte molte volte, e di questa faccenda della morte mi rendo conto solo ora. Che, appunto, e' morto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando devo spiegare agli amici inglesi e americani di chi si tratta, dico che e' stato una specie di Tom Waits milanese. Milano e' infatti una citta' in cui si muore. Pure se la Milano di Jannacci ha avuto una delle malavite piu' cavalleresche di Italia, che non usava mai la rivoltella, e le cui gesta lui ha cantato a modo suo. A Milano si muore di infortuni sul lavoro, di malattia, di solitudine, con le scarpe da tennis ai piedi, anche se era il primo della via.</div>
<div style="text-align: justify;">
Jannacci reagiva alla morte, che a Milano e' cosi' presente, con una vitalita' disperata. Perche' l'importante e' esagerare. </div>
<div style="text-align: justify;">
Moni Ovadia, invece, da vent'anni si e' inventato il ruolo di misurato portavoce degli ebrei morti, e specula politicamente su quelle morti, inventandosi delle Shoah sempre dietro l'angolo (contro i musulmani e/o contro i palestinesi). Che poi stanno solo nella sua fantasia. Mentre invece quando Jannacci cantava dello sfigato che butta nel canale quello stronzo dell'Armando era ed e' molto piu' vero e reale.</div>
<div style="text-align: justify;">
Pertanto fammi un favore, Moni Ovadia, fallo a tutti quelli che hanno amato Jannacci. Piantala di parlare di morti. Statti zitto, che ci fai una figura migliore. </div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-78761471367607348432013-03-26T11:17:00.003+02:002013-03-26T11:17:42.115+02:00<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: small;">Io amo Mondoweiss, lo hub degli antisionisti, cioe' critici di Israele, cioe' critici della troppa presenza ebraica nei media e nella politica USA. Lo amo perche', ogni volta che lo leggo, trovo delle perle comiche di eccezionale valore. Ma anche i punti basilari della loro fede, che loro ripetono ad ogni tornata, sono spassosi, particolarmente quando si spetasciano contro una roba cattiva che si chiama realta'.</span><br />
<span style="font-size: small;">Il principale nemico degli autori di Mondoweiss sono i sionisti di sinistra, quelli che credono sia possibile arrivare presto a realizzare il progetto "due popoli due Stati". Quelli di Mondoweiss dicono che il vero e sincero democratico dovrebbe volere uno Stato unico, a maggioranza araba, con gli ebrei disarmati a beneficiare della secolare tolleranza islamica, rafforzata dai decenni di militanza pro-sovietica in cui e' cresciuta la generazione di Abu Mazen. Per essere sicuri che tale maggioranza araba sia massiccia, loro ritengono che tutti gli autoproclamati discendenti di sedicenti profughi pretesi palestinesi debbano trasferirisi in Israele e sfrattare gli ebrei. </span><br />
<span style="font-size: small;">Tanto per chiarire: i curatori di Mondoweiss sono due ebrei americani, tutti e due hanno sposato persone non ebree, ambedue evitano di educare i figli all'ebraismo, ed insomma sono due ebrei che hanno l'ebraismo a schifo, il che e' del tutto legittimo. Il fatto e' che trasferiscono questi loro problemi personali sulla sfera politica, nel tentativo evidente di risultare graditi ed accettati (ovvero non piu' considerati ebrei) presso familiari e amici delle rispettive consorti. </span><br />
<span style="font-size: small;">Si da' pero' il caso che gli ebrei americano sono in gran parte persone normali, per cui Israele non e' un simbolo, ma uno Stato con i problemi di tutti gli Stati, e non vedono alcuna ragione per cui debba essere smantellato per trasformarsi in non si capisce cosa. L'unica cosa che si capisce e' che tale progetto di trasformazione penalizzera' gli ebrei di quelle parti, e quelli del resto del mondo. Quindi la posizione di Mondoweiss e' minoritaria, e gli autori lo sanno ma sono convinti che masse di benintenzionati potranno essere persuasi di quanto sia buono e giusto ridurre gli ebrei a minoranza in casa loro, se solo si leva (toh, guarda caso) il controllo ebraico dai media. </span><br />
<span style="font-size: small;">Ah, e uno dei curatori di Mondowess e' un giornalista che ha mosso i primi passi nell'editoria grazie al fatto che familiari e amici ebrei lo hanno messo in contatto con redazioni di quotidiani. E' evidentemente convinto che quel principio di carriera fosse un errore, perche' lui e' una scarpa che se la cava malissimo con le parole, e quindi se e' riuscito a cavarsi da vivere scrivendo e' perche' e' un privilegiato. Non e' che la carriera giornalistica sia finita perche', appunto, lui scrive da cani. E questi previlegi ebraici stanno uccidendo l'America e bisogna finirla e aprire una discussione sul potere della Lobby ebraica e sul come liberarsene. Che tradotto significa che lui non riesce a liberarsi della influenza che la sua famiglia ancora esercita su di lui.</span><br />
<span style="font-size: small;"> Finisce l'era Bush, inizia quella Obama. Sulle faccende che a quelli di Mondoweiss stanno cosi a cuore, Obama e la su amministrazione non hanno delle idee poi cosi' diverse da quelle di Bush. Anche perche' la realta' non e' che un nuovo presidente ti possa aiutare a far pace con il resto del mondo. E' piu' un problema tuo, che dovresti accettare come va il mondo, e nel mondo ci stanno anche i politici arabi che non hanno alcun interesse a riconoscere Israele. Obama fa un gran parlare di due popoli due Stati, i leader arabi rispondono vattene a fare in culo, negro di merda, noi vogliamo comunque distruggere Israele. </span><br />
<span style="font-size: small;">Poi Obama viene rieletto. </span><br />
<span style="font-size: small;">E allora quelli di Mondoweiss entrano in fibrillazione, si dicono certi che, ormai privo di gratitudine verso la Lobby, il POTUS avrebbe finalmente messo in riga Netanyahu ["non chiamatelo Bibi! Non usate vezzeggiativi con i criminali di guerra" (1); che tradotto significa: "quello non e' mio parente, io sono bravo e buono"]
Nulla perviene in questo senso, ed eccoli per reazioni fantasticare che, con il prossimo viaggio in Israele ("e Palestina!") le masse arabe si sarebbero galvanizzate e un enorme movimento di massa avrebbe posto fine all'occupazione e all'apartheid, non avete visto che Obama apre all'ipotesi di uno Stato unico (in effetti no, io mica lo ho visto, ma loro ci hanno fede e la fede fa miracoli). </span><br />
<span style="font-size: small;">Iniziano poi a filtrare i dettagli del viaggio pianificato:<span style="font-size: small;"> </span>cosucce tipo il presidente andra' a dire ai due popoli le stesse cose, con in piu' la considerazione che Israele ha diritto a non ricevere missili sulla testa. Non c'e' nulla dei sogni mono-nazionali, eppero' quelli di Mondoweiss si dedicano a fare il conto di quanto sono pochi e vecchi i democratici ebrei del Nebraska, e quindi i giovani ebrei non sono piu' interessati ad appoggiare Israele (non cercate il nesso logico, non c'e'). E quindi ne consegue che Obama finalmente voltera' pagina e cessera' il supporto acritico degli USA verso Israele che rende cosi' imbarazzante per i giovani ebrei americani (e cioe' solo per i due autori ebrei di Mondoweiss) fare amiciza con i coetanei arabi. </span><br />
<span style="font-size: small;">Giunge finalmente il fatidico viaggio presidenziale. Voi magari non ve ne siete accorti, perche' (giustamente) nel resto del mondo succede roba piu' seria, ma quelli di Mondoweiss erano li pronti as aspettare il fatidico momento, lungamente annunciato, in cui Obama avrebbe detto alla folla di Ramallah "E alla Lobby ebraica dico fuck you, guys, ora Palestinian rules, <i>Assalaam aleikhum</i>!!!" </span><br />
<span style="font-size: small;">Obama quindi sbarca in Israele, saluta in ebraico, parla del legame indistruttibile tra USA ed Israele, si lancia in descrizioni del legame tra ebrei e terra di Israele, parla di Israele unica democrazia del Medio Oriente, di Stato ebraico che deve essere riconosciuto dal mondo intero (si', anche dagli arabi) come appunto Patria del popolo ebraico, altrimenti nessuna pace sara' possibile e non menziona una sola volta la ineluttabile imprescindibile e necessaria divisione di Gerusalemme. </span><br />
<span style="font-size: small;">Non una parola sullo Stato unico inevitabile, menzione vaga di una prossima affermazione del principio due popoli due Stati, se e solo se gli arabi accetteranno il diritto degli ebrei ad uno Stato e la natura ebraica di Israele. </span><br />
<span style="font-size: small;">In due parole: Epic fail. </span><br />
<span style="font-size: small;">Batostati su tutta la linea, quelli di Mondoweiss si rifanno intervistando un analista palestinese [vale a dire un individuo pagato dal governo siriano per fare lobbysmo negli USA] il quale tutto ad un tratto scopre che certo, la natura ebraica di Israele non e' un problema, che certo si puo' parlare con i sionisti ragionevoli (che di Mondoweiss sono i principali nemici, vedi sopra) e che insomma non c'e' niente di male nel principio due popoli due Stati, basta accettarlo e poi si puo negoziare sul resto. </span><br />
<span style="font-size: small;">Tu guarda come diventano ragionevoli, leader ed analisti arabi, ogni volta che prendono una legnata. </span><br />
<span style="font-size: small;"> E tu guarda come i sostenitori dei palestinesi si fanno prendere la mano da retorica magniloquente (e genocida) ogni qual volta si immaginano ci sia stata una apertura verso i loro deliri. </span><br />
<span style="font-size: small;">Qualcuno si stupisce? </span></div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-36836165371464274522013-03-25T10:01:00.001+02:002013-03-25T10:01:13.002+02:00<br />
<div style="text-align: justify;">
Anche quest'anno non manca chi giocherella con i simboli di Pesach. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO4eODZE-q1g_kvhmxqaGGC5Qa_z8BfLzVLskOPLsS5FsQBghWQ1rjIae170fbUvDabt2VyLG2FhHHmImFkN7X9NAVYL2NxmNQjmHapZ2vQuNOnt1yxB3YOzPBNvdCXGtaVFkhyphenhyphenk4o_a3c/s1600/Pesach+Haggadah.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO4eODZE-q1g_kvhmxqaGGC5Qa_z8BfLzVLskOPLsS5FsQBghWQ1rjIae170fbUvDabt2VyLG2FhHHmImFkN7X9NAVYL2NxmNQjmHapZ2vQuNOnt1yxB3YOzPBNvdCXGtaVFkhyphenhyphenk4o_a3c/s640/Pesach+Haggadah.jpg" width="464" /></a>Cosi' abbiamo proposte di mettere olive sul piatto, per ricordare ai presenti la volonta' di pace dei palestinesi. Che se non la ricordiamo noi, loro se la dimenticano.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
O il volo pindarico di J Street, pubblicizzato con la solita grancassa ben finanziata. Propongono di ricordare la storia di Nachson ben Aminadav, il primo a attraversare il Mar Rosso, paragonano l'eroe della storia a ... esatto, loro stessi, che soli avrebbero il coraggio di parlare di due popoli due Stati. (wow, roba che non ci arrivava nessuno). </div>
<div style="text-align: justify;">
E tutti gli altri, si sa, son cattivi, particolarmente se ebrei. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Rabbi David J Meyer (da Marblehead) ha trovato nella Mechilta quella che io credo sia una risposta convincente. Ve la segnalo cosi' come la ho ricevuta: </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Why did God lead the Israelites in such a circuitous route through the wilderness to the Land of Israel? So that they would not see the results of war and lose heart (Ex 13:17). </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>The reference here is to the bones of the tribe of Ephraim, who, due to a combination of hubris and optimism, badly misread the political landscape (avru al ha-ketz), and were slaughtered by the Philistines. </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-2470531810826062602013-03-19T17:41:00.001+02:002013-03-19T17:56:52.374+02:00di chi sta parlando<div style="text-align: justify;">
