domenica 21 ottobre 2012

Gli atei sono buffi (si parla anche di sesso)

Tra tutte le religioni, una bizzarra e'  quella che va sotto il nome di ateismo. Il  dogma principale sembra essere "Non esiste nessun Dio". Per Dio, di solito, i praticanti dell'ateismo intendono una specie di patriarca perennemente incazzato con il genere umano. Il  rito principale degli atei consiste nel ripetere questa frase, e diverse varianti, preferibilmente in presenza di credenti di altre religioni, che sembra siano indispensabili per officiare, appunto, questo rito. A qualcuno potrebbe sembrare una noiosa giaculatoria, ma non lo e': i credenti della religione detta ateismo lo prendono sul serio ed anzi coltivano pure la ambizione di riuscire a convertire all'ateismo chi professa altre fedi. Come? mediante la ripetizione sistematica della detta asserzione, o di altre varianti. Piu' volte al giorno, e magari anche su facebook.

Oltre a questa pratica quotidiana, gli aderenti alla religione detta ateismo hanno un loro calendario sacro, che comprende la ricorrenza piu' importante dell'anno, il Darwin Day. Come ogni religione, hanno i loro riti matrimonali o funebri  come pure cerimonie per accogliere i nuovi nati. Hanno anche un loro clero, ovvero gente che viene pagata  per celebrare queste funzioni, e se siete interessati potete anche scegliere la carriera all'interno di questa religione.  Come ogni religione che si rispetti -e badate che io rispetto molto la religione degli atei- l'ateismo ha avuto alcune scismi. Esiste anche un gruppo di ebrei che si sono  avvicinati a questa fede.

Anche se rispetto molto la religione degli atei, a volte trovo buffo il loro comportamento. Per esempio quando ostentano la presunzione che si possa condurre una esistenza solamente atea, del tutto priva di influenze da parte di altre religioni o culture. Una pretesa che mi sembra faccia un po' a cazzotti con la loro continua ripetizione secondo la quale viviamo in una societa' multiculturale, e pertanto gli aderenti alla religione ebraica dovrebbero lasciarsi alle spalle il loro culto settario e la pretesa di sposarsi tra di loro. O anche con la abitudine di seguire il calendario cristiano quando si tratta di regali di Natale. Vedo che la osservano molti atei, che pure nelle festivita' della religione cristiana, sorprendentemente, non lavorano, esattamente come i cristiani.

Ma vabbe', grazie a Dio, nessuno e' perfetto e la coerenza assoluta e' solo la virtu' degli imbecilli. A proposito di imbecilli, come lo vedete il Leonardo Tondelli, che dice di essere ateo ma tiene una rubrica sui santi in cui ripete ogni volta che gli ebrei, prima della nascita di Gesu', erano cattivi, genocidiari e spietati, e tali sono ritornati ad essere dopo il 1948? Lo so, e' una divagazione, ma siccome lui mi legge con attenzione, non volevo perdere l'occasione di salutarlo.

Qualche anno fa, quando facevo lo storico, ero incappato in una serie di registri di nascita. Voi magari non lo sapete, ma l'anagrafe comunale non e' sempre esistita, e tanto tempo fa si registravano i figli solo dopo averli battezzati, o circoncisi. Dunque, in questi registri di nascita, che coprivano una spazio di piu' di un secolo e che riguardavano la stessa citta' italiana, io avevo notato una cosa singolare. Nove mesi dopo la Quaresima c'erano pochi nati cattolici, e nove mesi dopo le feste ebraiche c'era una impennata nelle nascite tra gli ebrei. Studiosi di demografia storica che si sono occupati della Polonia hanno notato la stessa differenza nei (si dice cosi') ritmi di fecondita' per un altro bel paio di secoli.

Il fenomeno e' interessante, se per di piu' tenere presente che, in coincidenza con crisi economiche (carestie, inflazione), l'osservanza, come dire, religiosa, si intensifica: calano le nascite tra i cattolici, crescono quelle tra gli ebrei.

