sabato 29 settembre 2012

BUUUUH!

Come gia' sapete, Leo-narciso (cit.), noto anche come Puffo, anziche' commentare negli appositi spazi, qui sotto, spende una considerevole quantita' del proprio tempo spulciando Twitter, Linkedin e chissa' quali altri anfratti della rete, per cercare informazioni su di me. Potrei scommettere che sia andato a cercarmi anche su faceglatt (il facebook per ebrei ultraortodossi) o su J-Date, social network per single ebrei: ma sono posti che non frequento.

Leo-narciso  raccontava dunque che lo avrei diffamato con questo blog. Poi io ho fornito ai lettori di questo blog (lui incluso) un ripassino a proposito della definizione di antisemitismo elaborata da un organismo della Unione Europea, e il puffo Leonardo ha cambiato registro.

Ora si dedica all'alpinismo; nel senso che cerca di scalare le vette del surrealismo indossando  il cappello da cow boy, e gridandomi "Vieni fuori, se hai il coraggio!". Che uno se lo immagina agitare, al posto  della pistola, la consulenza di qualche leguleo, che gli deve aver detto "Certo che possiamo denunciare Tizio per diffamazione, ci serve solo che tu dica come si chiama". L'avvocato, sempre se l'immagine e' corretta, sara' certo contento di aver trovato il pollo da spennare, ma magari il giornale fondato da Antonio Gramsci ha pure soldi da buttare via, pur di lavare l'onta della accusa di antisemitismo.

In ogni caso, dopo  il ripassino di cui sopra, di carattere europeista, il puffo Leonardo ha cambiato registro. Adesso dice che qualche volta, in passato, lui scherzava.

E segue la bizzarra teoria, nota anche come "colpevole fino a prova contraria" secondo cui, non appena Tizio abbia la remota impressione di avere subito una offesa da Caio, Caio dovrebbe dichiarare a Tizio le proprie generalita'. Che uno si immagina il  Puffo Leonardo, in divisa da carabiniere, che intima ai commentatori del suo blog: "Documenti, prego!". 



Non so con chi abbia concordato questa strategia, ma spero davvero (per lui) che non abbia pagato nessuno per fornirgli consulenza. 

Perche', vedete,  in realta' le cose sono molto piu' semplici. Il Puffo Leonardo ha una paura smisurata di trovarsi in una aula di tribunale, per qualsiasi ragione. E l'ultima cosa che desidera e' che un giudice, ma in realta' chiunque, prenda una qualsiasi definizione di antisemitismo e la confronti con un antologia di suoi scritti.

Perche' affermazioni come "io non ce la ho con gli ebrei, Vostro Onore, infatti vede che me la prendo con tutte le religioni", visti i tempi che corrrono e i post del prof. Tondelli su Padre Pio, verrebbero accolte con una alzata di ciglio,  una risata del pubblico e viva preoccupazione dei genitori  degli alunni del medesimo prof.  Se poi provasse a dire che in realta' voleva scherzare, le cose si metterebbero ancora peggio. "Aha, scherzare... Dunque lei vorrebbe fare umorismo sulle camere a gas?" "No, Vostro Onore, assolutamente no!" "Pero', quel suo pezzo su Lars Von Trier e Hitler...." Tantopiu' che il Tondelli non ha nemmeno  il solito "amico ebreo" che possa attestare la sua buona fede o fornirgli un certificato di non-antisemitismo. Sono abbastanza sicuro che nessuno dei redattori ebrei dell'Unita' si presterebbe al gioco. Si', Puffo Leonardo, ho fatto qualche telefonata. Paura, eh?

Perche' infatti, se davvero Leo-narciso ha raccolto tutte queste informazioni su di me (e non dubito che lo abbia fatto) potrebbe avere il coraggio (ecco, su questo ho qualche dubbio) di prendere l'aereo e venire qua, nel Paese dove  esiste il diritto, sancito dalla legge, di mettere nero su bianco che Vittorio Arrigoni era un "consummate Jew-hater" la cui pagina facebook, al pari del blog di Leonardo, conteneva "not merely the customary insults aimed at Israel but explicit anti-Jewish imagery, which may have reflected in part his Catholic upbringing". Non dovrebbe nemmeno fare fatica, il Puffo Leonardo, nel trovare i miei orari di  lavoro ed aspettarmi al varco.


 
I sostenitori della causa palestinese 
rendono omaggio a Vittorio Arrigoni.


Ma finora non lo ha fatto. E potete scommettere che non lo fara' mai. Intendiamoci, lui e' in cerca di onori come quelli raffigurati qua sopra. Ma le ragioni esposte sopra, ragioni di carattere diciamo europeo gli impedirebbero di sortirne qualcosa. E poi c'e' un'altra cosa, che vado ora a spiegarvi.

Leonardo Tondelli ha paura degli ebrei. Quando attraversa Gerusalemme ebraica, come abbiamo visto,  lo prende il terrore di perdersi, anche se  c'e' una strada sola, ed a senso unico.  L'ipotesi di dover chiedere informazioni ad un ebreo, di trovarsi a dipendere da uno di noi, letteralmente, lo angoscia e lo disorienta. Non c'e' nulla da fare, devono essere i racconti ascoltati nell'infanzia, sugli ebrei che uccidono  Gesu' e gli usurai nemici di Sann Bernardino, che hanno lasciato una impronta profonda sulla sua psiche. Il famoso Catholic ubringing di quell'altro Jew hater, cresciuto, come Leonardo, nel profondo Nord, e di cui il puffo Leonardo convidide paure e fobie.

Gli mette paura stare tra ebrei. Lo spazio ebraico lo terrorizza. Leggendo i racconti di viaggio del puffo Leonardo in Israele mi ha colpito come, quando si trova in uno spazio in cui i simboli sono, appunto, ebraici (Gerusalemme, per esempio), lui cerchi disperato tracce di presenza non  ebraica, senza le quali si sente solo ed indifeso. Forse questo terrore arcano, profondo, spiega come mai eviti accuratamente di prendere in considerazione le posizioni della parte ebraica. Lui va davanti alla sinagoga della suca citta', certo. Ma ci va a raccogliere firme per difendere lo spazio vitale dei palestinesi, assieme ad altri, che come lui non sono ebrei.  Non prova nemmeno a pensare che potrebbe varcare la soglia della sinagoga, fosse anche solo per informarsi su un altro punto di vista. 

Certo getta una certa luce sul perche' lui dia cosi' tanto per scontato che prima o poi gli ebrei diventeranno minoranza in casa loro (ci spera, poveretto); e perche' sogni con ottimismo un momento in cui, se anche lo Stato di Israele continuera' ad esistere, sara' finalmente de-ebraizzato. E siccome ci deve essere qualcosa di molto profondo e arcaico nella sua psiche, ecco spiegato come mai Leo-narciso  si sia messo a diagnosticare turbe psichiche altrui: e' il famoso meccanismo della proiezione.