"<i>Alla fine non è così difficile capire perché ce l'hanno con lei. È sola. Rappresenta un progressismo cattolico ormai scomparso dalle parrocchie. Gli altri cattolici non la riconoscono quasi più tale. I non cattolici non capiscono che senso abbia discutere con lei. Probabilmente non ha davvero più senso, è rimasta isolata, in ostaggio di progressisti che a loro volta sono circondati da reazionari. La gente questa cosa non la capisce, la gente la fiuta. Sente l'odore della preda facile, si eccita e accorre in frotta. Siamo fatti così, nasciamo così e a quanto pare abbiamo il diritto di comportarci così.</i>" Leonardo Tondelli, <a href="http://leonardo.blogspot.co.uk/2013/03/che-vha-fatto-rosy-b.html">qui</a><br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sta parlando di <b>Rosi Bindi</b>. Davvero. E voi che ce la avete con la Bindi siete cattivi e dovete pentirvi, bestioni che non siete altro.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Badate bene che il Tondelli non passa sotto silenzio le posizioni della Bindi in materia di diritti delle coppie di omosessuali e di lesbiche. Ma proprio per nulla, ci dedica anzi l'intero post. Per difendere (usa cosi') il suo diritto di sostenerle, che lo sappiamo tutti vige una specie di psico-polizia in Italia, che se appena metti in discussione lo stato di vittime di ebrei, atei, gay, omosessuali e radicali succede che vieni emarginato e ti arrivano in classe gli ispettori. Quindi -poverina- la Bindi va difesa.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vai poi a sapere se il Tondelli condivide le posizioni della Chiesa (aka: quelle che lui crede siano le posizioni della Chiesa) sulla complessa materia. Questo non si sa. Si sa che per lui e' pericoloso sostenerle in pubblico. E che per lui sono posizioni di cattolicesimo progressista. "Di un certo tipo", beninteso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-4661867170545722222013-03-18T17:48:00.001+02:002013-03-18T17:48:08.005+02:00also spracht Bidustra - 05 <div style="text-align: justify;">
A proposito delle polemiche che corrono nella stampa ebraica, un mio amico, [<i>mi ha detto mio cuggino che</i>] con spirito forse un po’ macabro, ma salace, mi ha detto una cosa che riporto [<i>riporto, eh. quindi sia chiaro che la cazzata che segue non la ho scritta io</i>]. E’ incredibile quanto fosse alto il livello dello scontro culturale, politico, caratteriale, perfino esistenziale, a Varsavia, dentro il perimetro del ghetto all’inizio della primavera 1943 [<i>mettiamoci qui un riferimento al nazismo, che dopo la campagna elettorale ce ne ho qui che ne avanzano</i>]: molti periodici, un numero non indifferente di quotidiani, continue riunioni politiche di gruppi in reciproco conflitto [<i>attenzione che il conflitto e' male e non si sa come finisce</i>], ciascun gruppo col suo periodico [<i>una schife</i>zz<i>a, guarda: sembra l'America, senza un comitato centrale a dettare la linea</i>] , che ognuno voleva per sé e guai a scrivere su quello dell’altro, comunque guai a provare di intraprendere pratiche di confronto [<i>ora ci sarebbe il fatto che a fare cosi' nel ghetto di Varsavia erano i socialisti e non i revisionisti, ma questo io mica lo scrivo</i>]. Si sarebbe potuto pensare a un mondo vivo, a un domani carico di vitalità e soprattutto dotato di un radioso futuro, se non fosse stato per quel particolare del treno fuori dal cancello [<i>e siccome lo ha detto mio cuggino, io posso continuare a dire che Auschwitz e' unico nella storia, mazzaquantosoffiko</i>].</div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-90299115768863131042013-03-10T17:09:00.000+02:002013-03-10T17:09:12.926+02:00Also spracht Bidustra - 04<div style="text-align: justify;">
<span><span style="color: #333333; font-family: Arial;"><span style="font-size: small;">"La sinistra italiana
e Israele" è il tema che animerà un confronto domani sera a Milano
nell’ambito del ciclo di iniziative promosse da Kesher e a cui
parteciperanno Fiamma Nirenstein, Paolo Mieli, Stefano Jesurum. Oratori
di qualità, indubbiamente serata che sarà di rilievo [<i>ma ...zzo </i><i>non mi hanno invit</i><i>tato. Ades</i><i>so mi sentono</i>]. Ma mi chiedo:
perché non costruire un appuntamento dal titolo “La destra e gli ebrei”?
Una serata in cui il tema non sia che la destra è amica di Israele e la
sinistra non lo è più [<i>che sono co</i><i>se che non ho voglia di sentir dire e che comunque e' meglio non raccontare troppo</i>], ma raccontasse che cosa oggi fa convergere
destra e mondo ebraico e fa sentire gli ebrei a casa nella destra [<i>e che si eviti acc</i><i>ura</i><i>tamente di </i><i>raccontare come </i><i>la sinistra israeli</i><i>a</i><i>na sia finita a braccetto con Shas</i>]. Se
prima la convergenza con la sinistra si riconosceva intorno all’idea di
libertà o in quella di eguaglianza [<i>che tradotto significa che gl</i><i>i ebrei sono una religione e non un popolo e no</i><i>n rompano quindi i coglioni con </i><i>la pretesa di avere uno Stato</i>], qual è il valore che rende oggi più
attraente la destra? [<i>Perche', diciamolo chiaramente, quando i mulini erano bianchi gli ebrei erano rossi, ora sono biancazzurri anche quando sono della Roma ed e' un gran casino</i>] Mi piacerebbe che me lo raccontasse non qualcuno
che è diventato di destra perché deluso della sinistra [<i>che quella e' gente che non </i><i>deve parlar</i><i>e, infatt</i><i>i quando </i><i>ho curato</i><i> la antologia sul sionismo sono stato be</i><i>n attento a lasciarli fuori</i>], ma qualcuno che
all’origine [<i>perche' quando si parla di ebraismo bisogna sempre andare a scrutinare l'origine</i>] era di destra, anche quando non c’era il feeling di simpatia
tra destra ed ebrei. Non solo, ma anche esponesse, come si confronta,
stando a destra, con l’antisemitismo diffuso a destra [<i>che io posso dare delle lezioni su come ci si </i><i>conf</i><i>ronta con quello diffuso a sinistra</i>] e [<i>io conf</i><i>rontare mi son confrontato, poi passa. Il confronto, voglio dire, passa. L'antis</i><i>emitismo, quello, resta</i>] pur con la
presenza di quel sentimento e di quella convinzione, ritiene che valga
la pena stare a destra. [<i>Ho detto loro che sono di destra, e' un insulto grave, spero proprio di averli offesi, mo' vediamo se la pr</i><i>ossima volta hanno la faccia to</i><i>sta di non invitarmi</i><i>, ecco</i>].</span></span></span></div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-65450322202196389972013-02-04T01:44:00.000+02:002013-02-04T10:00:31.566+02:00<div style="text-align: justify;">
Il boss ci prova con la segretaria. Diciamo sei volte nel giro di pochi mesi. La segretaria vorrebbe andare dalla polizia, ma sono in tanti a sconsigliarla. Perche' il boss non e' un boss qualsiasi, e' un pezzo grosso (anonimo per le ragioni che saranno chiare tra poco) del Socialist Workers Party, il piu' grande partito della sinistra britannica, socialista, anti-imperialista e anti-razzista. E la segretaria e', in effetti, una funzionaria dello stesso partito. Una compagna, insomma. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tra compagni, sapete, non bisogna fidarsi della giustizia borghese. Che la feroce giustizia borghese e' li' pronta a sferrare l'attacco contro le avanguardie socialiste del lavoratori (e anti-imperialiste, e anti-fasciste e anti-ecceteriste). Quindi i compagni mettono in piedi una apposita commissione. Noi non-iniziati alla dottrina marxista, troviamo che questa commissione interna assomigli un po' tanto ai tribunali della Sharia. Sapete, quelli in cui non viene nemmeno richiesta l'opinione dei testimoni, ed in cui lo stupratore viene assolto. E le cose infatti vanno proprio cosi'. Ed e' salvo l'onore del Boss, noto come "compagno Delta" (eccola, la ragione per l'anonimato) nei documenti elaborati dalla commissione.<br />
</div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
Ora, siccome tra i comunisti e' molto importante il valore della unita' di classe, ecco che un altro compagno, a cui questo procedimento proprio non va giu', decide di passare alla stampa borghese i predetti <a href="http://socialistunity.com/what-i-really-said-about-the-swp-and-sharia-law/#.UQ9lBGeI6C8">verbali</a> e documenti. Un bello squarcio sulla vita interna <a href="http://www.independent.co.uk/news/uk/politics/ranks-of-the-socialist-workers-party-are-split-over-handling-of-rape-allegation-8448429.html">del piu' grande partito a sinistra </a>dei laburisti inglesi. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Si viene cosi' a scoprire che la storia della compagna segretaria del Boss e' mica isolata. E intanto si inizia a vociferare che il compagno Delta sia, nientemepopodimeno che il segretario del Partito. E che ha gia' avuto altre avventure, sempre con altre funzionarie; diciamo, le Olgettine dell'anti-imperialismo. Alcune delle quali se ne sono andate disgustate, badando bene pero' a non informare la stampa borghese. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E tutte queste questioni sono sempre stata dibattute e risolta dalla apposita commissione. <b>Stando lontani dalla polizia</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A qualcuno puo' venire in mente Berlusconi con i suoi festini. Pure a me, eh. Ma, come fa notare Nick Cohen, <a href="http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2013/feb/03/far-left-no-place-feminists-rape?">oggi sul Guardian</a>, questa storia fatta di prevaricazioni sistematiche, di paranoia ("fuori da qui ce la hanno tutti con noi, risolviamola all'interno") di tribunali interni, di obbedienze e di gerarchie, assomiglia molto alle vicende di pedofilia interne alla Chiesa cattolica. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa storia in effetti si puo' commentare in molti modi. Il piu' cretino dei quali (finora) viene dalla penna di <a href="http://groups.google.com/group/it.politica.internazionale/msg/2b8914cbdf50dd96?hl=it&dmode=source">un comunista</a> che lo paragona alle vicende di sesso di cui e' stato protagonista il presidente israeliano Moshe Katsav. Quello che e' stato sbattuto in galera per stupri da una magistratura che, conformemente al diritto ebraico,<b> e' indipendente.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma tant'e', quando uno e' alla ricerca dei difetti di Israele, e non li trova, finisce sempre per inventarli. Senza timore di rendersi ridicolo, paragona dei tribunali interni, dalla nota efficienza, a un sistema legale capace di condannare persino un Primo Ministro. E lascia al lettore l'impressione che, oggigiorno, i comunisti si dedichino soprattutto al gioco dello specchietto, mentre continuano a far sfoggio di malafede, quando si tratta dello Stato ebraico. </div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-12129303612744047682013-02-01T14:10:00.000+02:002013-02-01T14:10:14.315+02:00Chuck Hagel<div style="text-align: justify;">
Non e' proprio chiarissima la ragione per cui la sbroccosfera avesse
cosi' tanta fiducia nel probabile nuovo segretario della difesa americano, il
senatore repubblicano del Nebraska, Chuck Hagel. Il Nebraska e', ricordiamo, uno degli
Stati in cui vige la pena di morte, dove il 90% dei cittadini abita in
paesini con meno di 3000 abitanti, paesini in cui l'edificio piu' importante
e' una chiesa (dove predicano, incontestati, pastori creazionisti e contrari all'aborto). Il paradiso dei
diritti individuali e delle minoranze, insomma.