Ora, tutto questo lo ho scritto perche' mi fanno girare le scatole gli umanisti che si vantano di non capire nulla di elementari operazioni aritmetiche, come le frazioni. Pure io ci capisco nulla, pero' mica me ne vanto. Ed anzi ho rotto le scatole a diversi amici che ci capiscono di piu' di me, per farmi spiegare come calcolare il tasso di inflazione (si', e' possibile stabilire se in una data area italiana ci fosse inflazione,poniamo: quattro secoli fa). E con quegli amici, matematici pazienti (uno pero' era laureato in economia) mi sono divertito a parlare di fig.... di sesso e di religione, voglio dire.

La storia e' una materia affascinante. Si ricostruiscono mondi e culture lontani nel tempo e sembra a volta di fare un viaggio su un altro pianeta. Viviamo in una societa' post-industriale e probabilmente i ritmi della nostre fecondita' non sono piu' legati alle osservanze religiose. Ma i dati che io avevo raccolto arrivavano alle porte dell'Ottocento, quando poi la anagrafe era sottratta alle istituzioni religiose, diventava comunale, e ebrei e cattolici non si potevano piu' distinguere. Ed e' tutto da dimostrare che la differenza fosse scomparsa, solo perche' qualche benintenzionato voleva dare alla minoranza gli stessi diritti della maggioranza. 

Sappiamo poco di quel che succedeva in camera da letto, ma per esempio sulla cucina siamo meglio informati. E una cucina ebraica, distinta da quella cattolica, si e' mantenuta anche dove di ebrei non ce ne erano piu'. A proposito, quanti sono i praticanti la religione detta ateismo che il venerdi' mangiano pesce? 

Che e' come dire che non basta dichiararsi atei, per buttarsi alle spalle l'influenza di una religione. Pero' ci sono atei che continuano a credere che le cose vadano davvero cosi', e affermano con baldanza di non nutrire alcun pregiudizio religioso, e che anzi, gli ebrei sono davvero troppo ricchi e troppo potenti. Guarda per esempio quel che fanno in Palestina, la terra di Gesu'. 

31 commenti:

  1. Post strepitoso! Sono sicura che al mio rav piacerà un casino!

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  2. che l'ateismo fosse una religione è palese,solo sentire i loro sermoni fa venire il latte alle ginocchia,però buffi non riesco a vederli.
    sarà la mia tendenza ad osservare una deriva fascista nelle posizioni, innaturalmente fanatiche, da parte di chi non dovrebbe neppure partecipare alla discussione ma, come ascoltare l'opus dei mi provoca dissenteria, anche loro, che ne esprimono più o meno gli stessi concetti, non mi fanno divertire.

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  3. Un'altro dogma è quello per cui, ritenere che esista un Senso nell'esistente, è sintomo di ignoranza ed arretratezza culturale.
    Associato ad una venerazione per la Scienza, attribuendo ad essa però compiti e significati che esulano dalle sue metodiche perchè, è bene ribadirlo, scientismo non è scienza.

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  4. no, non basta dichiararsi atei per buttarsi alle spalle l'influenza di una religione. bisogna anche provare un buon panino prosciutto&formaggio :)

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    1. se ti dichiari ateo e poi passi la tua esistenza a dimostrare, con livore e supponenza, che lo sei,qualche problema con la religione lo hai!
      non chiamarla influenza,chiamala, se vuoi,ossessione!

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    2. (ma dici a me? dov'è che dico di essere ateo? io sono un umile pastafariano incline anche al prosciutto, nulla più)

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    3. figurati io sono per l'invisibile unicorno rosa,purche ci si ricordi la scienza è anch'essa un entità astratta dalle innominabili qualità,tra cui l'insondabile abilità di certi suoi matematici di scrivere cazzate e pure venderle.

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  5. preferibilmente in giorno di digiuno, e in un cimitero. Ah no, gia' provato. E non funziona http://en.wikipedia.org/wiki/Isaac_Deutscher La storia ti ricaccia dentro.

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  6. ...al povero onan non è andata così bene (e, tanto per essere ecumenici, nemmeno ai poveri anania&signora...). persino il capo s'è ateizzato un pochetto, invecchiando :)

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  7. Il capo ... chi? Il Padreterno? Ovviamente si e' ateizzato. E da mo'. Che e', crederai mica che gli uomini siano cosi' originali.