Tutto questo, mentre spende tempo e bytes per spiegare ai lettori che esistono leggi contro la blasfemia e che quindi non bisognerebbe fare troppo umorismo sull'Islam. Lui pensa a dei limiti, che definiscano uno spazio, oltre il quale non siano permesse intrusioni dei non islamici o dei non cristiani. Mai e poi mai si immagina di usare queste metafore spaziali per definire uno spazio ebraico, in cui ai non ebrei non sia permesso di mettere becco. (Chiaro che, chiunque venisse a proporre al mondo ebraico questa specie di ghetto, si troverebbe accolto da una salva di pernacchie). Che esista uno spazio ebraico, appunto, gli mette paura. 

Figuratevi quindi se il Puffo Leonardo potrebbe trovare il coraggio di venire davanti alla casa di Gargamella. O al posto in cui Gargamella lavora, che e' (appunto) un luogo in cui gli ebrei sono maggioranza. 

Anzi, ci sono pure degli ebrei che si occupano di sicurezza. E piuttosto indifferenti alla formula: "guardate che io non posso essere antisemita, perche' sono di sinistra", alla quale in Italia c'e' chi tende a attribuire qualche potere magico. Come se l'essere di sinistra mettesse al riparo dal coltivare pregiudizi assorbiti, per esempio, nel corso di qualche upbringing del genere di quello che ha ricevuto l'Arrigoni. 

Mettetevi quindi nei panni del povero Puffo, ed immaginate il terrore quando pensa che il suo scongiuro preferito potrebbe non funzionare.

giovedì 27 settembre 2012

Germania e circoncisione

Iniziamo con una buona notizia. La circoncisione non verrà messa fuori legge in Germania. Ne' quella  musulmana, ne' quella ebraica.

Un paio di parole sul merito. Fare circoncidere,  e fare vaccinare, i propri figli rientra tra i diritti dei genitori. Che possono decidere di non circoncidere, come  appunto di non fare vaccinare, la propria prole. In Germania, infatti, le vaccinazioni non sono obbligatorie. Ma come mai ci sono medici tedeschi che se la prendono tanto con la circoncisione, fino a obbligare il governo ad intervenire?


Il sapere medico, come lo chiamerebbe Michel Foucault, non ha subito alcuna denazificazione. Ancora adesso, nei manuali per gli studenti di medicina fanno la loro bella figura i riferimenti alle malattie genetiche degli ebrei. E non si fanno, tanto per dirne una, molti studi sulle malattie genetiche dei palestinesi. Che pero' hanno una alta percentuale di malattie genetiche cardiache. Siccome, come in molte societa'  rurali, si sposano tra secondi cugini, per tenere unito il pezzo di terra.

Inoltre, i teorici nazisti degli esperimenti sui gemelli Sinti e Rom (vista la teoria della loro origine ariana degenerata, erano il campione preferito) non hanno fatto un solo giorno di galera e dopo la guerra hanno anzi continuato la loro carriera accademica nella Germania degli anni Cinquanta, occupandosi di psicologia infantile. Credo abbiano pubblicato anche qualche studio sugli effetti nefasti della circoncisione. In che modo abbiano potuto guardare (oh, scusate: studiare) dei bambini, a meno di tre anni dall'averne squartati altri, e' una cosa che non riesco nemmeno a immaginare. Capite, io ho due figli. E sono bambini ebrei.

Vale per la circoncisione quello che vale per la macellazione rituale. La famosa integrità' fisica del corpo del bambino e' un pretesto. Come lo sono i diritti degli animali: uno Stato che permette la caccia per ragioni sportive, non puo' legiferare sulle procedure con cui gli animali vengono abbattuti. Dietro questa intenzione di  limitare e levare diritti  ci deve essere altro, e infatti c'e'.

Da qualche parte, la mancata denazificazione di alcuni settori delle professioni e dell'accademia, si e' incontrata con l'idea romantica, prevalentemente tedesca e venata di neopaganesimo, secondo cui tutto quello che e' natura e' buono, e quel che e' cultura e' sbagliato e cattivo. Una visione culturale che emerge anche in certi tratti del mondo ecologista. E indovina un po' quale gruppo di persone viene raffigurato come "artificiale e non autenticamente tedesco". Ma ovviamente, e per fortuna, in Germania c'e' altro, e quell'altro si fa valere. Esiste una maggioranza che non beve (piu') le cazzate antisemite di cui sopra.

Ora pero' io ho una domanda, che mi ronza in testa da questa estate, ovvero dallo scambio di opinioni con Uriel. Il quale vedeva, come dire, di buon occhio questo tentativo di conculcare i diritti religiosi dei tedeschi ebrei e di quelli musulmani. Il governo tedesco, leggiamo, si sta attrezzando per proteggere i diritti degli ebrei (e dei musulmani) dalle fantasie punitive di chi coltiva disciplive scientifiche dal passato non proprio impeccabile. Ci sara' qualcuno che, leggendo la notizia, puntera' il dito contro l'eccessivo potere degli ebrei e la troppa influenza di cui godono nella Germania di oggi, e Illuminati, e Bilderberg e sbroc sbroc.

Siccome esiste questo gruppo di sciroccati, che non si possono mettere a tacere, e che comunque tramite Internet riescono a scrivere le loro vaccate, bisogna passare sotto silenzio la buona notizia che giunge dalla Germania? E la mia risposta, indovina un po', e' NO. Per la semplice ragione che gli sciroccati di cui sopra continueranno a dire le loro vaccate, qualunque cosa gli ebrei  (o i musulmani) facciano o decidano di non fare.

Ora, io non so bene per quale ragione i tedeschi siano diventati sordi a richiami come quello sopra. Ho la vaga impressione che il buon cuore degli europei, e la volonta' di essere tutti cittadini della stessa Unione Europea, non c'entri una fava di nulla. C'entra piu' il fatto che si sono imbarcati in una guerra contro il popolo ebraico, cedendo alla retorica di un demagogo secondo cui gli ebrei dominavano il capitalismo e il comunismo, e le hanno prese di santa ragione, e gli e' passata la voglia di fare la guerra in nome di chi e' piu' autentico.


Tribu'

Ho seguito infatti con un certo disagio le discussioni in corso adesso sul blog di Uriel, a proposito di popoli ed immigrazione. Il disagio deriva dal fatto che in quel periodo io e la mia famiglia abbiamo trovato casa, e che per gli agenti immobiliari, quelli che ci han portati a vedere le casa, inclusa quella che poi abbiamo preso, eravamo una nice Jewish family.  Cosi' ci ha descritti al proprietario dell'immobile. Che la aveva messa sul mercato la mattina stessa. Che gran botta di q. Essere ebrei, in altre parole, ci ha aiutati. Abbiamo detto che siamo  (anche) italiani, ma la signora ha risposto con il solito "interesting", che e' la traduzione inglese di "mi importa una sega". "Look, there is this nice Jewish family" etc.

Una situazione simile in Italia te la scordi. La' essere ebreo e' stato un ostacolo al trovare casa. "Se c'e' un ebreo ci possono essere attentati", mi spiegava un agente con l'aria dispiaciuta, ritornandomi l'anticipo.  E ovviamente nessuno vuole un attentato, che l'assicurazione chissa' quando paga.  Una volta, per Yom ha Atzmaut, ho messo fuori dal balcone una bandiera di Israele ed i vicini erano terrorizzati, qualcuno ha pure avvisato l'amministratore. E poi un italiano, trovandosi di fronte una signora scura, dai modi piuttosto energici, che indossa una gonna a fiori, porta un foulard colorato sulla testa e ha un bebe' al collo [signori, mia moglie] potrebbe pensare "oddio, una zingaraaaa". E addio casa. Poca gente affitterebbe il proprio appartamento a una famiglia di zingari.