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /> Hagel, lui, ha un curriculum adatto al suo elettorato. Veterano del
Vietnam, favorevole alla guerra in Irak e in Afghanistan, un falco in
materia di sicurezza interna, diffidente verso i gay.
Ma tant'e'. Hagel si era lasciato sfuggire, una volta, l'espressione
"lobby ebraica" e questo bastava a scatenare fantasie di riscatto da
parte dei soliti "critici di Israele".
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /> Che ora, dopo la prima audizione di Hagel al Senato, stanno masticando
amarissimo. Hagel ha ripetuto le solite ovvieta' che ci si aspetta da
un segretario USA alla difesa, e Mondoweiss (dove da tempo e' in corso il
festival delle accuse di doppia lealta') annega nella bile:
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /> </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
<i> I thought he was named to be United States Secretary of Defense, not
Israel's defense [...] Hagel repeatedly asserted that he regards
Hezbollah, Hamas, and the Revolutionary Guard of Iran as terrorist
organizations. [...] This hearing is a wonderful event because it
demonstrates the naked influence of the Israel lobby in our political
life. [...] I think Zionism has so influenced the American political
culture, via political money and thinktanks and columnists and
editors, that it has folded Israel's war against Hezbollah, Hamas, the
Palestinians and Iran into our outlook on the Middle East. The
conflation of American and Israeli interests has become an article of
faith in the establishment. [....] Pathetic.</i> </div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
[poverino, questo qua. Gli hanno appena detto che Babbo Natale non esiste, e lui si aspettava una vagonata di regali]. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /> </div>
<div style="text-align: justify;">
<i>i’m so disgusted i can’t bear to watch him grovel before the world on
israel’s behalf. what a low point in american history.
We can only hope there will come a tipping point. When I watched the
old establishment guard gang up on Hagel this morning, it reminded me
<br /> of the scenes from Egypt earlier in the morning where the old guys in
the halls of power there were looking a little worried and unsure,
while the youth raged and demanded change out on the streets.
Hopefully, we’ll take back our country sometime during my lifetime.
</i><br /> [perche' la rivoluzione oggi no, domani nemmeno, ma dopodomani....]
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /> </div>
<div style="text-align: justify;">
[ E finalmente, ecco la parola che inizia con la J: ] <i>What we have is a group presented to the world as ‘Jewish’ leadership,
speaking for Jews. They have set about doing in the US the very things
Jews were accused of in the past, literally acting out the Jewish
disloyalty and the nation within a nation, the Jews ‘qua nation’
problem.
<br /> AND while they are doing this they accuse everyone of anti semitism
for asking them what the hell they think they’re doing…like they think
we’re all suppose to be blind.
<br /> It’s so bizarre there is no way to explain it except that they are so
high on holocaust success hubris they are totally convinced that no
one will ever go thru the Jews they’ve established as a front line
shield to get to them.
<br /> That is their method of operation and strategy to get away with what
they are doing.
</i></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
[ricordatevi che queste delizie compaiono in un sito di sinistra, liberal, e contrario ad ogni guerra] <br /> </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /> </div>
<div style="text-align: justify;">
Oh, e a proposito della Jewish lobby. Godetevi questo passaggio della audizione di Hagel</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /> </div>
<div style="text-align: justify;">
Graham: Name one person in your opinion who’s intimidated by the
Jewish lobby in the US Senate.
<br /> Hagel: I don’t know...
<br /> Graham: I cant think of a more provocative thing to say about the
relationship of the U.S. and Israel… </div>
<div style="text-align: justify;">
Hagel: I have already stated that I regret [the statement].
<br /> Graham: You can’t name one senator intimidated [or] give me one
example of dumb things pressured to do... One thing!...
<br /> Hagel: Well I can't give you an example.
<br /> Graham: Do you agree with me that you shouldn’t have said that?
<br /> Hagel: Yes I agree with you.
</div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-62325501796569507952013-01-25T10:11:00.004+02:002013-02-01T14:13:28.642+02:00ma che succede?<div style="text-align: justify;">
<span class="userContent">E' un po' che non leggo piu' le previsioni da
menagramo sulla fine di Israele e del sogno sionista. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="userContent">Sull'economia
israeliana che sarebbe in caduta libera [PIL cresciuto del 2,3%. Disoccupazione
sotto il 6%. ]. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="userContent">Sul Paese che sarebbe ostaggio dei fondamentalisti religiosi
[Affermazione di Lapid alle ultime elezioni]. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="userContent">Sugli israeliani che sarebbero stufi della
identita' ebraica [Affermazione di Bennet alle ultime elezioni].</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="userContent">Sui giovani che se ne vanno
dal Paese [51 deputati eletti nelle ultime elezioni sono facce nuove, l'eta' media dei membri della Knesset e' la piu' bassa della storia di Israele]. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="userContent">Che succede? Come mai nessuno ne parla piu'?</span></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/qO-Np9-pIkY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span class="userContent">Carino l'accento yddish. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="userContent"><br /></span>
<span class="userContent">(Eppero', <a href="http://leonardo.blogspot.co.uk/">Leonardo</a>: nelle nostre conversazioni hai spesso accennato a ebrei che non la penserebbero come il sottoscritto a proposito di Israele. Il che e' indiscutibile: Israele e' una democrazia e la nostra non e' una religione basata sulle gerarchie. Ci sono tante opinioni quanti ebrei, o forse di piu'. Ma levami una curiosita', queste legioni di ebrei che la pensano come te, e che sono tuoi lettori, che dicono delle elezioni in Israele?) </span></div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-84591506529787694882012-12-30T10:57:00.001+02:002012-12-30T11:00:26.685+02:00e parliamo di islamofobia <div style="text-align: justify;">
Vediamo le statistiche riportate sul sito dell'FBI.<br />
Nel <a href="http://www.fbi.gov/about-us/cjis/ucr/hate-crime/2010/tables/table-1-incidents-offenses-victims-and-known-offenders-by-bias-motivation-2010.xls">2010</a> ci sono stati in USA 160 episodi di islamofobia. Nel <a href="http://www.fbi.gov/about-us/cjis/ucr/hate-crime/2011/tables/table-1">2011</a> ce ne sono stati 157.<br />
Qualsiasi persona sensata parlerebbe di <b>diminuzione</b>. <br />
Certo, e' sempre possibile immaginare che, visto che e' in corso un pogrom anti-islamico su scala universale, le migliaia di musulmani massacrati ogni giorno dai propri vicini ebrei e cristiani, abbiano il terrore di uscire di casa per andare a denunciare l'episodio alla polizia. <br />
Un terrore che non sembra essere condiviso dagli afroamericani e dagli ispanici, che non si fanno problemi a denunciare i molti hate crimes di cui loro sono vittima ogni anno (rispettivamente: piu' di duemila e piu' di cinquecento).<br />
Insomma, al netto delle cazzate che si dicono e si scrivono in internet, dove si scrivono e si dicono molte cazzate anche contro gli evangelici e gli atei, sembra che l'allarme islamofobia sia ampiamente ingiustificato. E questa dovrebbe essere una buona notizia. <br />
Temo invece che non lo sara' per chi continua a credere che i musulmani siano i nuovi ebrei, e gli israeliani i nuovi nazisti. Un bizzarro cocktail vagamente religioso ammanito ogni giorno da <a href="http://cifwatch.com/2012/07/02/islamophobia-as-the-new-antisemitism-guardians-secular-replacement-theology-of-victimhood/">autorevoli opinionisti atei </a>(che detestano che gli ebrei abbiano uno Stato)<br />
Ah, per inciso: gli hate crimes contro gli ebrei sono stati 887 nel 2010 e 771 nel 2011. Una diminuzione, certo. Ma non proprio una buona notizia. Gli ebrei infatti sono molto meno dei musulmani: negli USA ci sono <a href="http://www.ajc.org/site/apps/nl/content3.asp?c=ijITI2PHKoG&b=843637&ct=1044159">probabilmente</a> 6.7 milioni di musulmani e <a href="http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/US-Israel/ujcpop.html">5 milioni</a> di ebrei. Ma, a quanto pare, <b>gli USA sono un posto molto piu' sicuro per i musulmani che per gli ebrei. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
Se siete di quelli che il razzismo e' razzismo e vi vantate di non fare distinzioni basate sulla fede religiosa o l'etnia delle vittime, questa dovrebbe essere una materia su cui riflettere. </div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-68754914011357789662012-12-23T18:25:00.002+02:002012-12-28T10:26:47.785+02:00Also spracht Bidustra - 03<div style="text-align: justify;">
Le parole hanno significati. Alcune di esse destano anche sensazioni. La parola “comunità” rientra tra queste. Comunità è intesa come “luogo caldo”, intimo, confortevole, caratterizzato da reciproca comprensione. Non sono sicuro che sia proprio così, ma diciamo che c’è un desiderio che sia così. [<i>= sto cercando di riscrivere il vocabulario, ma sono arrivato solo alla lettera C</i>]</div>
<div style="text-align: justify;">
Alcuni anni fa il sociologo Zygmunt Bauman [<i>= per il catalogo della biblioteca sono messo ancora peggio, sono alla lettera B </i>] riflettendo sulla dimensione della comunità come desiderio (“Voglia di comunità”, Laterza, Roma–Bari 2001, p. 6) non ha mancato di richiamare la nostra attenzione proponendo di distinguere tra la comunità dei nostri sogni e ciò che chiama la ‘comunità realmente esistente’ specificando come con questo termine sia da intendere “una collettività che pretende di essere la comunità incarnata e che a partire da questa convinzione esige una lealtà incondizionata in cui qualsiasi altro atteggiamento è percepito come un imperdonabile atto di tradimento". “La ‘comunità realmente esistente’ – prosegue Bauman – qualora ce ne trovassimo partecipi, reclamerebbe ubbidienza assoluta in cambio dei servizi erogati o che promette di erogare”.