    Mi piacerebbe, davvero, iniziare una conversazione sulla faccenda di Onan e sui midrashim (aka leggende) dedicati alla sua vicenda. Pero', vedi, per apprezzare i midrashim ci vuole una certa apertura mentale e occhi liberi dalle ideologie. Senno' si finisce come quello la', che crede di poter dare lezioni di comprensione delle leggende ebraiche nientemeno che a uno che in ebraico scrive romanzi.

    E io ho un metodo infallibile per verificare se il mio interlocutore e' condizionato o meno da ideologie di carattere religioso. In altre parole, parlo di ebraismo solo con chi non ha pregiudizi sullo Stato di Israele.

    Ora, senza offesa, mi sembra che tu abbia una certa fissazione sulla faccenda delle seghe. E invece nei midrashim si spieega bene che quello non era il problema. Ma questa tua fissazione mi pare non deponga proprio a favore della tua apertura mentale.

    Forse si deve a una educazione cattolica; o alla presunzione un po' tondellesca di essere capace di disfarsi di ogni condizionamento, di ogni possibile religione, mentre in realta' non riesci nemmeno a superarne una.

    Ma magari mi sbaglio. Mi diresti per favore quale e' la capitale di Israele?

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  8. ha-ha... se dico "tel aviv" che perdo? :)

    quanto al povero onan: in effetti riscuote tutta la mia simpatia in quanto protocontrollore delle nascite; e sono tra l'altro convinto che se avesse usato pratiche "alternative"* con la cognatina non se ne sarebbe accorto nessuno. e quando dico "nessuno", intendo "nessuno"...

    *essendo la sodomia fra eterosessi consentita - a mio avviso - dalla lettera e dallo spirito della bibbia, quantomeno nella traduzione/tradizione che conosco io; no, l'ebraico non lo so e nemmeno il greco... chiedo scusa, e cercherò di sopravvivere alla bell'e meglio...

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  9. No, la capitale e' Gerusalemme. Sembra che tu non abbia passato il test.

    Si potrebbe speculare sul perche'; educazione cattolica? vocazione comunista a reprimere e controllare il potere degli ebrei? incapacita' culturale di riconoscere che gli ebrei sono un popolo ed hanno diritto alla autodeterminazione? Non so, sono comunque speculazioni per le quali non ho tempo.

    E ovviamente non ho nemmeno tempo per prendere in considerazione i tuoi problemi con la masturbazione e la religione.

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  10. che peccato, speravo di vincere un iphone... me ne farò una ragione. (cosa c'è di comunista nel pensare che la capitale di israele è tel aviv?)

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    1. La capitale dello Stato ebraico e' Gerusalemme, il governo dello Stato ebraico lo ha democraticamente dichiarato, e sono per solito i comunisti a negare legittimita' alle decisiono di quel governo. Tollerano poco, i comunisti, che gli ebrei si liberino da soli, anziche' allearsi a qualche banda di sfigati.

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    2. ...e comunque, io non sono interessato all'ebraismo in particolare; non lo trovo affatto più infantile degli altri due miti "del libro". solo volevo umilmente osservare che chi sostiene che "gli atei sono buffi" è un utilizzatore di specchi di legno :)

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    3. "io non sono interessato all'ebraismo in particolare;"
      Sei solo alla ricerca di un ebreo che ti dia retta. Ti consiglio di approfittarne, eh, che mi sa che non dura poi molto.

      Oh, a proposito, prova a vedere la cosa da un punto di vista storico-politico. Gli atei e ateisti come se la passano, dopo il crollo dell'URSS? Facciamo il confronto con lo Stato costruito dai sionisti?

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  11. Ho sempre trovato estremamente divertente la sigla UAAR: unione agnostici atei **razionalisti**. Ora, a parte la presunzione di porsi nell'ala estrama della razionalità, chi è sicuro che D.o esiste compie un atto di fede, che è di per sé irrazionale. Chi non è sicuro che D.o esista, non sa se D.o esista, non crede che D.o esista, fa una riflessione, che può anche essere razionale. Chi è sicuro che D.o non esiste compie un atto di fede esattamente identico a quello di chi è sicuro del contrario. Ossia irrazionale.

