giovedì 22 novembre 2012

Vlaidimir Jabotinsky - Il canto di Tel Hai


Perche' avete quelle falci
e nessun raccolto, fratelli, perche'? 
E dove e' finito il vostro fiore 
Caduto sulla collina della vita.

Sia santificato il nome di Tel Hai [collina della vita]
e il valore che lassu' e' fiorito.

Nelle vostre mani lo scudo e la spada;
perche', fratelli, perche'? 
Non siete arrivati alla sera
Per difendere la collina della vita.

Sia innalzato il nome di Tel Hai 
la vetta della forza ebraica.

Davanti a voi c'e' un libro aperto.
Quale poesia leggerete, fratelli?
La verita' l'ha  scritta
il vostro eroismo, sulla collina della vita. 

E' ancora vivo il nome di Tel Hai 
la vetta dello spirito ebraico.

Fate molta attenzione,
E alzatevi, fratelli. 
Per difendere, per fiorire
Per costruire la collina della vita. 

E'  nome di Tel Hai,
simbolo di liberta' 
di coraggio, forza e luce. 


E' una vecchia canzone di Jabotinsky; se volete sentirla la trovate qui.  Fino ad adesso non e' mai stata tradotta in italiano, anche se in Israele la si impara alla scuola elementare.

Se invece cliccate sul titolo trovate la descrizione del perche' Tel Hai e' tanto importante. Purtroppo, anche quella descrizione, non si trova in italiano.

Ho tradotto questa poesia (e lo so che si vede che e' vecchia, che e' roba da prima guerra mondiale), per ricordare e ringraziare i soldati ebrei che sono morti in questa ultima guerra. Sono caduti perche' io, mia moglie e i miei figli potessimo vivere sicuri, sapendo che da qualche parte nel mondo c'e' un posto in cui rifugiarci.

Speriamo solo che siano gli ultimi morti. 



giovedì 15 novembre 2012

Ci sono ebrei che si sono inventati una missione (si potrebbe dire "un mestiere", senonche' non guadagnano nulla) che consiste nell'educare vari segmenti del pubblico non ebraico o potenzialmente antisemita. 
Passano ore, giorni, a volte intere settimane, con immensa pazienza, che si tratti di parlare a scolaresche o a militanti di sinistra delle varie gradazioni, o a gruppi variamente riconducibili all'arcipelago cattolico, e recentemente anche a quello islamico. 

Spiegano la storia degli ebrei, e sperano che si capisca che quando siamo feriti, sanguiniamo anche noi. 
Spiegano la religione e le osservanze ebraiche, e sperano che almeno qualcuno della loro audience capisca che non e' una superstizione tribale. 
Spiegano la cultura ebraica e sperano che almeno qualcuno nella loro audience capisca che senza il contributo degli ebrei la storia dell'Occidente sarebbe molto piu' povera.
Spiegano che il sionismo e' un movimento di liberazione, nato dallo stesso contesto culturale del Risorgimento italiano, e sperano in questo modo di contrastare gli ettolitri di monnezza che circolano nella rete e fuori. 

A volte questa attivita' di guida turistico-culturale bene intenzionata, mangia tutto il tuo tempo, vuoi perche' di ebrei ce ne sono proprio pochi di visite ed incontri ce ne sono sempre. Eppero' non hai tempo per stare con la tua famiglia, per leggerti un paio di pagine di Talmud, un passaggio della parasha della settimana, persino per pregare. 
E fare la guida turistica diventa l'unica cosa ebraica che fai. 

Vorrrei che si riflettesse su questo punto, e si vedesse il paradosso. 

Ci sono ebrei il cui ebraismo consiste unicamente nel lavorare (gratis) per allargare il patrimonio di conoscenze dei non ebrei. Succede anche che questo mestiere di guida turistica te lo porti ovunque, e persino in una discussione su Usenet, o su un qualsiasi forum virtuale, il tuo contributo consiste in un (umiliante) spiegare, chiarire, chiedere -insomma- il permesso di esistere senza essere parte della maggioranza. 

Philip Roth ha scritto delle cose molto feroci, e anche molto realistiche, su queste figure di ebrei che sono tali ad uso e consumo del pubblico non ebraico. Lui li ha incontrati in Europa. E poi scrive del gran senso di liberazione provato in USA, o in Israele, dove puoi mandare a fare in culo quello che ti sorpassa in barba al codice della strada, e lo mandi a fare in culo senza preoccuparti di quanto gli altri ebrei possano soffrire per questa tua intemperanza. 

Io la penso come lui. 