E perciò si chiede: “Desideri la sicurezza? Cedi la tua libertà, o quanto meno buona parte di essa. Desideri la tranquillità? Non fidarti di nessuno al di fuori della comunità. Desideri la reciproca comprensione? Non parlare con gli estranei e non usare lingue straniere. Desideri provare questa piacevole sensazione di intimo ambiente familiare? Istalla un allarme alla porta e un sistema di telecamere nel giardino. Desideri l’incolumità? Non far entrare estranei ed evita a tua volta comportamenti strani e pensieri bizzarri. Desideri calore? Non avvicinarti alle finestre e non osare mai aprirne una”. E termina: “Il problema è che se si segue questo consiglio e si tengono le finestre chiuse, l’aria all’interno diventa ben presto stantia e alla fine irrespirabile”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<i>E pertanto: sionisti revisionisti e religiosi, Reform, Massorti e Liberal, levatevi dalle palle che mi appestate l'aria, lo dice anche Bauman.</i></div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-62418612287952784712012-12-21T00:54:00.001+02:002012-12-21T00:54:13.863+02:00<div style="text-align: justify;">
Facendo un paio di conti, ho scoperto di aver studiato, lavorato e abitato a Milano, per una buona ventina di anni. Milano e' stata per me tante cose: l'Universita' (laurea, dottorato ecc.), l'impegno politico con anarchici e radicali, la fondazione di Lev Chadash, la prima sinagoga Reform, dove e' iniziata quella avventura che sto vivendo ancora adesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma non ho mai amato Milano. La ho sempre trovata canagliesca e volgare, schiacchiata tra due diverse arroganze, quella della destra vincente e quella della sinistra sempre piu' snob ed elitaria. Milano e' una di quelle citta' che chi ci vive cerca sempre di andarsene da un'altra parte. Ed in effetti, facendo i conti, tutti gli amici con cui mi sono trovato meglio, ora vivono da un'altra parte. </div>
<div style="text-align: justify;">
Detto questo, a Milano ci ho vissuto. C'e' un tipo di luce, o forse degli odori (nulla di piacevole, sia chiaro) che me la rendevano riconoscibile. E Milano ha anche una sua colonna sonora. Non parlo solo del traffico, e nemmeno dell'accento dei milanesi. La Milano in cui sono cresciuto aveva una sua scena musicale, e non era nemmeno male. E poi c'era l'onnipresente Radiopopolare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Radiopopolare e' una di quelle cose che, appunto, come Milano, magari la odi e ti ci incazzi, ma comunque non riesci a spengere, perche' riconosci le voci dei conduttori, e sai che si tratta di gente seria. Con enormi paraocchi ideologici e generazionali, certo. Ma la mancanza di quelle voci che ti raccontano la citta', e con molta ambizione persino il mondo, tu la senti. Mi diceva un conoscente milanese che adesso sta in California che, piu' o meno un paio di volte alla settimana lui cerca di ascoltare il notiziario di Radiopopolare, anche se sa che non sara' d'accordo e che da dove vede le cose lui, l'America e' molto diversa. Eppero' non se ne sa staccare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tra le trasmissioni di Radiopopolare io ho amato moltissimo<i> La caccia: caccia all'ideologico quotidiano</i> I conduttori erano due persone colte ed indipendenti, <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Felice_Accame"><b>Felice Accame</b></a> e <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Oliva"><b>Carlo Oliva</b></a>, che cercavano di individuare i condizionamenti ideologici nelle pieghe del quotidiano, e ne svolgevano una critica puntuale, con uno stile erudito e feroce. Trovate i testi delle trasmissioni <a href="http://www.radiopopolare.it/trasmissioni/la-caccia/">qui,</a> e se avete voglia di leggere vi consiglio di spegnere la radio e concentrarvi nella lettura, non sono testi facili, ma sono sempre azzeccati. Accame ed Oliva hanno pubblicato pure <a href="http://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=1">un libro</a> assieme e i loro nomi figurano tra i collaboratori di <a href="http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/"><i>A Rivista anarchica</i></a>. Come siano approdati da Lotta Continua agli anarchici non lo so, ma non credo sia poi cosi' importante, ormai.</div>
<div style="text-align: justify;">
Carlo Oliva e' morto lo scorso settembre, e io sono riuscito a saperlo solo ora. Avendo un poco di tempo a disposizione, mi era venuta la curiosita' di ascoltare qualche puntata de <i>La Caccia</i>, e ... niente, dopo un paio di click mi e' preso un magone infinito. Ho passato qualche ora a leggerne i necrologi, ho scoperto che amici ed avversari ne avevano uguale stima, e poi ho cercato una specie di testamento. Non sono riuscito a trovarlo, pero' ho trovato <a href="http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/371/11.htm">questo scritto</a>, che e' probabilmente uno dei suoi ultimi. E che dedico a chi vuole votare PD. </div>
<div style="text-align: justify;">
Io votero' altro.</div>
<div align="left">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><span style="font-size: medium;"><span style="font-size: medium;">L<span style="font-size: medium;">E PROPORZIONI IDEOLOGICHE DEL CAPPUCCINO </span></span></span></b><br />
<span style="font-size: medium;">di <i>Carlo Oliva</i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-size: medium;">Rivendicare le radici liberal-socialiste
del Partito Democratico fa fino e aiuta nel rafforzarne l’immagine. Peccato che nessuno dei pensatori di quel filone abbia mai
avuto niente a che fare né con il PCI né con
la DC, i due partiti alle origini del PD.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div>
<br /></div>
<span class="Stile13">S</span>econdo Eugenio Scalfari, che
ne ha scritto in uno dei raffinati elzeviri che pubblica ogni
due settimane sull’“Espresso” (<i>Cappuccino
democratico</i>, 15 marzo 2012), il Partito democratico è
un po’ come un cappuccino, nel senso che è composto
da due elementi da nessuno dei quali si può prescindere
per la definizione dell’insieme. In effetti, omettendo
il latte in quella bevanda ci resta solo un caffè e
senza il caffè non si ottiene altro che latte, e allo
stesso modo le componenti ex Ds ed ex Margherita sono essenziali
per quel partito e solo dalla loro combinazione può
sprigionarsi quel tipico aroma salvifico in cui il fondatore
di “Repubblica” e buona parte dei suoi lettori
confidano.<br />
L’argomento, almeno per quanto si riferisce alla ricetta
del cappuccino, è al di là di ogni possibile
contestazione, anche se da uno dei più venerati <i>maitres
à pénser</i> del giornalismo italiano ci si
penserebbe autorizzati ad aspettarsi qualcosa di più.
Ma in realtà Scalfari vuol dire che nessuna delle due
componenti può arrogarsi un diritto di veto nei confronti
dell’altra minacciando una nuova separazione e ne approfitta
per esprimere la propria preferenza per un cappuccino dal
sapore, diciamo così, più carico, quale lo si
otterrebbe se nella formazione confluisse anche il gruppo
di Vendola. L’operazione, a suo dire, rafforzerebbe
il carattere liberalsocialista del partito e porrebbe le premesse
per la definitiva realizzazione di quelle riforme di cui tanto
il paese abbisogna.<br />
<br />
<i><b>Nemmeno
un comunista o democristiano</b></i><br />
Personalmente,
su questo esito avrei qualche dubbio. Come avrei qualche perplessità
sulla disinvoltura con cui, non solo da parte di Scalfari,
si tende oggi ad appropriarsi del termine “liberalsocialismo”,
una espressione coniata verso la metà degli anni ‘30
del secolo scorso da Carlo Rosselli per definire un programma
politico e ideale che non avrebbe avuto, nei decenni successivi,
una particolare fortuna. Ma a quella tradizione Scalfari è
sempre stato legato e nessuno può contestargli il diritto
di auspicare una sua rinascita. Anche il liberalsocialismo,
nella visione rosselliana, era la sommatoria di due componenti
eterogenee ma imprescindibili, quella socialista e quella
liberale, ciascuna delle quali avrebbe vivificato l’altra
con il proprio sistema di valori e ne avrebbe emendato i difetti.
Detta così, la prospettiva può sembrare un po’
meccanica e in effetti il pensiero di Rosselli prevedeva qualche
mediazione in più (aveva , in particolare, delle accentuazioni
libertarie che forse potrebbero interessare ai lettori di
questa rivista), ma in questi casi quel che conta è
farsi capire e accontentiamoci pure.<br />
C’è una cosa, piuttosto, che non capisco io.
Scalfari, che era presente, rievoca la “lunga giornata”
in cui, al Lingotto di Torino, fu fondato il nuovo partito,
e ne ricorda quelli che a suo avviso ne rappresentavano i
precedenti culturali e politici nella storia d’Italia.