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    1. effettivamente l'unico ragionamento razionale è quello degli agnostici,che però non credo stiano davvero nell'UAAR,l'agnostico si predispone alla ricerca,pone e cerca domande,avrai notato che in quel gruppo lì hanno già tutte le risposte,evitano il dubbio,e già che ci sono affermano che la tua incapacità di provare le tue ragioni sia di per sè la prova delle loro.
      per non parlare poi di quel "cretino" che si fa passare per matematico.

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    2. Prendo atto con piacere che hai opportunamente evitato di pronunciare, in presenza di una vecchia signora con l'ulcera, il nome del cretino in questione. Quanto agli agnostici, probabilmente hai ragione tu: i fondatori dell'associazione hanno aggiunto l'altra A per darsi una patina di rispettabilità facendo finta che fra di loro ci siano anche persone che tentano di ragionare.

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    3. OT faceto:
      D.o sembra una faccina! o.O

      Ora serio.
      ultimamente ho visto gli atei militanti molto allarmati perchè c'era un sacerdote americano anche lui molto allarmato perchè (dice) oggigiorno ci sono in giro tanti (troppi?) atei inconsapevoli, cioè gente, spesso giovane, che non si pone e non si è mai posta il problema/la domanda della religione o comunque sull'esistenza, e vive senza accorgersi dell'enormità (?) che stanno compiendo. Probabilmente se uno della UAAR e un prete andassero da questa gente e gli dicessero rispettivamente "esiste" e "non esiste", la risposta sarebbe "embè?" a entrambi.

      E niente, mi sembravano tutti molto allarmati da questa cosa.

      Se questa gente esiste davvero, io un po' la invidio, perchè pensandoci adesso io la mia educazione cattolica e conseguente rifiuto e successiva fase di ateismo becero&liceale me le sarei risparmiate.

      Gente così rischia pure di arrivare a farsi delle domande per i fatti suoi e chissà che spropositi possono venirne fuori.

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    4. Beh, non so. I fautori della scelta di non dare ai figli un'educazione religiosa la motivano con il rifiuto di "imporre ai figli le proprie convinzioni e le proprie scelte" così poi da grandi saranno liberi di scegliere per conto proprio. Ma non è affatto così: chi non dà ai figli un'educazione religiosa gli impone la propria scelta a-religiosa, esattamente come chi li cresce da buoni cristiani o buoni ebrei ecc. Ed è molto più facile abbandonare la fede di famiglia per abbracciarne un'altra o per rifiutarle tutte in blocco che conquistare una dimensione spirituale quando ne sei stato privato fin dall'inizio.

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    5. io ad esempio ho scelto di far crescere i miei figli con un educazione cattolica,ma di non nascondergli che sono agnostico,qualche problema c'è,con gli altri!Non si spiegano una scelta che a me pare perfettamente logica.
      Io ho rinunciato alla religione,e sottolineo rinunciato,non rigettato;non considero la religione mia nemica,anche se mi diverte moltissimo prenderne in giro i dogmi,ma Dio,se c'è,sono sicuro che prenderà la cosa con molto umorismo,anche perchè la mia rinuncia è dovuto all'aver realizzato che la religione ha molto a che fare con gli uomini,ma solo indirettamente con Dio.
      Mia figlia di 16 anni probabilmente rinuncerà anche lei,non ha ancora deciso.
      il mio piccolino,11 anni,sembra che sia più orientato per la religione,anche se è presto per dirlo,per me è uguale,credere in Dio non è sintomo di stupidità,i sintomi sono altri,se non avessero avuto un educazione cattolica,come potevano scegliere?
      so che l'obiezione classica è che il mio stato di agnostico rende "inutile ciò che la comunità ha insegnato",ma essere agnostico è qualcosa che ho maturato verso i trent'anni dopo aver picchiato la testa in tutte le maniere per giungere a una posizione che mi fosse coerente,ma non sono cambiato da quando ero,diciamo,"cattolico non praticante" come la maggior parte dei cattolici italiani,e non ho cominciato a sputare contro la cultura che mi ha cresciuto,forse perchè, nel mio caso, mi ha cresciuto,qualcun altro che non è cresciuto,va in giro a dare del cretino,che però "non è un'offesa perchè il cretinismo prende il nome da una comunità cristiana della val d'aosta,ecc..." a tutti quelli che non pensano come lui,teorizzando la supremazia morale di un manipolo di irrazionali e livorosi teppisti culturali armati di santa verità Scienza con cui attaccare,deridere,annichilire,i simboli del potere religioso;Don Chisciotte era più credibile.
      P.S. embhè!è una buona risposta sia per l'UAAR che per l'UCCR

