mercoledì 16 maggio 2012

Gli studi per la pace e la risoluzione dei conflitti

Prendiamo questo documento.

Propone il "modello dell’UE come soluzione" al conflitto in Medio Oriente. Israele dovrebbe ritirarsi dalla West Bank, da Gerusalemme (!) e restituire il Golan alla Siria (adesso???). Non ci vuole un genio per scoprire che questo significa allargare fino alla West Bank lo sfacelo di Gaza, con missili che piovono sulla capitale di Israele.

La fantasia dell'autore si spinge fino ad immaginare che i palestinesi non avrebbero alcun problema a riconoscere il carattere ebraico dello Stato di Israele e che non avrebbero problemi a negoziare sul diritto al ritorno dei profughi e dei loro discendenti.

Tirata fuori questa cazzata, basata sul nulla, il tale passa ad enunciare due  "proposte massimaliste" ed evidentemente incompatibili. Da un lato la Grande Israele, dal Nilo al Giordano (che in Israele nessuno vuole, ma lui non lo dice). Dall'altro la cancellazione di Israele dalle carte geografiche, che nel mondo arabo sognano in parecchi. In altre parole e' come paragonare una ciliegia a una zucca e dire che pesano uguale, perche' sono ambedue vegetali (la ciligia, per di piu', e' sotto spirito).  Se non volete cadere nella tragedia della guerra continua tra opposti estremisti, continua a sentenziare il pensatore, dovete accettare il compromesso e imparare da lui, e prendere per buone le sue fantasie di cui sopra.
"Gli Arabi debbono accettare in qualche modo lo stato di Israele, ma" voi ebrei fate i bravi: "non nella forma sovraestesa e belligerante di oggi. E gli Israeliani debbono capire che il colonialismo degli insediamenti, l’occupazione e la continua espansione non porteranno mai a confini sicuri" Sorvolando sul fatto che il dialogo e la trattativa con Arafat hanno portato solo a un aumento di morti.

Chi e' questo imbecille? Si', lo so, dice cose cui in Europa credono in molti. Ma sono  irrealistiche, come credo di aver spiegato sopra. Ripeto la domanda: chi e' il tale che crede di avere autorita' morale per imporre ad Israele questo "modello UE"; che, se non lo aveste capito, significa far perdere agli ebrei la sovranita' nazionale e cederla a quella stessa "comunita' delle nazioni" che non ha fermato la Shoah. Chi e questo tale?

John Galtung. Autorita' mondiale negli "studi per la pace" e sociologo specializzato in "risoluzione dei conflitti" E che tra le altre cose e' pure convinto che

Gli ebrei controllano i media statunitensi, e li dirottano a beneficio di Israele”. Inoltre indica " il fatto che gli ebrei ricoprissero posizioni influenti nella società tedesca come uno dei fattori dietro il sentimento antisemita che portò ad Auschwitz" E raccomanda la lettura dei“Protocolli dei Savi di Sion”. Avete capito? Siccome "gli ebrei" erano troppo influenti e potenti, i tedeschi non poterono che reagire e mettere in piedi un sistema di sterminio. Per difesa, ovviamente.

E questo, assieme ad altre porcherie antisemite, del genere che la massoneria e' stata fondata da ebrei, Breivik e' massone, quindi il Mossad ha ordinato il massacro in Norvegia. Eccetera.

Insomma, Galtung e' uno che coltiva fantasie. Lo si vede bene dal suo progetto di risoluzione del conflitto in Medio Oriente, basato sulla rinuncia degli ebrei ad uno Stato. C'e' gente che che ama considerarsi ragionevole e pacifista, e per nulla razzista e che trova ragionevole quel progetto, perche' probabilmente non riesce a farsi una ragione del fatto che gli ebrei abbiano uno Stato, e non ci vede niente di male a levarlo di mezzo. Chissa' quanta gente, che ama considerarsi ragionevole e pacifista, e per nulla razzista, e' davvero convinta che

 “il 70% dei professori delle 20 università americane più importanti sono ebrei” e che “Sei compagnie ebraiche controllano il 96% dei media”, includendo nella lista degli ebrei anche Robert Murdoch - che non lo e'. E se glielo fai notare ricorrono al genere di voli pindarici del nostro padre della disciplina accademica volta a risolvere i conflitti: “Non è ebreo, ma molte delle persone che lavorano sotto di lui lo sono” [...] “Molti di loro sono fanatici pro-Israele”.

E chissa' quanta gente, che ama considerarsi ragionevole e pacifista, e per nulla razzista quando legge i “I Protocolli dei Savi di Sion”, pensa immediatamente alla banca "Goldman Sachs”, e all'eccessivo potere ebraico che, per il bene di tutti, sarebbe opportuno limitare. Armando uno Stato palestinese che possa puntare i misisli su Gerusalemme. Lo consiglia il padre degli studi per la pace.

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