Insomma, gli ebrei in Inghilterra hanno, di questi tempi, una buona reputazione. Di gente che lavora duro e che paga puntuale. Non so che reputazione abbiano gli italiani. So per certo che, poco prima della discussione con Uriel ho commesso una specie di crimine, nei confronti di un piccolo gruppo di espatriati italiani.

Una di loro, che vive a Londra da piu' tempo di me, diceva delle sciocchezze a proposito della popolazione ebraica, e io (orrore!) mi sono permesso di contraddirla in pubblico, vale a dire in Internet, davanti a lettori italiani. Mi e' stato spiegato che avrei dovuto cercare di parlarle in privato, anche se l'ultima volta che ci siamo sentiti e' stato cinque anni fa. Comunque adesso lei e i suoi amici e familiari e familiari degli amici, tutti italiani residenti a Londra (la tribu', insomma), non mi parlano piu', con la ammirevole eccezione di un galantuomo e una gran borghese, che non si abbassa a queste faide. Per gli altri io sono kaput, finito, capishe? Insomma, ho rotto una delle regole, contraddicendo in pubblico una persona che di me e' piu' anziana (perlomeno, in termini di soggiorno a Londra).

Tribu' e' una parola che nella conversazione con Uriel e' sbucata un paio di volte. Per come la vedo io, una componente di tribalismo c'e' inevitabilmente in tutte le societa'. E' il motivo che spinge a sposarsi tra di loro persone che hanno in comune la appartenenza a uno stesso gruppo sociale, o culturale. Mogli e buoi dei Paesi tuoi, insomma. Ed e' il motivo per cui il matrimonio [mogli] tra un ebreo e un irlandese fa notizia, al contrario di quello tra due irlandesi e/o quello tra due ebrei (che sono la maggioranza). Ma e' anche lo stesso motivo che, anche se vivi a Prato, ti porta a aprire una azienda di calzature [condividere il capitale = buoi] con un italiano, se sei italiano, e non con un cinese.

Ho appena finito di leggere un libro, che e' ambientato all'interno della mia tribu'. E' stato anche tradotto in italiano. Vorrei leggere la traduzione; sono curioso di vedere come vengono presentate al lettore italiano quelle similitudini tra la tribu' degli ebrei e quella degli italiani, che la scrittrice nota. A memoria ricordo passi come "per gli ebrei, come per tutti i popoli mediterranei, per esempio gli italiani, il pranzo in famiglia non e' solo cibo, e' una faccenda religiosa". Ed in effetti se mi metto a cercare differenze tra tribu' ebraica e tribu' italiana, io ne trovo poche. Forse solo questa faccenda del contraddire in pubblico, che tra gli ebrei e' di solito un buon inizio di discussione, e per gli italiani, invece, sembra coinvolgere delle considerazioni gerarchiche. Pure se una dice scemenze.


Popoli

E poi sul blog di Uriel e' partita la discussione, che ho seguito a tratti, sui pro e contro di essere italiani in Germania, o comunque stranieri. Argomento di cui so niente, e difatti non mi permetto di intervenire. Non ho mai vissuto in Germania; non credo avrei nemmeno particolari problemi. Ma il mio disagio rimane, e cresce quando si tocca l'argomento ebrei. Se ho ben capito, secondo Uriel non ci sono molte ragioni per definirsi parte di un popolo, quando si sta all'estero. E se per di piu' questo popolo e' quello ebraico, ne conseguono solo sfighe e persecuzioni. Da qui, soprattutto, il mio disagio, che anzi essere parte del popolo ebraico, essere visibilmente ebreo, mi ha portato vantaggi e non sfighe.

Ora, passo volentieri sopra la affermazione di Uriel secondo cui a tenere assieme gli ebrei sarebbe la presuzione di essere diversi. E' una sciocchezza, perche' a tenere assieme gli ebrei sta appunto il fatto di sentirsi ebrei. Per inciso, io giro con la kippah non perche' voglia coltivare la mia presunzione di essere diverso, ma perche' nella mia tribu' si usa credere questa roba qua. Ma la mia kippah non offende nessuno, com ben sanno gli agenti immobiliari. E si', certo, ci sono persone a cui da' fastidio. Si chiamano razzisti. 

Pero' io e Uriel siamo d'accordo su un punto. I popoli non esistono in natura. E' una questione di scelte e di sentirsi. Se uno si sente italiano, e c'e' un gruppo di altre persone che si sentono italiani e che lo riconoscono come tale, per me (e per Uriel) questo tizio e' italiano. Io e Uriel siamo infatti convinti che Denny Mendez sia una gran bella gnocca, giustamente incoronata Miss Italia. Per quanto riguarda l'essere ebrei, le cose sono identiche. E cioe' per essere ebrei basta sentirsi tali e trovare un gruppo che ti riconosca come ebreo. Il resto viene da solo, e sei parte della tribu'.

Si puo' essere ebrei e non parte del popolo ebraico? No. Tutto e' possibile, ma non ho mai incontrato qualcuno che dica: "Sono ebreo solo per religione" e poi non mette in pratica il comandamento principale: sposare una persona ebrea e fare dei figli. Un pochino illogico, ecco. Storicamente, tutti i tentativi di ridurre l'ebraismo alla sola componente religiosa sono falliti

Uno ce lo ha in casa Uriel, adesso che sta in Germania. Dopo aver acquisito i diritti civili, gli ebrei tedeschi hanno iniziato un prodigioso percorso di integrazione nella societa' tedesca, raccontando a se' stessi di essere cittadini tedeschi di confessione israelita. Risalgono a quel periodo le fortune di industriali ebrei, di banchieri ebrei, di artisti ebrei, di accademici ebrei ecc. Provate a mettere insieme una qualsiasi bibliografia di materie umanistiche, dalla storia economica alla geografia della popolazione: quando siete agli anni Venti troverete sempre il lavoro di un tedesco, e quel tedesco era di solito ebreo, e il suo lavoro e' fondamentale ancora adesso. Come nella societa' tedesca c'era posto per i cattolici nelle aree a maggioranza protestante, e per i protestanti nelle aree cattoliche, cosi' ragionavano, ci sarebbe stato posto anche per gli ebrei. I servizi religiosi assomigliavano a quelli cristiani (calvinisti, per l'esattezza), i riferimenti al popolo di Israele erano stati espunti dalla liturgia, e qualcuno ha anche provato a sostuituire il sabato con la domenica. E sappiamo tutti come e' finito questo prodigioso percorso di integrazione.