“Mi vennero in mente” scrive “Turati, Gobetti,
il socialismo riformista dei fratelli Rosselli, il liberalsocialismo
di Guido Calogero e infine Norberto Bobbio, Piero Calamandrei
e Galante Garrone. Queste furono le patenti nobili del riformismo
italiano che … segnò una traccia profonda nella
cultura politica italiana … e che a mio avviso …
dovrebbe rappresentare l’identità profonda del
partito democratico.” Il che è ben detto ma un
po’ strano perché, Turati a parte, nessuno dei
nomi citati può essere ricondotto alla tradizione da
cui provenivano i Ds, né tanto meno a quella della
Margherita. <br />
Nessuno di quei rispettabili signori era di scuola marxista
o credeva nella dottrina sociale della Chiesa, come a dire,
esprimendosi rozzamente, che non aveva nulla a che fare né
con il Partito comunista né con la Democrazia cristiana,
e tutti, in effetti, vissero gli sviluppi della politica italiana
del dopoguerra in una posizione isolata e minoritaria, raccogliendo
da parte dei militanti e dei dirigenti di quei partiti di
massa e dei loro satelliti e alleati una certa indifferenza
ostile e superciliosa, temperata al massimo da qualche rara
e occasionale attestazione di stima.<br />
<br />
<b><i>Maionese
impazzita</i></b><br />
Ma erano tutti dei rigoristi, secondo la miglior tradizione
giacobina, e non cercavano quel tipo di consenso che si ottiene
rinunciando ai propri valori di fondo. In particolare, essendo
tutti, per una quantità di motivi su cui non possiamo
soffermarci adesso, assertori convinti del punto di vista
laico, avrebbero considerata bizzarra l’idea per cui
una forza politica di sinistra avrebbe avuto qualche prospettiva
di successo solo a condizione di accogliere nel proprio interno
una componente ex democristiana. È probabile che se
avessero sentito esprimere l’ipotesi, da esponenti quali
erano di un’era prebasagliana, avrebbero invocato a
gran voce la cella imbottita e la camicia di forza.<br />
Insomma, non tutte le mescolanze sono paragonabili tra loro
e chi pensasse che, in fondo, il cappuccino e il martini,
in quanto entrambi composti dalla fusione di due elementi,
siano la stessa cosa potrebbe subire qualche amaro disinganno.
Più che di petizioni di principio e di padri nobili
– che, naturalmente, ciascuno è libero di attribuirsi
a piacere, tanto a chi volete che importi? – la democrazia
italiana ha bisogno di riforme politiche e di attenzione ai
diritti civili. <br />
E quanto a questo, l’amalgama su cui si fonda il Partito
democratico non è forse il più propizio: pensate
a tutto il canaio che succede ogni volta che entrano in ballo
le questioni cosiddette “di coscienza” e aspettate
a vedere, per esempio, cosa succederà dopo la recente
pronuncia della Cassazione sul matrimonio gay e vi renderete
conto che quella organizzazione, più che a un cappuccino,
rischia di somigliare a una maionese impazzita.</div>
<div align="right">
<b><i>Carlo Oliva</i></b>
</div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-57919200752266059862012-12-16T21:38:00.000+02:002012-12-16T21:38:35.327+02:00Also sprach Bidustra - 02Dopo la strage di Newtown, nel Connecticut, qualcuno ha aperto una “caccia all’autistico”, [<i>la caccia all'autistico non la ha aperta nessuno ma mi serviva un incipit</i>] convinto che occorra sempre un “capo espiatorio” [<i>e il migliore inizio e' sempre indicare qualcuno che ci ha le opinioni sbagliate e barbare</i>]. Sarebbe più ovvio [<i>dopo aver chiarito che ci sono delle teste di cazzo, io posso rifulgere passando per ovvia la mia intelligenza</i>] concentrarsi sul fatto che ciò che è avvenuto è stato fatto da qualcuno che è parte organica della comunità. Come capita spesso il male non è “straniero”. Non c’è da guardarsi dal male in sé, ma dal male che sta dentro ciascuno di noi [<i>Tranne dentro di me, che sto dalla parte giusta</i>]. E’ il dato più difficile con cui confrontarsi e da assimilare [<i>Dovete stare quindi a sentire me, che vi indico dove sta il male, e cioe' in fondo a destra, la' tra Jabotinsky e Pannella</i>]. Non solo a Newtown. [<i>capito mi avete?</i>] נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-48993054213949516382012-12-09T15:35:00.000+02:002012-12-09T16:40:44.292+02:00Also sprach Bidustra - 01 <div style="text-align: justify;">
<i>Inauguro qui una serie di post che serviranno a rendere comprensibile alle masse l'affascinante pensiero del faro intellettuale dell'ebraismo italiano. Iniziamo dal suo importante contributo a Moked di oggi. </i></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
"Cresce la domanda e l’offerta di sapere nel mondo ebraico. E’ un buon segno. A me sembra che siano da adottare diversi angoli prospettici. [= <i>Tra un poco inizia Limmud e sto cercando le scuse per non andarci</i>]. Da una parte sta una dimensione del sapere o del fare, e dunque delle regole, dall’altra una “del vivere” dove conta ciò che gli ebrei hanno fatto nella storia concreta. [= <i>In effetti e' meglio restarsene in Italia e prepararsi alla campagna elettorale, que viva Bersani</i>]. Ovvero ciò che sono stati nello “scorrere del tempo”. [= <i>Tutto cio' che di buono gli ebrei lo potevano fare, e' gia' stato fatto, e nel 1948, anzi nel 1977 la storia e' finita</i>] In questo secondo caso ciò che occorre mettere a tema è l’esperienza vissuta [= <i>Consideriamo, come dice Marx, non l'ebreo dello Shabbat, ma lo strozzino che dal ghetto di Francoforte controlla l'economia mondiale</i>] che non è solo, né spesso prevalentemente, traduzione pratica di regole, ma, appunto, “storia dell’agire nel tempo” [<i>= Ogni volta che gli ebrei hanno fatto qualcosa di buono e' stato contro quello stupido ammasso di vetuste regole religiose che va sotto il nome di ebraismo anteBidussa</i>]. Il che significa che accanto alla dimensione ideale o culturale noi dobbiamo essere in grado di porre l’ebreo reale. [= <i>Quindi, dicesi "ebreo reale" solo colui che milita a sinistra in Israele o preferibilmente anche in Italia</i>"] Più precisamente un ebreo nella storia. Da questo punto di vista Yosef Hayim Yerushalmi avrebbe molto da dirci. [<i>Sto preparando la prefazione a un altro libro, una ideale strenna natalizia per i vostri amici non ebrei che stanno nella storia e da cui dobbiamo imparare. Altro che Limmud</i>.]"</div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-57556707202625642112012-12-06T22:14:00.000+02:002012-12-06T22:14:04.827+02:00<br />
Io trovo divertenti quelli di Mondoweiss.<br />
<br />
Sognano intensamente il momento in cui gli ebrei americani diventeranno ostili ad Israele. Lo sognano talmente tanto da vedere indizi anche dove non ci sono. Scrivevano entusiasti due giorni orsono:<br />
<br />
<i><a href="http://mondoweiss.net/2012/12/exile-and-the-prophetic-rabbi-gordiss-innermost-circle-of-caring.html">Let’s congratulate </a>the Rabbis and lay leaders of Congregation B’nai Jeshurun in New York City for their email giving a thumbs up for the United Nations vote on Palestine.</i> <br />
e<br />
<i><a href="http://mondoweiss.net/2012/12/liberal-american-jewish-orgs-break-with-israel-over-un-vote-settlements.html">the New York Times devoted a lengthy article</a> on its front page to the fact that leaders of B'nai Jeshurun, a legendary liberal synagogue on the Upper West Side with Zionist commitment, sent out an email applauding Palestine's new nonmember state status</i><br />
<br />
ed ecco, oggi, la doccia fredda:<br />
<br />
<b><a href="http://www.timesofisrael.com/prominent-ny-synagogues-rabbis-regret-email-that-supported-un-vote/">Prominent NY synagogue’s rabbis regret email that supported UN vote</a></b><br />
<br />
Poverini, loro ci credono veramente Nelle loro fantasie si apre prima un dibattito di massa le cui conclusioni sono gia' scritte, ovvero che il sionismo e' inutile per gli ebrei e pericoloso per il mondo.<br />
<br />
<i><a href="http://mondoweiss.net/2012/12/its-time-for-the-media-to-talk-about-zionism.html">Americans have a right</a> to know why so many American Jews believe in the need for Israel at a time when this concept is warping our foreign policy [il problema e' che] The acknowledgment of Jewish prominence in the Establishment, and of the power of Zionism, would make a lot of Jews uncomfortable, so the conversation is verboten</i><br />
<br />
Capite? Se non fosse per via di questo controllo sionista dei media, sarebbe gia' iniziata la campagna di massa che portera' ad isolare Israele, aprendo la strada a uno Stato unico.<br />
<br />
Purtroppo il momento e' di nuovo rinviato.<br />
<br />
Se vogliono, quelli di Mondoweiss possono consolarsi con il ricordo di una vera campagna di massa che porto' gli ebrei americani ad influire sulla politica di Washington e su quella mondiale. Ma sono pagine di cui parlano malvolentieri. E si' che oggi e' anche un anniversario.<br />
<br />
<b><a href="http://www.tabletmag.com/jewish-news-and-politics/118468/how-we-freed-soviet-jewry">How We Freed Soviet Jewry. Twenty-five years ago today, a rally of 250,000 people changed the fate of Jews worldwide.</a></b><br />
<br />
<br />
<br />
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-91420561897820071002012-12-04T14:00:00.001+02:002012-12-04T14:00:43.383+02:00<div style="text-align: justify;">