Gli ebrei nella loro storia hanno reagito in ogni possibile ed immaginabile modo, di fronte all'odio antisemita. 
Ci sono stati persino quelli convinti che gli antisemiti avessero qualche ragione, e che qualche parte del loro odio fossero critiche di cui fare tesoro. 
Ci sono stati quelli convinti che questa o quella parte politica avessero qualcosa di buono, e che l'antisemitismo dei fascisti o dei comunisti fosse qualcosa di accidentale, bastava chiudere gli occhi e si potevano fare tante cose utili al mondo. 
Ci sono adesso quelli che pensano che sia tutto e solo un problema di educazione, che quando uno ha imparato un po' di nozioni di storia e religione ebraica, come d'incanto gli scompaiono i pregiudizi che ha assorbito negli anni precedenti. 

Tutte, tutte, queste reazioni di fronte all'odio antisemita non sono servite a un cavolo, tant'e' che gli antisemiti ce li troviamo ancora tra i piedi. 

L'unica risposta storicamente valida e' quella di Vladimir Jabotinsky. Imparate a sparare

Oggi abbiamo avuto un buon esempio della sua efficacia.

mercoledì 14 novembre 2012

Leonardo Tondelli, ebraismo, sionismo

Oggi a Roma un migliaio di bambini sono rimasti chiusi nella loro scuola, e per i genitori era impossibile raggiungerli. Questo perche', fuori dalla scuola, c'era una guerriglia urbana condotta da alcuni esagitati, alcuni dei quali urlavano slogan contro lo Stato ebraico.

Per Leonardo Tondelli, che fa il professore ma non si e' mai trovato rinchiuso in una scuola con una massa di ossessi al di fuori che ti vorrebbe fare la pelle, 

È un episodio triste, che mostra se ce n'è bisogno la necessità urgente di smarcare ebraismo e sionismo. 

Qui, per stomaci forti. Riuscite ad immaginare qualcosa di piu' disgustoso? Dico, il Tondelli potrebbe aiutare noi ebrei a procedere a questa opera di smarcamento. Indicandioci come fare per evitare che simili "tristi episodi" si verifichino di nuovo Magari istituendo un apposito comitato con l'incarico di porre ebraismo contro sionismo. 

Capite? Non bisogna evitare che un gruppo di ossessi venga a urlare delle cazzate terrorizzando (letteralmente) i bambini. Bisogna urgentemente smarcare.

Il Tondelli ci ha spiegato la triste condizione dei bambini di Gaza, chiedendo ai lettori di immedesimarsi in quei bambini, senza prendere atto del fatto che non sono esattamente emaciati. Pero' si guarda bene dal farci sapere cosa proverebbe se lui fosse un insegnante che tutte le mattine deve superare un cordone di polizia per recarsi al lavoro.

E che quando la polizia non c'e', lui muore. Morira' forse per antisionismo e non per antisemitismo. Che, capite, e' una differenza fondamentale. 

lunedì 12 novembre 2012

I lettori ebrei del prof. Leonardo Tondelli

Il prof. Leonardo Tondelli, autore di  robaccia antisemita, ha dei lettori ebrei. Non solo, lui li conosce personalmente ed e' anche sicuro (qualsiasi cosa voglia dire) che non sono stati circoncisi invano. Perche', sapete, probabilmente, questi lettori ebrei sono d'accordo con il pensiero leonardesco (anche se pensiero e' forse espressione un po' azzardata) a proposito delle dichiarazione di Lars Von Trier.

Ricordate? Il regista aveva espresso una certa simpatia per Hitler, e Leonardo aveva commentato facendo sapere ai lettori che a lui stava simpatico Lars Von Trier. Perche'?  Perche' sbroc sbroc echeccazzo non si puo' mai criticare Israele. Vai un po' a sapere se questi lettori ebrei, che ricordatevi, il prof. Tondelli conosce personalmente, provano la stessa simpatia per quello la', che ha la simpatia per Hitler.

Non provate a chiederlo al Tondelli, che si offende e non vi risponde.

Eppero' a me resta la curiosita'. Questi lettori ebrei che il professor Leonardo Tondelli conosce personalmente, sono d'accordo con lui anche nel giudizio, diciamo con riserva, che il Tondelli ha espresso sulla Legge del Ritorno, e che (se adottiamo le definizioni in uso nell'Unione Europea) e' antisemita? 

 "la Legge del ritorno stabilisce il diritto per gli ebrei di tutto il mondo di andare là e prendersi un po' di terra. A spese di chi ebreo non è, evidentemente." (qui, a cura del prof. Leonardo Tondelli)

La cosa sarebbe curiosa. Vedete, ci sono degli ebrei, che hanno dei figli ebrei, e che sono molto attivi nella vita comunitaria, che ci tengono insomma al futuro del popolo ebraico; un tizio che li conosce personalmente scrive delle sciocchezze colossali contro la Legge del Ritorno, cioe' contro un loro diritto.  E loro manco glielo fanno notare.