Ora, veniamo ai giorni nostri. Come tutti sanno, nei forzieri delle banche tedeschi ci sono diversi lingotti di oro di provenienza, diciamo cosi', orale. I denti di quegli accademici, banchieri e industriali, per esempio. Se qualcuno dice che tale esito era la logica conseguenza del volersi sentire diversi a tutti i costi, e di vivere in una falsa condizione di estraneita', che in marxese si dice alienazione, dice una grossa cazzata. Alienati, quegli ebrei tedeschi, lo erano certamente. Alienati, ovvero estraniati dal popolo ebraico. Chi infatti era convinto che gli ebrei fossero un popolo, e che come popolo avessero diritto ad uno Stato, ha fatto in tempo a levare le tende e trasferirsi nell'attuale Israele. Gli altri, i cittadini tedeschi di confessione israelita hanno potuto sperimentare il buon cuore dei cittadini tedeschi di varia confessione. Anche in questo caso, io vedo dei vantaggi nel sentirsi popolo, che sono nettamente superiori agli svantaggi. Chi si sentiva parte del popolo ebraico, si e' salvato. Gli altri, no.

Ma andiamo avanti. Passata la guerra, quel metallo aureo di provenienza orale dovrebbe venire restituito con gli interessi. A chi? Beh, ai legittimi eredi. Che ci sono, ma si sono sentiti dire che dovevano fornire il certificato di morte dei loro parenti. Ma le efficienti banche tedesche (e chi era in affari con loro) non accettano la canzone di Guccini "E adesso sono nel vento", in guisa di certificato. Sicche', per una pura e semplice questione di giustizia, i discendenti delle vittime hanno avuto bisogno di qualcuno che li rappresentasse. Quel qualcuno, che trattasse da pari a pari con lo Stato degli ex nazisti tedesco, era ed e' lo Stato di Israele. Qui non entro nella faccenda della morale, che gli efficienti tedeschi sono ancora in credito, e parecchioprovo solo a ragionare, come fa Uriel, in termini di vantaggi e svantaggi. Vedo solo vantaggi nel sentirsi parte  della mia tribu'. E del popolo di Israele.

Ah, si'. Israele e' una democrazia. Non poteva essere diversamente, visto il carattere della cultura ebraica. In democrazia vigono diverse opinioni, praticamente su tutto, incluso su cosa dabba essere uno Stato e su come e perche' e' una buona cosa tenerlo in piedi, quello Stato. Sembra una cosa piuttosto azzardata (o, a regola, una cazzata micidiale) affermare che siccome queste opinioni si escludono a vicenda, allora l'identita' ebraica non esiste.


More things in the world

Credo di aver capito come mai mi sentissi piuttosto fuori posto in quella discussione su identita' e popoli; o su italiani all'estero. La  esperienza degli ebrei in Inghilterra e' assai poco sovrapponibile a quella degli italiani in Germania: i numeri sono diversi, i tempi e le cause della immigrazione sono diversi. E in Inghilterra, come in buona parte dei paesi protestanti, gli ebrei possono godere di una certa popolarita'. Vuoi perche' nobilotti e borghesi hanno visto i vantaggi di avere all'interno dei propri confini esponenti di una minoranza che sapeva far fruttare i loro (di nobili e borghesi) beni, senza aspirare a rimpiazzarli. Il che non significa che gli ebrei hanno inventato la finanza, ma che ci hanno lavorato. E no, Uriel, non sono il primo e nemmeno l'unico a dirlo.

Ma gli ebrei stanno simpatici anche per ragioni religiose,  in certi gruppi protestanti. E per ragioni storiche, giacche' gli immigrati ebrei non hanno cercato di cambiare le leggi inglesi ma vi ci sono adattati, e hanno fatto  una discreta carriera. Quelli arrivati in UK, in fuga dai pogrom in Polonia, Romania e (soprattutto) Russia a fine Ottocento; o in fuga dalla Germania degli anni Venti. Questi sono i nonni e bisnonni di tre quarti degli ebrei inglesi.  Sono diventati cittadini britannici. Una organizzazione di assistenza  ha trovato loro la casa e anche scuole, fondate sul modello di quelle cristiane, dal nome p. es. di Jewish Free School. Fate finta di essere uno di quegli immigranti. Vostro figlio, che li' studia (e mangia) lascera' il nome di Itzik per diventare Isaac, e vi taglieranno il patronimico: da Mikhailsohn a Mitchell, p. es.  Voi farete il sarto, e vostro figlio il contabile e studiera' nella stessa scuola, o simile, e lo stesso vale per vostro nipote l'avvocato. Cesserete di sentirvi ebrei? Ma nemmeno per idea, vista, p. es., la scuola in cui studiate. E continuerete a frequentare la sinagoga, e a far parte di associazioni ebraiche di assistenza. O culturali. O sioniste.

In sintesi, questa e' la storia dell'ebraismo inglese, a parte gloriose ed estemporanee sbavature a sinistra. Vi fornisco qui un intermezzo musicale, un brano che ricorda la battaglia di Cable Street, quando i fascisti inglesi cercarono di marciare nello East End, quartiere di Londra dove viveva la popolazione ebraica piu' povera e ne furono spediti indietro a cazzotti. Unico caso in Europa. 
 



Di quella storia fa parte anche il legame con Israele, che e' ben forte e non accenna a diminuire. Siccome ora esiste uno Stato ebraico, nelle citta' europee ci sono quartieri dove vive la maggioranza della popolazione ebraica, in cui ci sono i luoghi di culto ebraici, in cui ci sono i locali dove si serve il cibo ebraico, in cui c'e' la sede della associazione filatelica israeliana, in cui ci sono palestre dove si pratica il krav maga e in cui ha sede la associazione cultori della danza popolare israeliana. Ci sono anche le associazioni di cui sopra.

E le scuole ebraiche che nel proprio programma hanno, da circa una sessantina di anni di dare agli allievi una educazione sionista e metterli in grado di continuare gli studi nelle scuole israeliane. Quartieri non molto diversi da quello dove vive la popolazione giamaicana, o quella cinese. Non riesco proprio a vedere gli svantaggi di questa situazione. Sara' anche perche' ci lavoro. E anche perche' sono un cittadino israeliano: un gruppo di persone che ti riconosce come tale ecc. ecc.

La maggioranza degli ebrei vede bene i vantaggi di avere uno Stato. In Inghilterra, particolarmente, ci si ricorda bene di quando e navi di profughi non trovavano porti aperti e tornavano in Germania, ovvero nelle camere a gas: ora non succederebbe piu', c'e' uno Stato che apre le porte a tutti gli ebrei. Vedi alla voce vantaggi.

Puo' darsi benissimo che tutto questo rendersi visibili dia fastidio a qualcuno. Quel qualcuno, pero', sono gli antisemiti, e, come ho gia' detto qua sopra, l'esistenza degli ebrei da' fastidio a loro a prescindere da quel che fanno gli ebrei in carne ed ossa. Quando lo standard ebraico educativo e culturale era britannico al 100%, e si cercava di tenere il sionismo lontano dagli ebrei inglesi, dall'altra parte c'era Mosley. Il signore del video che vedete sopra.



Grazie e banalita'

Aprite per favore un qualsiasi numero del Jewish Chronicle il settimanale ebraico inglese che tira diverse decine di migliana di copie. Nel romanzo della Segal c'e' una scena in cui si scorrono le pagine S&P, Social and Personal, e uno legge un nome e gli altri devono indovinare se e' hatched, matched ("La ricordo, era a scuola con me. Come, si sposa adesso? Cosi' vecchia? Ma sara' certo un secondo matrimonio!") o dispatched  ("Oy, Gevalt. Era giovane, me lo ricordo bene"). Ma ci trovate le foto di sontuosi festeggiamenti, o le  interviste al personaggio della settimana, che e' ovviamente ebreo ed inglese, e spesso e' un banchiere, ma anche una attrice, uno scrittore, un diplomatico  in Medio Oriente. E naturalmente una buona meta' del Jewish Chronicle e' composta da annunci immobiliari.