<i>Per via della influenza galoppante, ieri ho lasciato a meta' il post, ed ecco qui -quindi- la seconda parte. </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Riconosco pezzi del nahum che potevo essere, e che per fortuna non sono diventato, dentro persone che, come me, hanno un passato universitario ed attualmente (al contrario di me) dentro le facolta' umanistiche italiane o nel sottobosco editoriale. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Riconosco i memi, gli automatismi, che fanno parte della loro visione del mondo. Uno e' quello degli ipposti estremismi. Ci sono fondamentalisti islamici che massacrano i cristiani? Bhe, da qualche altra parte ci devono essere fondamentalisti cristiani ugualmente pericolosi. E se non ci sono in realta', l'intellettuale te li trova in potenza (viene alla mente il personaggio di Don Ferrante....)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo significa mettere sullo stesso piano un gruppo di esaltati della Bible Belt e l'esercito dei talebani. E' una offesa al buon senso ed alle vittime, ma soddisfa il bilancino interiore dell'intellettuale italico, che come Don Ferrante se ne va a letto, certo che la peste islamista non lo tocchera'. Intanto i suoi colleghi di lingua araba vengono sbudellati in Medio Oriente, e allegri tutti che e' primavera. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non e' che l'intellettuale italiano sia un adepto dell'islamo-marxismo alla George Galloway. Quelli sono i suoi colleghi inglesi, che lavorano in facolta' lautamente sponsorizzate dai despoti arabi. In Italia quei soldi non arrivano. E non c'e' nemmeno il senso di colpa post-coloniale che impedisce agli intellettuali inglesi di riconoscere vessazioni delle donne quando ci sono vessazioni delle donne, se le donne vessate e gli aguzzini hanno la pelle piu' scura della loro. No, in Italia domina piuttosto questo riflesso condizionato a cercare sempre il bilanciamento, non tanto per giustificare l'islamismo, ma per giustificare la propria apatia, il proprio starsene fuori da ogni disputa, e continuare a elargire perle di sapienza tardo-marxista. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questo atteggiamento si basa sulla convinzione (roba simile a una setta religiosa, in effetti) di conoscere in che direzione evolvera', o dovrebbe evolvere la storia - non verso una societa' senza classi, ma verso un mondo senza appartenenze, o meglio in cui l'appartenenza alla classe degli intellettuali dara' il diritto di dettare legge sulla vita degli altri, i rozzi, i primitivi ed i tribali. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tale e tanta e' la presunzione di conoscere le regole del gioco, che gli intellettuali di sinistra si nominano <i>arbitri elegantiarum</i> di quel che circola nel campo avverso. "Questa destra e' caciarona ed impresentabile". Perche', se avessero un eloquio piu' forbito, tu li voteresti? "Questo governo israeliano e' criminale" Perche',. ce ne e' mai stato uno, di governo israeliano, che ti andasse bene? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vorrei che sia chiaro, parlo per esperienza diretta, queste sono robe che ho detto e scritto anche io. Anche io ho gioito quando Montanelli si e' unito al campo anti-berlusconiano, tutto ad un tratto il Sor Cilindro, era diventato un eroe, esponente di una destra presentabile lungamente cercata. Ma dove? Ma quando? La si era cercata? Erano domande che nemmeno mi passavano per la testa. Me le faccio ora, che da quel campo sono fuori, e che mi lambicco su come e perche' il Pirke Avot ti consiglia di non stare troppo vicino ai rashaa, termine ebraico che solo superficialmente si traduce come "malvagi". In realta', termine centrale nella storia di Korah, che sta nel libro dei Numeri e che racconta di questo capopopolo che monta una ribellione contro Mose', e il Midrash spiega che se ne andava a raccontare di conoscere meglio di tutti in che direzione stava evolvendo la storia (perche'? Beh, perche' lui apparteneva alla casta degli eruditi). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Qualcuno, non mi ricordo piu' chi, ha detto che con la caduta del muro di Berlino, l'idea di una societa' senza classi, si e' fatta nubolosa, e' stata spinta nel regno dei sogni, mentre prima sembrava dietro l'angolo, anche ai comunisti che di sovietico avevano poco (un genere di comunisti sovra-rappresentato nelle facolta' umanistiche italiane). E tra i detriti della Guerra Fredda, anche a generazioni di distanza, ci sono pure gli intellettuali italiani, allievi degli allievi di professori comunisti, che girano tra dipartimenti e seminari, con poco tempo per gli studenti e molto per raccontare all'universo mondo che hanno ragione loro. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ora, il <i>poco tempo per gli studenti</i> e' una schifezza. Ho studiato in un college americano e in una universita' inglese, il docente c'e' sempre, nell'orario di ricevimento o eventualmente su skype. Gli esami sono scritti e il docente legge e corregge le due versioni del tuo elaborato. Altro che i venti minuti in cui io chiedevo qualcosa, tratto da un libro per le scuole superiori, sulla pace di Lodi (e/o sulla Riforma anglicana), qualcosa sulla crisi del seicento, qualcosa sulla rivoluzione francese (e/o illuminismo; e/o rivoluzione americana) prima di far passare lo studente alla seconda parte, dove il voto veniva comunque tirato su di un paio di punti, perche' senno' (oh grazie, riforma Berlinguer) si vanno a iscrivere in una altra universita', a venti km da qui. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Fosse per me, lo dicevo allora e lo ripeto qui, lo studente dovrebbe presentare un elaborato di una decina di pagine su un argomento a caso tra quelli sopra, compreso un paragrafo di storia locale (la crisi del seicento nel mantovano; la riforma anglicana nel pensiero degli esuli italiani; la rivoluzione americana e gli illuministi milanesi) e il professore o uno dei numerosi assistenti dovrebbe accompagnare lo studente in biblioteca, qui ci sono i testi piu' importanti, questa che vede in fondo e' la bibliografia, quelle sono le riviste, ci vediamo tra due settimane e buon lavoro. Si eviterebbe il panico da pagina bianca che prende gli studenti quando iniziano a scrivere la tesi. Ma per arrivare a quel punto, dovresti levare dalle ambizioni dei docenti italiani la aspirazione a spiegare TUTTA la storia, che li ha portati a scegliere e spesso a scrivere quel sussidiario (che non si vende piu' alle superiori ma all'universita' ha ancora mercato). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E cosi', mentre la fine del comunismo ha allargato a dismisura l'ego degli intellettuali italiani, e' successo che e' andata perduta la parte piu' importante del loro profilo. Gli intellettuali italiani non hanno piu' capacita' di introspezione. Potete dire quel che volete sulla psicoanalisi, resta secondo me un formidabile strumento di lettura di te e delle tue opinioni e passioni, ti isegna che se reagisci in un dato modo a una data persona, e' perche' tu e quella persona avete qualcosa in comune. Fateci caso, gli intellettuali italiani hanno abbandonato la psicoanalisi. Hanno abbandonato, in genere, la attitudine a considerare se' stessi con spirito critico, a riconoscere quelle parti del proprio pensiero che provengono da ideologie ed educazione, o condizione di classe se vi piace il marxismo. Continuano pero' a sentenziare sul mondo, pensando che il mondo prima o poi dara' ragione a loro, perche' loro hanno ragione. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Come sono contento di esserne lontano. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-60331181061530443912012-12-04T01:19:00.000+02:002012-12-04T01:20:05.615+02:00<div style="text-align: justify;">
<i>Mi sono trovato a dover spiegare a una mia conoscenza cosa non va nella Universita' italiana e perche' sono contento di starne lontano (dopo dottorato, postdottorato ecc.). Copincollo, con qualche aggiunta</i></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Come in ogni Paese del mondo, nella Universita' italiana si entra se hai un maestro, ovvero se la tua tesi e' piaciuta a qualche luminare, che decide di coltivare il tuo talento promettendoti che prima o poi ti arrivera' uno stipendio e facendoti entrare in qualche programma di dottorato. Dove qualcosa cominci a guadagnare: nel mondo dei sogni, in cui vengono premiati i capaci e meritevoli, guadagni poco meno di un insegnante di scuola superiore senza scatti di anzianita'; ti va bene e ti basta, perche' hai passione, perche' vedi un qualche posto in un futuro e perche' la fidanzata, se ce la hai, e' molto paziente. Fin qui, nulla di scandaloso. Nulla di scandaloso, voglio dire, nel dipendere dalle ubbie di un luminare, che magari lascia per strada persone intelligenti ma antipatiche (a lui). La ricerca scientifica e' fatta anche di relazioni personali.</div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il problema e' cosa succede una volta varcata quella soglia, nel percorso che porta alla cattedra e allo stipendio. Idealmente parlando dovrebbe essere un percorso senza interruzioni. In Italia si va in cattedra tramite concorsi, e ai concorsi conta il punteggio che hai accumulato: in base a quel punteggio vieni ammesso al colloquio. Per ragioni lungamente precedenti la riforma Berlinguer, ma che la riforma ha aggravato, in Italia il punteggio si calcola non in base alla qualita' delle pubblicazioni, ma in base alla quantita'. Nella mia permanenza dentro l'Universita' italiana ho visto libri pubblicati su internet e rapidamente scomparsi dopo il concorso che ha portato in cattedra l'autore (che evidentemente non era molto contento che si andasse a leggere il suo libro); verbali di concorso (poi corretti) in cui i dati bibliografici erano sbagliati (e cioe' i commissari manco avevano letto i libri), candidati che prima del colloquio facevano due o tre ricorsi preventivi al TAR giusto per intimidire gli altri candidati. E cosi' via. E la disciplina di cui mi occupavo aveva solo marginalmente a che fare con i poteri forti: il massimo che puo' capitare a uno storico e' di vedere il suo saggio pubblicato in una strenna, a cura di una banca; o in un volume pubblicato dall'assessorato alla cultura in occasione del restauro di qualche abbazia. Economisti e chimici farnaceutici hanno in ballo anche altri interessi, e probabilmente fronteggiano altre pressioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ovviamente non basta accumulare titoli, bisogna anche farli circolare.
E cosi', un fattore che aiuta la carriera sono le recensioni, che pero' non
hanno nulla a che fare con il valore del libro in se', ma fanno
piuttosto parte di un sofisticato gioco di scambi (uno della tua
cordata recensisce positivamente il tuo libro, e tu, o un tuo collega,
fara' lo stesso con il suo).
Un modo sicuro per accumulare buone recensioni e' pubblicare in un
volume collettaneo, per solito gli atti di un convegno, a cui tu, e
esponenti di altre cordate equamente rappresentati, siete stati
invitati da organizzatori che avevano gia' in mente il volume degli
atti, e calcolavano quindi il numero degli interventi ammessi (che stampare venti pagine in piu' costa).