Ma magari questi ebrei che Tondelli conosce personalmente non sono poi cosi' attivi nella vita comunitaria. Certo sappiamo che sono maschi, perche' il professor Leonardo Tondelli sa che sono stati circoncisi. Chissa' se hanno figli ebrei, questi amici (maschi) del professor Tondelli. 

Magari no. Magari sono consapevoli che l'ebraismo della loro famiglia si esaurira' con loro. E ne sono persino contenti. In quel caso, ecco, si': si capisce che abbiano poco da dire in difesa della Legge del Ritorno. 

Ma secondo me nemmeno esistono, e il professor Leonardo Tondelli ha detto una bugia.

giovedì 8 novembre 2012

odio

Gideon Levi ci spiega, con i soliti toni pacati, che lui odia gli ebrei. Non tutti, solo quelli che abitano in una certa parte del mondo. Non che ci fossero molti dubbi, eh.

 “It's not just that they bother me. I actually have feelings of hatred towards them,” Levi proudly told Globes. “I am a very emotional person. They embarrass me, they mock me, they devalue me with the things they do, with their very presence.

mercoledì 7 novembre 2012

Oggi ho scoperto che io sarei "una persona di fede". Ovviamente una fede gretta e materialistica, in un Dio che "punisce i cattivi e premia i buoni".   

D'altronde, che ci volete fare, noi che abbiamo tanto bisogno di una Legge scolpita nella pietra e di un Dio che ci fulmi ad ogni trasgressione, siamo fatti cosi'. Siamo cattivi dentro. E dovunque andiamo, seminiamo morte e distruzione. Prima che noi arrivassimo in Palestina, infatti, la' c'era il paradiso. 

lunedì 5 novembre 2012

caro amico ti scrivo

Leonardo Tondelli mi ha scritto in privato.

Dice che mi segue su Twitter, su Linkedin, su Usenet e per di piu' legge il mio blog. A me sembra un filino ossessionato. Ma naturalmente, secondo lui, sono gli altri ad avere problemi.

Ah, e poi dice che non sembro ebreo.

Perche' lui la sa lunga, sapete.




ninfo-mania e ninfo-rmazioni

Arabic media: Tzipi Livni extorted prominent Arabs with sex!

Posso proprio immaginarmelo:
"Amore, ti faccio un pompino se mi dici dove sta nascosto Abu Jihad".
"Si', si'.... siiiii'! sta nascosto in un sotterraneo, sotto un ristorante di Tunisi".
"E dove, esattamente?"
"Continua, ti prego a sbottonarmi i pantaloni... Ecco, cosi', il ristorante si chiama "Le Notti di Fatima", e sta di fronte alla posta centrale, nel quartiere armeno". 
"Si', mhm, e ... mmmh, come ci si arriva?"
"C'e' un po' di traffico all'ora della preghiera, ma dopo pranzo il parcheggio si trova facilmente... ehi, ma che fai?"
"Chiamo i miei colleghi, passo la informazione e poi sono subito da te".

venerdì 2 novembre 2012

Vi ricordate l'affaraccio Greta Berlin, la signora che twitterava tutta indignata sui sionisti che organizzavano campi di sterminio per ebrei?

 mullinstweet

 La vicenda ha messo in luce il fetido angolo della rete che va sotto il nome di "opposizione alle politiche di Israele" quelli di Mondoweiss, punta di lancia dell'antisionismo in rete hanno annunciato pomposi che 

From here on out, the Mondoweiss comment section will no longer serve as a forum to pillory Jewish culture and religion as the driving factors in Israeli and US policy.

Avete capito? Basta insultare la cultura ebraica, basta offendere l'ebraismo, distinguiamo ebrei da sionisti. 

E' durata poco. Oggi infatti Mondoweiss dedica un articolo alla (tenetevi forte) circoncisione. Che tutti sanno si tratta di una faccenda strettamente legata alla "War of the Ideas in the Middle East" cui e' dedicato il blog - come da sottotitolo. E scrivono, quelli di Mondoweiss:

the New York Times is in an odd position of being both the national “paper of record” and a local New York paper that gives disproportionate attention to Jewish culture.  In highlighting Jewish news-- to an audience that surely includes a large part of the Jewish establishment-- it inevitably privileges Jews over others.  

Comunque non chiamateli ebrei che odiano se' stessi. Non chiamateli nemmeno ebrei, via.