E se a quelli di Casa Pound finisce in mano il Jewish Chronicle? Certo, e' possibile. Sono 135.000 copie alla settimana, ed in ogni copia si parla, con un certo autocompiacimento, di come siamo belli e ricchi e (finalmente) integrati; roba che il solito coglione legge come "troppo potenti". Beh, la comunita' sa come difendersi.
 
Ma non solo nei confronti degli skinheads ed affini. Facciamo un esempio del tutto ipotetico. Poniamo appunto che ci sia qualcuno che ha scritto scemenze a proposito dell'ebraismo, p. es. che le regole alimentari ebraiche sono un cunulo di stronzate superstiziose. E poniamo che questa persona coltivi simpatie spiccate per la causa palestinese: per esempio c'e' in Internet una foto del suo gattino che lei ha chiamato Yasser perche' poverino non trovava mai casa. Ecco, se una persona del genere, che e' legittimata a coltivare le sue bizzarre opinioni fino a quando non danneggia me, incrocia per caso la mia strada, venendo appunto a vandalizzare il mio account facebook (e sia chiaro che e' un esempio del tutto ipotetico) io so a chi rivolgermi. Lei sara' forse imparentata con qualcuno che lavora nella City (wow!).  Ma io ho il diritto di essere lasciato in pace a coltivare i miei legami tribali ed a professare la mia superstizione preferita.

Le cose non sono poi andate molto bene,  dove agli ebrei sono stati negati questi diritti. P. es. nella Spagna dei re Cattolici, nell'URSS di Stalin, nell'Italia fascista. Ho buone ragioni per credere che non le cose non saranno tanto diverse nella Europa di domani, dove -proprio perche' europei- continueremo a coltivare i nostri legami (incluso quello con Israele) e a circoncidere i nostri figlioli. Anche quando la moda dell'ateismo, quella dell'animalismo e quella del palestinesismo avranno fatto la stessa fine dell'URSS.

Leonardo T ha visitato un profilo su LinkedIn

Il mio. Chissa' chi e', questo Leonardo T. Magari uno che non sa stare senza pensarmi.

domenica 23 settembre 2012

Ripassino

Credo che ci siano lettori di questo blog che potrebbbero apprezzare questo documento.

Antisemitism is a certain perception of Jews, which may be expressed as hatred toward Jews [...] such manifestations could also target the State of Israel, conceived as a Jewish collectivity [1]
It is expressed in speech, writing, visual forms and action, and employs sinister stereotypes  [2] and negative character traits. [3]
 [...]
Examples of the ways in which antisemitism manifests itself with regard to the State of Israel taking into account the overall context could include:  
Denying the Jewish people their right to self-determination, e.g., by claiming that the existence of a State of Israel is a racist endeavor.  [4]
Applying double standards by requiring of it a behavior not expected or demanded of any other democratic nation [5]
Drawing comparisons of contemporary Israeli policy to that of the Nazis. [6]

Dunque, un documento della Unione Europea stabilisce che non e' necessario parlare di razza ebraica per fare discorsi antisemiti.  Lui, ovviamente, non e' d'accordo e prova persino a fare la lezioncina in proposito a editorialisti autorevoli come Piero Citati. Quando si dice senso della misura.

Io invece ritengo che gli antisemiti debbano essere liberi di dire e scrivere tutte le loro schifezze: e' il prezzo che ritengo di poter pagare per avere io la liberta' di definirli tali. E ritengo che le espressioni qua sotto siano, quale piu' quale meno, dei buoni esempi della casistica delineata sopra. 

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[1] P. es. "il solito lezioso giochino delle tre carte: l'ebraismo non è solo una religione, non è solo un popolo, non si capisce mai cos'è. Ci fosse mai cascato qualcuno" [qui]. O anche "I coloni sono civili che girano armati ed espropriano le risorse dei palestinesi. Perché Hamas non avrebbe dovuto considerarli obiettivi militari [...] ? [qui]

[2] P. es. "la necessità di una Legge scolpita sul marmo, di un Dio che ti fulmini se non lo rispetti" [qui] o anche " lui è pur sempre un ebreo e le cose non kosher non le ha nemmeno mai toccate" [qui].
[3] P. es. "Quant'è bianca, invece, la faccia del colono. Giù la maschera: questa è la faccia dell'imperialismo bianco. Lo stupid white boy, il turista anglosassone tronfio e cretino da generazioni, che segna il territorio". [qui] O anche "la potente lobby ebraica statunitense" [qui]

[4] P. es.  "la Legge del ritorno stabilisce il diritto per gli ebrei di tutto il mondo di andare là e prendersi un po' di terra. A spese di chi ebreo non è, evidentemente." [qui]

[5] P.es. "anche il rubinetto dell'immigrazione russa (su cui ci sarebbe parecchio da dire)" [qui] E "decidere di punto in bianco che qualsiasi profugo russo dal cognome vagamente ebraico è un ebreo a tutti gli effetti" [qui].

[6] P. es.: " È chiaro che Yehoshua non ha più ragione per temere Filistei e compagnia. Teme però "lo sterminio", malgrado Israele sia un membro riconosciuto della comunità internazionale, e "l'assimilazione": assimilazione con chi? Forse con gli otto milioni di profughi palestinesi che chiedono di rientrare nella loro Patria, e che col loro maggiore tasso di natalità minacciano la 'purezza' dei cinque milioni di israeliani." [qui]

giovedì 20 settembre 2012

E per concludere

Spostare il discorso sulle (presunte) fallacie personali dell'interlocutore, anziche' rispondere a quel che ti dice o ti scrive, non e' il miglior modo per avere ragione. Anzi, di solito dimostra una debolezza delle proprie, di argomentazioni.
Perche', in effetti, caro Leonardo, tu alle mie "cinque idee" non hai ancora risposto. E non che siano cose molto complicate: non appena esci dal tuo circolo autoreferenziale di catto-comunisti bloggatori sulla tarda trentina, ti imbatti in una cosa che si chiama opinione pubblica, all'interno della quale e' possibile trovare anche le opinioni diffuse nel mondo ebraico.
Che in larga parte coincidono con quelle cinque cose banali che ti scrivo io: diritto del popolo ebraico alla autodeterminazione, diritto degli ebrei ad uno Stato, fallimento di comunisti e illuministi nell'assicuare i diritti civili agli ebrei ecc. ecc. E a cui rispondi, dopo averle cancellate, con elucubrazioni su un non detto razzista che chissa' come mai non si riesce a dire. Insomma, spiando  dal buco della serratura. 
Non e' che sia un mio merito, e' che conosco il mondo ebraico meglio di te e, per quel che vedo, meglio dei tuoi lettori. 
Poi si potrebbe aprire un divertente capitolo su come mai io per mesi non sono mai venuto a leggere il blog di un catto-comunista (perche' lo trovo noioso, ecco) e come mai tu invece le opinioni di un ebreo le vai anche a cercare su twitter in inglese (equivalente del buco della serratura), inventandoti addirittura la possibilita' che ti si possa "diffamare", cosa che il mezzo non permette nemmeno di fare.

