Se siete in Italia, e interessati alle faccende mediorientali, avrete magari sentito parlare di Neve' Shalom, l'oasi di pace, il villaggio creato da un frate francescano, ove ebrei e musulmani convivono armoniosamamente e dove c'e' persino un centro di spiritualita' pluralistica.
Se pero' sapete l'inglese provate a leggere queste allegre affermazioni:
"Whoever will want to - let
him return. And if the result is that there will not be a Jewish state,
then there won't be one. My preferred concept is one state from the
sea to the Jordan River, in which all the residents have rights and
both peoples have an attachment to the land."
Insomma questo tale vuole fare immigrare in Israele chiunque dichiari di essere discendente di profughi palestinesi espulsi nel 1948. Ricordiamo che e' una faccenda piuttosto intricata, i palestinesi sono le uniche vittime di pulizia etnica che si sono moltiplicati da 750.000 nel 1948 fino ai cinque milioni di oggi. Evidentemente, con una immigrazione di cinque milioni di individui, non esisterebbe piu' alcuna maggioranza ebraica, e nemmeno uno Stato ebraico. Che e' esattamente quello che quel tale vorrebbe.
Si chiama Eitan Bronstein e lavora a Neveh Shalom. Di preciso fa l'insegnante nella scuola locale. Che ovviamente si chiama Scuola per la pace.
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