Sapevate che le persone, ovvia diciamola tutta: le donne, che nascono alte, belle, eleganti, e brave e che cantano da Dio , prima o poi imboccano una china discendente perche' sono nate si' con la camicia ma non sanno portarla? Lo sapevate? No? Allora leggete Galatea che ve lo spiega.
E vi spiega anche che Madonna e' arrivata al successo anche se non aveva alcuna carta in mano, anzi pure il culo grosso. Ecco, vi sentite sovrappeso o magari bruttarelle? Pensate a Madonna. E ora dovreste sentirvi meglio, contemplando in che modo la Whitney Houston e' morta, scivolando poco a poco con quel successo cascato addosso come un dono che non riusciva ad amministrare e a tenere a bada. E voi, invece si', forse. Galatea sicuramente.
Dico, lei e' la autrice del Nuovo Mondo di Galatea (dove trovate quanto sopra, e tanto di piu'), le sue schegge d'autore vanno al Salone del Libro di Torino, collabora con il Sole 24 ore, e con Metilparaben, Spinoza, Giornalettismo, viene intervistata quando si tratta di design, e a sua volta intervista autori ed artisti e certamente cinguetta (si traduce twitter) con frequenza ineguagliabile. E c'e' pure la pagina facebook di chi la vuole sindaco di Spinea.
Naturalmente io, che passo il tempo tra vecchi libri e cerco di renderli interessanti, mica posso mettermi a competere con Galatea ed i suoi consigli su come gestire il successo, elargiti con tanta generosita' quando il cadavere di Whitney Houson e' ancora caldo. Lei, ovviamente, di successo ne sa piu' di me. Capirete: spiega che i talenti innati prima o poi si appannano, se non hai la carta principale: il carattere per giocare, rischiare, tenere il punto del bluff e vincere la mano. Con quella carta li', ti puoi vestire come ti pare, persino se hai un gusto tutto italoamericano per gli eccessi [1]
A questo punto dovreste aver riconosciuto la storia dell'uomo che non aveva doti innate, anzi era proprio uno sfigato come voi, ma aveva carattere. E lavorando duro e' riuscito a raggiungere il successo. E' la storia di Berlusconi, almeno per come lui la racconta ai suoi elettori. E' la storia di chi ha carattere, ammicca Galatea, come lei stessa, che il successo lo sa gestire. O almeno si sente in grado di insegnare come si fa a considerare il proprio talento una cosa davvero tua, che ti sei sudata dando capocciate sul muro, parando giu' i rospi dei no ricevuti in faccia.
Puo' essere anche la vostra storia, soprattutto se sentite di avere il culo grosso, le tette volgari. Tette volgari, si intende, sono quelle che crescono, e siccome sappiamo tutti che il seno si ingrossa quando c'e' da allattare, non oso immaginare che abisso di volgarita' sia, per Galatea, una donna incinta. O peggio una madre; quando il centro dell'attenzione non puo' piu' essere lei, ma tocca che sia qualcun altro. Che in quella condizione li', puoi sfoderare tutto il carattere madonnesco (e berlusconiano) che vuoi, ma purtroppo il periodo delle "coccole da sola" e' finito.
Che e' poi il vero incubo di Galatea e, sospetto, dei suoi lettori. Doversi prendere delle responsabilita', passare dalla adolescenza alla eta' adulta. Lei ha saltato il passaggio, ed e' approdata intatta alla condizione di anziana. Ora guarda le ragazze giovani e fortunate e le ammonisce che prima o poi finira', e che bisogna sapientemente usare il proprio talento. Con un tono da maitresse inacidita, di quelle che ammaniscono alle giovani (e piu' alte e piu' belle e piu' brave e che cantano da Dio) consigli non richiesti, del genere: "sei seduta sulla tua fortuna e devi sapere investirla bene". E attenta a come ti spogli, non copiare da Madonna, che quando si spoglia e' un po' ridicola.
Non so bene come si e' arrivati a questo punto, ma ricordate che stiamo parlando di una regina di nuovi media, di una che tiene il "diario ironico dal mitico Nord Est", e che si sente, ed e' considerata, voce di sinistra, forse addirittura di una generazione intera. E che manifesta preoccupanti somiglianze con la cultura che, da sinistra, viene definita "Berlusconismo", con il suo culto della giovinezza, il "facciamounpo'comecazzocipare", e l'apologetica di quello che si fa un mazzo cosi' per il successo, e ci riesce. Come Madonna, spiega Galatea, la vosta ex compagna di banco.
[1] scritto in italiano, su di un blog. Che e' notoriamente ammirevole per la sua misurata eleganza.
n.b.: Le parti in corsivo sono tutte tratte dal post scritto da Galatea in occasione della morte di Whitney Houston. E-non-mi-invento-un-c.
Doversi prendere delle responsabilita', passare dalla adolescenza alla eta' adulta. Lei ha saltato il passaggio, ed e' approdata intatta alla condizione di anziana.
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Mamma mia che destino.
Per la cronaca: Galatea se lo sogna il culo di Madonna.
RispondiEliminaHaaaaaaaaaaahahaha hah hah ha ha haha!!! Scusa, mi hai fatto pisciare addosso dal ridere.
EliminaNaturalmente io, che passo il tempo tra vecchi libri e cerco di renderli interessanti, mica posso mettermi a competere con Galatea
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eppure io galatea non riesco a leggerla,preferisco leggere i tuoi blog, sarò strano
Onestamente è la prima volta in vita mia che mi danno della berlusconiana. E' proprio vero che nella vita può capitare di tutto.
RispondiEliminaE' proprio vero che nella vita può capitare di tutto.
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E' anche vero che non si trova parcheggio in centro, che non ci sono piu' le mezze stagioni e soprattutto che i giovani non hanno piu' rispetto per gli anziani; tu mi insegni.
Ma, al di la' della lesa maesta', hai qualcosa da rispondere nel merito o vuoi solo far sapere ai lettori che ti sei offesa?
Può addirittura capitare di auto-definirsi "opinionista" e "giornalista" senza ridere subito dopo, per esempio.
EliminaDetto fra noi, "onestamente" in bocca a Galatea mi sembra francamente una parola grossa.
RispondiElimina@crotaloalbino: "Giornalista" è definizione tecnica, in quanto iscritta all'ordine da quindici anni. Opinionista, scusa, mi dai un link dove mi sarei definita tale? grazie.
RispondiEliminaallegrofurioso non ho capito perchè odi tanto Galatea. Ti ha pestato un callo in qualche occasione?
RispondiEliminaOdiare? La trovo ... divertente, ecco. Credo che sia la parola giusta per una che cerca di dare lezioni su come si gestisce il successo, e che definisce le appartenenze politiche in base alla merce che si consuma.
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