Scritto QUI. Chissa' se lo cancella. 
Comunque, chissa'. magari viene a rompere le scatole di nuovo. 

martedì 18 settembre 2012

In caso abbiate dubbi, il prof. Tondelli continua coscienziosamente a coltivare la sua immagine pubblica di persona impegnata a parlare con il vuoto. QUI  e QUI

Voila' un riassunto della faccenda.

a) Leonardo Tondelli ha soggiornato nei Territori Occupati.

b) Leonardo Tondelli e' convinto che otto milioni di sedicenti profughi pretesi palestinesi avrebbero diritto (morale? storico? politico?)  a insediarsi all'interno dei confini di Israele, rendendo gli ebrei minoranza e dando vita a un revival degli anni Trenta, revival che vari leader arabi annunciano piu' o meno in tutte le lingue.


b1) Inutile cercare nella torrenziale produzione del Tondelli un solo riferimento ai profughi ebrei cacciati con la violenza dai Paesi arabi. Per lui non solo non hanno diritto ad alcun risarcimento, proprio non esistono. E questa foto a lato rappresenta dei fantasmi.



c) Leonardo Tondelli e' tanto convinto della giustezza (giustizia? giustevolezza? boh) di quanto esposto al punto b) da trovar prove persino nella storia di Abramo. Dove lui legge la prova che da qualche parte devono essere rimasti degli ebrei buoni e che si possono salvare, pochi pero' [1]. La maggioranza pero', inclusi pacifisti come A.B. Yehoshua, sono corrotti e cattivi. Questo in linea con la rozza propaganda giudeofobica che circola da qualche secolo, che mischia ebrei e abitanti di Sodoma.

d) Adesso Leonardo Tondelli si e' messo in testa di seguire l'account twitter di un rabbino. Chissa' perche' proprio di un rabbino che lui stesso reputa "non rappresentativo" (e quindi poco interessante?).

e) Leonardo Tondelli e' convinto che prima o poi si parlera' di lui sul detto account. Che e' in lingua inglese, dove si parla di roba lontanissima dai suoi interessi, e dove non c'e' nemmeno lo spazio, data la natura del mezzo, per scrivere per intero il suo nome e cognome e recapito.
Tutto questo perche' da qualche parte c'e' un blog che non gli piace (che e' questo che state leggendo), e che pero' lui non segue con il normale sistema dei feed.

Chissa' come reagirebbero le famiglie degli allievi del prof. Leonardo Tondelli, se venissero a conoscenza di questa storia.

[1] il che e' un classico della propaganda antisemita. Per dire, anche Agostino Gemelli, cercando di correggere l'infame e notissimo necrologio di Momigliano, scriveva nel 1924:

"Il trafiletto era vivace, anzi feroce, provocato come reazione alle brutture che ogni giorno sì vedono: sono ebrei che ci hanno regalato e diffuso il socialismo, il comunismo, la massoneria, il dominio delle banche e mille altre stregonerie dì questo genere. Era sincero, ma era ingiusto, perché aggressivo nella forma; ingiusto perché non tutti gli ebrei sono di questo genere; ce ne e' una modesta quantità che ha, come il ladrone Israelita delle Scritture, a poco, a poco, assorbita la nostra civiltà cristiana" [levate socialismo e comunismo e ci trovate lo stesso elenco dei babau che spaventano molti dei lettori di Tondelli]. 

lunedì 17 settembre 2012

Leonardo Tondelli, si faccia una domanda e si dia una riposta

Adesso il puffo Leonardo non solo parla con il vuoto, ma gli fa anche delle domande.
Non sono domande molto originali. Nel senso che al puffo Leonardo potete spiegare che l'Ebraismo ha una storia di due millenni e che si e' lasciato alle spalle, gia' al tempo di Gesu' la storia dell'occhio per occhio, dente per dente. Nel dibattito tra i rabbini dell'epoca, che sono i Farisei, si trovano infatti note interessanti, del genere: "occhio per occhio diventeremo tutti ciechi". O anche: "levare un occhio a lui non restituisce l'occhio a te". Mettendo in conto che vengono da un popolo angariato dalla piu' grande potenza dell'epoca (e poi, da molte altre), a me sembrano vette di spiritualita'.

Ma anche se spiegate queste cose al puffo Leonardo, lui poverino non ci arriva, per lui i sionisti e i neocon sono cattivi e l'Antico Testamento e' roba da sionisti e neocon, quindi e' cattivo e pericoloso. E pertanto il puffo Leonardo chiede se il Dio degli ebrei (quella specie di Patriarca incazzoso e vendicativo che lui vede nell'Antico Testamento) e' davvero geloso e cattivo come Gargamella

Credo che stia preparando qualche altro post della serie paolotta, ma non penso di aver tempo di seguirlo. Tanto so gia' cosa c'e' scritto: che gli ebrei hanno una legge cattiva, e che Gesu' era venuto per liberarli.  E che anche se Gesu' non lo ha mandato il Padreterno, e' comunque una bella parabola, questa del puffo rivoluzionario non violento contro il sistema sionista e fariseo, governato da Gargamella. Yawn.

Nota: il puffo Leonardo a volte regala ponderate riflessioni su quanto l'Italia sia un Paese cattolico, e come non si possano introdurre senza conseguenze pericolose innovazioni dentro il villaggio dei puffi. Tipo superare di colpo due millenni di omofobia, o levare i crocefissi dalle pareti senza che si incazzi qualcuno. Eppero' il puffo Leonardo proprio non ci pensa a indirizzare lo stesso rispetto verso altre tradizioni culturali e religiose, putacaso con un paio di millenni alle spalle, specialmente se una di queste ha un certo legame con un certo territorio.  E' un suo limite. Gli ebrei nella sua testa sono il popolo dalla legge crudele, e devi stare attento se li offendi, e il loro Dio e' cattivo. E in Palestina sono colonialisti perche' glielo ordina il loro Dio, kattivo come quello dei repubblicani USA evangelici.  Questa roba non la potete togliere dalla testa del puffo Leonardo, sicche' abbiamo la domanda stupida.

Pero', ecco, una domanda ce la ho io, e da qualche giorno. La ripeto qua, che per ora il prof. Leonardo Tondelli non risponde. Perche' a Leonardo interessa seguire l'account twitter di un rabbino? Ho dato una occhiata a quelli che segue lui, non ci sono preti, ne' pastori, ne' imam. Lui si dice ateo, e vabbe'. Ma come mai mette cosi attenzione verso una religione sola?

Che poi il puffo Leonardo e' sempre stato attento a descrivere gli ebrei come un gruppo solamente religioso.  Una religione per lui barbara e tribale: quella dell'Antico Testamento, che attualmente a' anche una minaccia per il Medio Oriente e il mondo intero. Si e' sempre tenuto alla larga dal riconoscere che gli ebrei sono un popolo. E che in quanto popolo avrebbero diritto a uno Stato -e pazienza se questo lo riconosce pure l'ONU, il puffo Leonardo all'ONU guarda diciamo episodicamente.