Occasioni per i convegni sono a volte i restauri di cui sopra</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In tali convegni, il dibattito (nel senso di confronto tra punti di
vista differenti) e' ovviamente assente. Nessuno si arrischia a
scardinare il sofisticato gioco tarantiniano delle future recensioni;
e cosi' c'e' la liberta' di dire le castronerie piu' grosse, senza che
alcuno te lo faccia notare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Esclusa quindi la possibilita' di dibattere con quelli di cordate
differenti, resterebbe aperta la possibilita' di dibattere con quelli
della tua, di cordata. E pero' qui entra in ballo la burocrazia
sommata all'eta', due fattori che portano al noto fenomeno dell' <i>asino in
cattedra</i>. E cioe' ci sono baroni [=docenti universitari di lunga
esperienza politica, che stanno dal decenni al vertice della carriera,
e non pubblicano piu' nulla perche' nessuno li smuove] che manifestano
il loro potere facendo si' che i meno brillanti e piu' stupidi dei
loro allievi facciano carriera meglio degli allievi degli altri baroni. La moltiplicazione delle cattedre avvenuta con la riforma Berlinguer
ha accresciuto il fenomeno in maniera parossisitica, sicche' se ai miei tempi era gia' raro
che, poniamo, un docente cattolico decidesse di investire su di un
allievo ebreo (e' successo a me) sfidando pregiudizi e cordate, adesso questo e' del tutto impossibile e gli allievi sono fotocopie ideologiche delle
posizioni dei loro maestri</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per cui no, l'Universita' italiana non e' il luogo in cui si impara a
dibattere con rispetto delle posizioni del tuo interlocutore. Se va bene, impari a sopravvivere in una atmosfera claustrofobica e clientelare. E restringi il numero delle tue frequentazioni. Voglio dire che finisci per frequentare o persone che fanno il tuo stesso identico lavoro, sperando in questo modo di ottenere quelle informazioni e conoscenze che ti serviranno in vista del prossimo concorso. Quelle piu' che amicizie sono parte della rete di conoscenze che ti e' indispensabile creare. A cui si aggiungono, ma e' il caso meno comune, anche persone che con il tuo lavoro non c'entrano assolutamente nulla, perche' ti puoi fidare solo di persone che sono fuori dal tuo ambiente, e che se sei incazzato o su di giri non possono in alcun modo pensare che questo ha a che fare con la composizione della commissione di concorso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Frequentando solo persone simili a te (o totalmente opposte, e solo perche' sono totalmente opposte) succede che ti sclerotizzi. Finisci per parlare lo stesso linguaggio che parlano i membri della tua tribu' e a inanellare delle serie di memi che prendono il posto dei ragionamenti articolati. Uno di questi memi era, ai miei tempi, che siccome c'e' la globalizzazione, la gente si rifugia nelle identita'. Lo ho scritto in una riga, ma ci si potevano scrivere papelli, tracce di convegni, lettere al manifesto, editoriali di repubblica, e programmi di cineforum. Per via di questo intruppamento tribale, l'universitario, o aspirante tale, ha perso la capacita' di interrogare se' stesso.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Avete presente quando la Lega Lombarda vinse le elezioni la prima volta? Tutti i giornalisti e gli opinionisti erano scandalizzati e preoccupati. Ma come, ci e' cresciuto questo movimento in casa e noi non ce ne siamo nemmeno accorti? La ragione e' semplice: i giornalisti all'epoca viaggiavano in prima classe. E i discorsi che giravano tra i pendolari, che viaggiavano in seconda. non li sentivano nemmeno. Ecco, agli universitari succede lo stesso fenomeno. Nel secolo scorso, quando c'era il Partito Comunista Italiano, il professore universitario incontrava in sezione l'operaio o l'insegnante. Ora non succede piu'. Ma nel frattempo il professore universitario ha sviluppato una spropositata concezione di se', siccome lui conosce i memi di cui sopra e li puo' anche motivare. E cosi' abbiamo il dottorando, o post dottorando, che sta davanti allo schermo del computer a elargire perle di sapienza lette sulle pagine del manifesto a cui lui mette le note a margine che derivano dalla sua disciplina, e che servono a convincere lui, e i lettori come lui, che loro hanno ragione perche' riescono a vedere il mondo dal punto di vista di Dio o della storia universale e che il resto del mondo ha torto, e' volgare e tribale ed anzi si lava pure poco.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
C'e' poi la questione dell'uovo e della gallina. E' vero che le professioni intellettuali hanno perso status sociale. Il sistema universitario italiano scoraggia le innovazioni: "non possiamo creare una cattedra di informatica applicata alle materie umanistiche, poi arriva un laureato in matematica e se la prende e chi lo controlla il laureato in matematica?". Ma anche la totale incapacita' degli intellettuali italiani di capire come va il mondo e, nel contempo, di tenersi stretto il ruolo (e la paga) di editorialista su questo o quel quotidiano, non e' che abbia dato lustro alla categoria. E, tra l'altro, gli italiani leggono poco i quotidiani, perche' leggendo i quotidiani non riescono a capire dove sta la ragione del contendere tra Israele e Palestina, ma solo che tutti e due sono invischiati in una guerra di identita' religiose. Come te, elettore leghista e tonto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E pertanto io sono piuttosto contento di trovarmi in questo momento a destreggiarmi tra il daf yomi e la pagina facebook di una sinagoga, cui sto lavorando nel tempo libero. In un universo parallelo, davanti allo schermo del computer, con una tazza di caffe' sulla scrivania ci sta un altro nahum, quello che non sono diventato. Sta leggendo il manifesto e haaretz, dopo aver passato tutta la giornata a controllare se nelle note del suo saggio sono stati citati tutti, ma proprio tutti, i nomi dei colleghi che sono un grado piu' avanti di lui e che saranno nella commissione d'esame. Il saggio tocca anche qualche dibattito importante, di quelli che hanno avuto corso nel passato, ma questo nahum sta bene attento a non prendere posizione. Chiuso il saggio, apre il manifesto dove legge che gli unici ebrei buoni sono quelli che criticano lo Stato ebraico, che anzi sarebbe una buona idea se non ci fosse del tutto. E l'antisemitismo e' male. E siccome tu hai ragione non puoi essere antisemita. E' colpa loro, degli israeliani e della loro eccessiva identita'.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sono contento di aver lasciato quel nahum dentro la sua bolla di parole, che lui immagina grande come il mondo e che e' invece solo uno specchio in cui riflettersi e dirsi da solo quanto e' bravo e quanto lui (e quelli della sua classe sociale) hanno ragione su tutto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-76343003856655162482012-11-22T01:49:00.001+02:002012-11-22T02:05:41.228+02:00Vlaidimir Jabotinsky - <b>Il canto di <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Battle_of_Tel_Hai">Tel Hai</a></b>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTnqKw7-a7_XdtaQw_gtWknua50QxYnIZXjWD0hpaRslAl8Td2-Eg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;"><img border="0" height="200" src="https://encrypted-tbn0.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTnqKw7-a7_XdtaQw_gtWknua50QxYnIZXjWD0hpaRslAl8Td2-Eg" width="136" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Perche' avete quelle falci</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
e nessun raccolto, fratelli, perche'? </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
E dove e' finito il vostro fiore </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Caduto sulla collina della vita.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Sia santificato il nome di Tel Hai [<i>collina della vita</i>]</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
e il valore che lassu' e' fiorito.</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Nelle vostre mani lo scudo e la spada;</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
perche', fratelli, perche'? </div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Non siete arrivati alla sera</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
Per difendere la collina della vita.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Sia innalzato il nome di Tel Hai </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
la vetta della forza ebraica.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Davanti a voi c'e' un libro aperto.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Quale poesia leggerete, fratelli?</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
La verita' l'ha scritta</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
il vostro eroismo, sulla collina della vita. </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
E' ancora vivo il nome di Tel Hai </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
la vetta dello spirito ebraico.</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Fate molta attenzione, </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
E alzatevi, fratelli. </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Per difendere, per fiorire</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
Per costruire la collina della vita. </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both;">
E' nome di Tel Hai,</div>
<div class="separator" style="clear: both;">
simbolo di liberta' </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
di coraggio, forza e luce. </div>
<div class="separator" style="clear: both;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<i>E' una vecchia canzone di Jabotinsky; se volete sentirla <a href="http://www.zemereshet.co.il/FlashPlayer/player.asp?version_id=4445">la trovate qui</a>. Fino ad adesso non e' mai stata tradotta in italiano, anche se in Israele la si impara alla scuola elementare.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Se invece cliccate sul titolo trovate la descrizione del perche' Tel Hai e' tanto importante. Purtroppo, anche quella descrizione, non si trova in italiano.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Ho tradotto questa poesia (e lo so che si vede che e' vecchia, che e' roba da prima guerra mondiale), per ricordare e ringraziare i soldati ebrei che sono morti in questa ultima guerra. Sono caduti perche' io, mia moglie e i miei figli potessimo vivere sicuri, sapendo che da qualche parte nel mondo c'e' un posto in cui rifugiarci.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Speriamo solo che siano gli ultimi morti. </i></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-65433380648485844822012-11-15T00:53:00.001+02:002012-11-15T09:43:49.107+02:00<div style="text-align: justify;">
Ci sono ebrei che si sono inventati una missione (si potrebbe dire "un mestiere", senonche' non guadagnano nulla) che consiste nell'educare vari segmenti del pubblico non ebraico o potenzialmente antisemita. </div>
<div style="text-align: justify;">
Passano ore, giorni, a volte intere settimane, con immensa pazienza,
che si tratti di parlare a scolaresche o a militanti di sinistra delle varie gradazioni, o a gruppi variamente riconducibili all'arcipelago cattolico, e recentemente anche a quello islamico. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Spiegano la storia degli ebrei, e sperano che si capisca che quando siamo feriti, sanguiniamo anche noi. </div>
<div style="text-align: justify;">
Spiegano la religione e le osservanze ebraiche, e sperano che almeno qualcuno della loro audience capisca che non e' una superstizione tribale. </div>
<div style="text-align: justify;">
Spiegano la cultura ebraica e sperano che almeno qualcuno nella loro audience capisca che senza il contributo degli ebrei la storia dell'Occidente sarebbe molto piu' povera.<br />
Spiegano che il sionismo e' un movimento di liberazione, nato dallo stesso contesto culturale del Risorgimento italiano, e sperano in questo modo di contrastare gli ettolitri di monnezza che circolano nella rete e fuori. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
A volte questa attivita' di guida turistico-culturale bene intenzionata, mangia tutto il tuo tempo, vuoi perche' di ebrei ce ne sono proprio pochi di visite ed incontri ce ne sono sempre. Eppero' non hai tempo per stare con la tua famiglia, per leggerti un paio di pagine di Talmud, un passaggio della parasha della settimana, persino per pregare. </div>
<div style="text-align: justify;">
E fare la guida turistica diventa l'unica cosa ebraica che fai. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vorrrei che si riflettesse su questo punto, e si vedesse il paradosso. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono ebrei il cui ebraismo consiste unicamente nel lavorare (gratis) per allargare il patrimonio di conoscenze dei non ebrei.