Pero', ecco, anche se siamo solo una religione, per lui siamo una religione un po' diversa dalle altre. Ed eccolo infatti appiccicare l'occhio al buco della serratura, per scoprire cosa scrive un rabbino sul suo account twitter. Un rabbino e non un prete cattolico, manco un pastore protestante e nemmeno un imam. E' ben curioso, non trovate?

Intanto, sta cercando di far cadere l'argomento Abramo. Sapete, quella storia ebraica che lui ha usato per sostenere le buone ragioni di chi vorrebbe distruggere Israele. E poi dire che non lo aveva mai detto. Ed ovviamente darmi del bugiardo. Chissa' se ha mai insultato un imam, il prof. Leonardo Tondelli, noto anche, oggi, come puffo. 

Gli ho cortesemente segnalato la sua dimenticanza ed ecco che, d'improvviso, non ne vuol parlare piu'.

domenica 16 settembre 2012

L'allarmato prof. Leonardo Tondelli

Aggiornamento. Il Tondelli intanto e' visibile anche su friendfeed, dove fa copincolla di quel che poi cancella. E dove un lettore confonde ebrei italiani con ebrei del resto del mondo. Stay tuned, mi sa che tra un poco ne spara di grosse.

Intanto prosegue il viaggio lisergico di Leonardo Tondelli, impegnato a fare la figura di quello che parla da solo, ma adesso quota anche l'interlocutore. Se non credete che sia possibile andate a leggere QUA.

Il prof. Leonardo Tondelli, scriveva nel 2002, difendendo le pretese dei sedicenti discendenti di profughi palestinesi a "ritornare" in Israele e rendere  gli ebrei minoranza:
"È chiaro che Yehoshua non ha più ragione per temere Filistei e compagnia. Teme però "lo sterminio", malgrado Israele sia un membro riconosciuto della comunità internazionale, e "l'assimilazione": assimilazione con chi? Forse con gli otto milioni di profughi palestinesi che chiedono di rientrare nella loro Patria, e che col loro maggiore tasso di natalità minacciano la 'purezza' dei cinque milioni di israeliani."
Lo so, si rischia di farsi sviare dal disgusto per quella certa parificazione tra sionismo e nazismo (la "purezza"...) . Pero' ammirate l'evoluzione del, chiamiamolo cosi',  pensiero tondellesco.  Oggi nel corso del suo dialogo con il vuoto, di cui pero' cita estratti, Leonardo ci fa sapere che
"Non ho mai interpretato la storia di Abramo in quel modo"



Non male per un tizio che costantemente chiede agli interlocutori di prendersi la responsabilita' di quel che scrivono. 

In caso vi state chiedendo se il prof. Tondelli sia veramente cosi' s....o (1)  come sembra, sappiate pure che si e' messo in testa di seguire l'account twitter di un rabbino. Va a sapere come mai, deve essere che e' triste e che gli mancano tanto gli interlocutori pro-israeliani (2)

E pure che apostrofa  il sottoscritto suo interlocutore con la perentoria affermazione "tu non rappresenti gli ebrei". Che chissa' da dove se la e' inventata questa mia pretesa di rappresentare. Solo, magari, puo' capitare che al mondo ci sia qualcuno che ne sappia piu' di lui su qualcosa.

Ma niente, se glielo dite, lui ci resta male:
"sì, io ho una matrice cattolica, e quindi tendo a trasformare tutto in parabole, e magari tu che hai una matrice diversa questo sistema di trasformare la Bibbia in parabole un po' le disprezzi".

(1) ci stava scritto svampito, birichini, che altro avete pensato?

(2)  "E' quasi allarmante che non venga nemmeno un filo-israeliano a dari del nazista. Non dico che rimpiango i vecchi tempi, però quest'evoluzione per cui loro si fanno i fatti loro e noi i nostri è preoccupante" Leonardo Tondelli martedì 5 febbraio 2008 Io  glielo troverei anche, il filo-israeliano che viene a commentare. Certo che se il Tondelli tratta tutti gli interlocutori allo stesso modo....


Il Tondelli Leonardo, sempre piu' arrabbiato

Il prof Tondelli continua a leggere i miei post. Poi risponde. E poi cancella il mio post. Poi pubblica la risposta. La lettura e' divertente. QUA anche perche' sta tra i commenti ad un post in cui il Tondelli si loda e si imbroda generosamente.

Il suo e' il noto stile passivo-aggressivo : "sono vecchio, sono un dinosauro, ma non vedete quanto senso della autoironia che ho? Dico anche che non faccio battute divertenti".

Se non ho capito male, c'e' di mezzo la blogfest, ovvero un appuntamento in cui diversi utenti di diversi media decidono tra di loro chi e' il piu' figo. E ovviamente Leonardo ci tiene a fare bella figura. Li', tra gli utenti di nuovi media. Invece tra i commenti al post sta facendo la figura di uno che parla da solo. Voila'; ecco quel che gli ho scritto, e che tra poco lui cancellera'. Ma qui rimane, e poi ditemi se non vi faccio un favore.

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Pubblicamente, hai provato a seguire un account Twitter in lingua inglese, in cui si parla di Talmud e letteratura rabbinica. Che sono robe che non capisci, come e' evidente a chiunque abbia letto il nostro scambio, quella volta che sei venuto a cercare di spiegare ai lettori il vero significato della storia di Abramo. Il modello a cui ti rifacevi, che sono fatti storici che chissa' se conosci, era questo:  Ti piacerebbe che degli ebrei ascoltassero da te la giusta interpretazione della loro religione. Ma ti e' andata male, che gli ebrei di oggi non sono cosi' passivi come in quel periodo. Magari chissa', tu sogni lo Stato unico, perche' vorresti che gli ebrei tornassero in quelle condizioni. Ad ascoltare l'interpretazione della storia di Abramo ammanita loro da Leonardo Tondelli, di ritorno dal suo viaggio nel Paese dei Parrazzi.

Interpretazione di questo tenore. la storia di Abramo e di Sodoma ci spiega che gli israeliani sono ricchi e cattivi, i palestinesi sono poveri e bravi, e che milionate di sedicenti discendenti di profughi devono rientrare nel territorio di Israele mettendo fine ai privilegi di una artificiale maggioranza ebraica. Perche' e' giusto che gli ebrei siano ovunque minoranza. Senza uno Stato e men che meno un esercito a difenderli. Perche' tutto questo antisemitismo di cui vi lamentate tanto non e' mica vero che c'e', ecco. C'e' solo che i palestinesi hanno ragione e voi torto.

Quando ti e' stato chiesto come mai ti interessa seguire un account twitter in cui si parla di roba che non capisci, hai tirato fuori la reputazione dei tuoi cari e la convinzione che l'autore, prima o poi, avrebbe parlato di te. Anche se, ed e' tutto pubblico, da quell'account si parla di altro.

Ora, tieniti forte che sto per farti una rivelazione cui non so se resisterai: esistono anche persone a cui non frega nulla di Leonardo Tondelli.

 Sei ancora li'?

Bene, sta attento adesso, eh: esistono anche altri lettori, io tra questi, che reputano il blog di Leonardo un coacervo di scemenze. E il suo autore un tizio pieno di se' che e' tanto divertente prendere per i fondelli.

Ogni tanto, e' vero, si puo' prendere qualcuna di quelle scemenze e smontarla pezzo per pezzo, mostrare che dietro l'allure di intellettuale di sinistra, media guru (ah no, adesso sei un dinosauro) ci sono solo le miserabili paturnie di un piccolo borghese rancoroso di provincia, dalla formazione cattolica. Professione insegnante , che ha passato infanzia ed adolescenza insieme agli scout cattolici (appunto).

 Ed e' vero che la piccola borghesia di provincia e' stata la piu' recettiva alla propaganza antisemita. Per ragioni storiche gli ebrei si trovano nella media borghesia, ed il piccolo borghese rancoroso e' sempre incazzato con chi e' piu' ricco di lui, cosi' abbiamo i post su come lo Stato ebraico e' ricco e cattivo e i contadini di Gaza poveri e massacrati.

E poi c'e' il massacro di Tolosa. O i morti alla sinagoga di Roma. Ma il piccolo borghese rancoroso sa solo dire che se la sono andata a cercare. Mica glielo ha detto il dottore, di andare in sinagoga quel giorno; e poi perche' ci devono essere scuole ebraiche, chi cazzo si credono di essere, hanno paura che li contaminiamo nelle nostre scuole. Mentre Leonardo, l'ex boy scout cattolico, ci regala il fervorino su Abramo. 

Ma dico io, con un simile pallone gonfiato, chi le tiene le mani lontane dallo spillone? Che poi quando esplode, come adesso, e' ancora piu' divertente: 
"non ti ho mai insultato, ecco" [ritirata strategica]
"seguo twitter perche' parlerai di me, lo sento" [tra il paranormale e il paranoico]
 "nessuno ti ha mai insultato" ["Oddio adesso arriva l'esercito di Israele e mi chiude nel campo di sterminio di Gaza!"]

sabato 15 settembre 2012

La reputazione del prof. Tondelli Leonardo e dei suoi cari

Leonardo Tondelli prosegue la sua discussione con il vuoto (cit. Magiupa).

Per vostra informazione, ecco il post che tra poco lui cancellera', e a cui rispondera'. Qui. Ho evidenziato delle parole a casaccio, che magari finiscono da qualche parte se qualcuno fa una ricerca e poi, se siamo fortunati ci scappa un altro post. ... vedi il P.S. qua in fondo.

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Dunque, ricapitolando. C'e' un blog in lingua italiana, che svolge una critica serrata delle tue posizioni, con ampie citazioni di quel che scrivi p. es. a proposito dei sempiterni bambinidiGaza. E qualche domanda su quel che NON scrivi, chesso', a proposito dei bambini ebrei nelle periferie francesi. O uccisi davanti alla sinagoga di Roma.
Invece di dibattere su quel blog, che pure ha spazio tra i commenti, tu vai a cercare un account twitter in lingua inglese, dove l'autore dello stesso blog parla di altro. In un'altra lingua.

Beccato a spiare (un ebreo, chissa' perche') dal buco della serratura, abbozzi la lagna che saresti stato diffamato e devi tenere d'occhio l'autore, il quale sarebbe una minaccia alla reputazione dei tuoi cari. Ma invece di seguire quel blog usando i feeds, che sono una roba banale, tu vai su twitter, dove non c'e' nemmeno lo spazio per post del tipo: #bambini #ebrei uccisi a Tolosa, nessun commento da #LeonardoTondelli, magari per lui ci sono #bambini meno uguali di altri, che #schifo di #insegnante, potete avvisare il #Preside?
Povera la reputazione dei tuoi cari, se questo e' il modo di (LOL) difenderla. E nemmeno ti rendi conto che e' un comportamento ridicolo.

Anzi, a chi te lo fa notare, tu -che sei venuto a sbirciare su twitter- ribatti piccato che ci sono altri luoghi ove dibattere. Che e' una cosa da dire a te stesso, del genere: Oh Leonardo Tondelli, perche' vuoi usare twitter? vai a dibattere sul blog di Tizio, se tanto ti da' fastidio, c'e' pure spazio per i commenti.

Insomma, rivolgi a me quel che dovrebbe essere una osservazione per te. Davvero, tu tratti gli altri come uno specchio (la reputazione dei tuoi cari, ma LOL: i "tuoi cari" come estensione del tuo ego). E non riesci a immaginare che nel mondo ci possano essere persone diverse da te. Chesso', appartenenti a un popolo ovunque perseguitato perche' minoranza e perche' debole, che avrebbero lo stesso diritto morale che hai tu di beneficiare dell'essere maggioranza da qualche parte sulla Terra. 

Manno', per te, che sei italiano e ti cavi il pane dall'insegnare in una scuola italiana, che esiste perche' esiste lo Stato italiano e il popolo italiano, per te i popoli non esistono. Come il pesciolino che non conosce la formula dell'acqua, ma ci nuota dentro. E il cui mondo si limita alla boccia d'acqua, oltre la quale per lui non c'e' nulla.

Ma sono cose che riprendo a spiegarti appena il lavoro mi lascia tempo. Adesso e' un po' un casino, sai: le feste, la sicurezza, la annuale raccolta fondi per Israele... Ma intanto tu continua a segurmi, mi raccomando. Ho anche un account twitter in lingua italiana.

 P.S. Facciamo il confronto tra lo stipendio di un rabbino e quello di un insegnante? Cosi' ti incazzi e fai un altro post sui bambinidiGaza che muoiono di fame e come sono previlegiati gli ebrei. Pure quelli che non hanno lo stipendio grazie all'ottopermille (cosi', a proposito di previlegi). E poi dopo finira' in Tribunale, dove quello stesso giudice che ha fatto giustizia per Vauro, difendera' la reputazione di Leonardo Tondelli. E tutto il mondo vedra' che Leonardo non e' il #fallito che sembra.

venerdì 14 settembre 2012

Leonardo in mutande (e pure arrabbiato)


Anche se non avessi voglia di scherzare, me la farebbe venire lo spettacolo di uno che risponde ai post che lui stesso cassa.
Uno che scrive di non volermi seguire e poi viene a cercarmi su twitter.
Uno che tira in ballo nientepopodimenoche la reputazione dei suoi cari. Lo sanno tutti quanto soffrono, coloro che agli antisemiti son cari...
Uno che per evitare di assumersi la responsabilita' delle porcate che scrive e venire a discuterle in ambiente meno che protetto, minaccia nientepopodimenoche il tribunale perche' (oh, che offesa) un umile ebreo ha osato scrivere che il re dei blogger di sinistra e' in mutande.
E gli puzza pure il culo, al re dei blogger di sinistra.

[Scritto dopo aver letto questo, che vi raccomando. Fa sbellicare.]

giovedì 13 settembre 2012

un saluto a Leonardo Tondelli

Ho visto che sta cercando di seguirmi su twitter. Curioso, sembrava non gli importasse nulla di quel che scrivo.

Comunicazione di servizio: tutto bene, grazie. Il nuovo lavoro mi piace, il trasloco procede, e il bimbo piu' grande va a a scuola. Come ho tempo, riprendo a postare in italiano. Ci vorra' un po', comunque.

Shanah Tovah.