Succede anche che questo mestiere di guida turistica te lo porti ovunque, e persino in una discussione su Usenet, o su un qualsiasi forum virtuale, il tuo contributo consiste in un (umiliante) spiegare, chiarire, chiedere -insomma- il permesso di esistere senza essere parte della maggioranza. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://blogitalia.peeplo.com/files/2012/09/philip-roth-af.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="http://blogitalia.peeplo.com/files/2012/09/philip-roth-af.jpg" width="127" /></a><b>Philip Roth</b> ha scritto delle cose molto feroci, e anche molto realistiche, su queste figure di ebrei che sono tali ad uso e consumo del pubblico non ebraico. Lui li ha incontrati in Europa. E poi scrive del gran senso di liberazione provato in USA, o in Israele, dove puoi mandare a fare in culo quello che ti sorpassa in barba al codice della strada, e lo mandi a fare in culo senza preoccuparti di quanto gli altri ebrei possano soffrire per questa tua intemperanza. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io la penso come lui. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli ebrei nella loro storia hanno reagito in ogni possibile ed immaginabile modo, di fronte all'odio antisemita. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono stati persino quelli convinti che gli antisemiti avessero qualche ragione, e che qualche parte del loro odio fossero critiche di cui fare tesoro. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono stati quelli convinti che questa o quella parte politica avessero qualcosa di buono, e che l'antisemitismo dei fascisti o dei comunisti fosse qualcosa di accidentale, bastava chiudere gli occhi e si potevano fare tante cose utili al mondo. </div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono adesso quelli che pensano che sia tutto e solo un problema di educazione, che quando uno ha imparato un po' di nozioni di storia e religione ebraica, come d'incanto gli scompaiono i pregiudizi che ha assorbito negli anni precedenti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFxDLpjeXRHfzU3MPz7YpeKLImDUTaxH0doGCcbw6LinIoXEH40EoH90lp1rxw1AYb8bOg9e2l4svP8YOQnRwzeYvJkKGBvQIRbrI053haafEdpNdYO3L9avie0LvY48Lhjbq4qWR9ERc/s320/jabosilo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiFxDLpjeXRHfzU3MPz7YpeKLImDUTaxH0doGCcbw6LinIoXEH40EoH90lp1rxw1AYb8bOg9e2l4svP8YOQnRwzeYvJkKGBvQIRbrI053haafEdpNdYO3L9avie0LvY48Lhjbq4qWR9ERc/s200/jabosilo.jpg" width="196" /></a>Tutte, tutte, queste reazioni di fronte all'odio antisemita non sono servite a un cavolo, tant'e' che gli antisemiti ce li troviamo ancora tra i piedi. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'unica risposta storicamente valida e' quella di <b>Vladimir Jabotinsky.</b> <i>Imparate a sparare</i>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-4305343,00.html">Oggi</a> abbiamo avuto un buon esempio della sua efficacia. </div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-23056357209360153092012-11-14T19:25:00.000+02:002012-11-14T21:26:55.074+02:00Leonardo Tondelli, ebraismo, sionismo<div style="text-align: justify;">
<a href="http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/11/14/news/urla_e_fischi_sotto_la_sinagoga_studenti_gridano_saddam_saddam-46641285/">Oggi a Roma</a> un migliaio di bambini sono rimasti chiusi nella loro scuola, e per i genitori era impossibile raggiungerli. Questo perche', fuori dalla scuola, c'era una guerriglia urbana condotta da alcuni esagitati, alcuni dei quali urlavano slogan contro lo Stato ebraico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Per Leonardo Tondelli, che fa il professore ma non si e' mai trovato rinchiuso in una scuola con una massa di ossessi al di fuori che ti vorrebbe fare la pelle, </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><b>È un episodio triste, che mostra se ce n'è bisogno la necessità urgente di smarcare ebraismo e sionismo.</b> </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://groups.google.com/group/it.politica.internazionale/msg/eb8ee3034cf0be3e?hl=it">Qui,</a> per stomaci forti.
Riuscite ad immaginare qualcosa di piu' disgustoso? Dico, il Tondelli potrebbe aiutare noi ebrei a procedere a questa opera di smarcamento. Indicandioci come fare per evitare che simili "tristi episodi" si verifichino di nuovo Magari istituendo <a href="http://en.wikipedia.org/wiki/Anti-Zionist_Committee_of_the_Soviet_Public">un apposito comitato</a> con l'incarico di porre ebraismo contro sionismo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Capite? Non bisogna evitare che un gruppo di ossessi venga a urlare delle cazzate terrorizzando (letteralmente) i bambini. Bisogna urgentemente smarcare.
<br />
<br />
Il Tondelli <a href="http://leonardo.blogspot.co.uk/2004/05/la-striscia-vogliamo-spiegare-ogni.html">ci ha spiegato la triste condizione dei bambini di Gaza</a>, chiedendo ai lettori di immedesimarsi in quei bambini, senza prendere atto del fatto che <a href="http://allegrofurioso.blogspot.co.uk/2012/10/i-grassi-bambini-negli-incubi-del-puffo.html">non sono esattamente emaciati</a>. Pero' si guarda bene dal farci sapere cosa proverebbe se lui fosse un insegnante che tutte le mattine deve superare un cordone di polizia per recarsi al lavoro.<br />
<br />
E che quando la polizia non c'e', <a href="http://allegrofurioso.blogspot.co.uk/2012/03/il-candido-leonardo-e-i-suoi-lettori.html">lui muore</a>. Morira' forse per antisionismo e non per antisemitismo. Che, capite, e' una differenza fondamentale. </div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-3623428395969001842012-11-12T14:49:00.005+02:002012-11-12T15:03:15.226+02:00I lettori ebrei del prof. Leonardo Tondelli <div style="text-align: justify;">
Il prof. Leonardo Tondelli, autore di <a href="http://allegrofurioso.blogspot.co.uk/2012/09/un-ripassino.html">robaccia antisemita</a>, ha dei lettori ebrei. Non solo, lui<a href="http://groups.google.com/group/it.politica.internazionale/msg/3ee637cd05347b53?hl=en"> <b>li conosce personalmente</b></a> ed e' anche sicuro (qualsiasi cosa voglia dire) che non sono stati circoncisi invano. Perche', sapete, <i>probabilmente</i>, questi lettori ebrei sono d'accordo con il <a href="http://leonardo.blogspot.co.uk/2011/05/simpatia-per-lars-von-trier.html">pensiero leonardesco</a> (anche se <i>pensiero </i>e' forse espressione un po' azzardata) a proposito delle dichiarazione di Lars Von Trier.<br />
<br />
Ricordate? Il regista aveva espresso una certa simpatia per Hitler, e Leonardo aveva commentato facendo sapere ai lettori che a lui stava simpatico Lars Von Trier. Perche'? Perche' sbroc sbroc echeccazzo non si puo' mai criticare Israele. Vai un po' a sapere se questi lettori ebrei, che ricordatevi, il prof. Tondelli conosce personalmente, provano la stessa simpatia per quello la', che ha la simpatia per Hitler.<br />
<br />
<a href="http://groups.google.com/group/it.politica.internazionale/msg/d2e69e921e23cd77?hl=en">Non provate a chiederlo</a> al Tondelli, che si offende e non vi risponde.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Eppero' a me resta la curiosita'. Questi lettori ebrei che il professor Leonardo Tondelli conosce personalmente, sono d'accordo con lui anche nel giudizio, diciamo con riserva, che il Tondelli ha espresso sulla Legge del Ritorno, e che (se adottiamo le definizioni in uso nell'Unione Europea) e' antisemita? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
</div>
<div style="text-align: justify;">
"la Legge del ritorno stabilisce il diritto per gli ebrei di tutto il
mondo di andare là e prendersi un po' di terra. A spese di chi ebreo non
è, evidentemente." (<a href="http://leonardo.blogspot.co.uk/2009/01/e-non-del-tutto-sbagliate.html">qui</a>, a cura del prof. Leonardo Tondelli) </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La cosa sarebbe curiosa. Vedete, ci sono degli ebrei, che hanno dei
figli ebrei, e che sono molto attivi nella vita comunitaria, che ci
tengono insomma al futuro del popolo ebraico; un tizio che li conosce
personalmente scrive delle sciocchezze colossali contro la Legge del
Ritorno, cioe' contro un loro diritto. E loro manco glielo fanno notare. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma magari questi ebrei che Tondelli conosce personalmente non sono poi cosi' attivi nella vita comunitaria. Certo sappiamo che sono maschi, perche' il professor Leonardo Tondelli sa che sono stati circoncisi. Chissa' se hanno figli ebrei, questi amici (maschi) del professor Tondelli. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Magari no. Magari sono consapevoli che l'ebraismo della loro famiglia si esaurira' con loro. E ne sono persino contenti. In quel caso, ecco, si': si capisce che abbiano poco da dire in difesa della Legge del Ritorno. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma secondo me nemmeno esistono, e il professor Leonardo Tondelli ha detto una bugia. </div>
<br />נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-59693235456712221552012-11-08T14:14:00.000+02:002012-11-08T14:14:08.394+02:00odio <b><a href="http://rehovnahum.blogspot.co.uk/2010/10/gideone-inventa-cane.html">Gideon Levi</a> </b>ci <a href="http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/161851#.UJuRWMUxrjJ">spiega</a>, con i soliti toni pacati, che lui <b>odia gli ebrei</b>. Non tutti, solo quelli che abitano in una certa parte del mondo. Non che ci fossero molti dubbi, eh.<br />
<br />
“It's not just that they bother me. I actually have feelings of hatred towards them,” Levi proudly told Globes. “I am a very emotional person. They embarrass me, they mock me, they devalue me with the things they do, with their very presence.נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-9055799706447695170.post-56029558798949349622012-11-07T19:55:00.001+02:002012-11-07T19:55:57.534+02:00<div style="text-align: justify;">
Oggi ho scoperto che io sarei "<a href="https://groups.google.com/group/it.politica.internazionale/msg/06ddb687ba9cf78e?hl=it&dmode=source">una persona di fede</a>". Ovviamente una fede gretta e materialistica, in un Dio che "punisce i cattivi e premia i buoni". </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
D'altronde, che ci volete fare, noi che abbiamo tanto bisogno di<a href="http://leonardo.blogspot.co.uk/2011/05/simpatia-per-lars-von-trier.html"> una Legge scolpita nella pietra e di un Dio che ci fulmi ad ogni trasgressione</a>, siamo fatti cosi'. Siamo cattivi dentro. E dovunque andiamo, seminiamo morte e distruzione. Prima che noi arrivassimo in Palestina, infatti, la' c'era il paradiso. </div>
נחוםhttp://www.blogger.com/profile/08294636735933188593noreply@blogger.com0