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    6. Ricordo una tizia coerente che, essendo atea, non ha fatto battezzare la figlia. Quando è andata a scuola, a sei anni, ha improvvisamente scoperto di non essere "niente". Ossia c'erano i cristiani, che erano battezzati, e probabilmente c'era qualche ebreo, che ovviamente non era battezzato ma il fatto di non appartenere al gruppo dei cristiani non lo impensieriva dato che era parte integrante di un altro gruppo, lo stesso per qualche immigrato musulmano o induista o che so io. E lei niente. Sicché ha preteso con tutte le proprie forze di essere battezzata immediatamente. Cioè, a vent'anni puoi benissimo decidere di non appartenere a nessuna comunità costituita, ma un bambino ha bisogno di un'appartenenza. E se è una violenza il battesimo o la circoncisione, lo è più o meno altrettanto la scelta di negare ai propri figli un'appartenenza. E quindi io non trovo niente da ridire sulla tua scelta.

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    7. oltretutto non capisco la necessità di esaltare la propria scelta con tutta una serie di atti pratici che dovrebbero ribadire,suppongo,l'intelligenza e la superiorità di chi l'ha fatta,che è come dire -io scelgo il mare e tu la montagna,io sono più intelligente-non ha senso,quello a cui credi è solo il modo che scegli per rapportarti all'assoluto,è un sentimento estremamente personale,possiamo discutere come si evidenzia questa scelta nei rapporti con gli altri,ma la scelta in se non è discutibile.

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    8. Oggi mi è capitata sotto gli occhi un'immagine di un cattivo gusto inimmaginabile, disumano. C'era la foto di un ragazzo senza gambe ne braccia a un raduno -suppongo- protestante/carismatico di quelli che vanno in America, e accanto la foto di un'atleta delle paraolimpiadi con le gambe prostetiche. La "caption" diceva brevemente "lui prega Dio e continua a non avere le gambe, lei corre. Scienza 1 Religione 0" o qualcosa del genere.

      Queste sono le bestialità dell'ateismo urlato. Gente che deve ricordarti ogni 3x2 la presunta superiorità delle sue scelte e inferiorità di quelle altrui.

      Sulla questione battesimo e appartenenza, trovo che sia un esempio un po' deprimente di pressione del gruppo, conosco ragazzi non battezzati che non hanno mai avuto questi problemi. Io sono battezzato, la mia famiglia è sempre stata attiva nell'associazionismo cattolico eppure non ho mai fatto religione a scuola, prima perchè non mi piaceva la maestra, e mi fu concesso di scegliere ("in Francia religione è un corso pomeridiano non curricolare, fai pure" - i vantaggi della francofilia in famiglia :D), poi perchè maturai la convinzione che fosse 1) un'ora inutile (nella quale potevo dormire a casa) per come veniva svolta (film a caso, e propaganda politica) 2) un'imposizione di parte. Molti la facevano dichiaratamente per avere il voto a favore del prof di religione in consiglio di classe, prof che spesso (visto che a volte mi fermavo ad ascoltarlo, poveruomo) parlava da solo mentre la classe giocava a carte, preparava l'interrogazione dell'ora dopo e lo ignorava bellamente.

      Se riduciamo la religione a una questione identitaria, la squalifichiamo, la svendiamo. Il fatto che venga presentata e addirittura difesa con questi argomenti mi da la misura di quanto sia un fatto esteriore in Italia. Non è mia intenzione attaccarti con questa frase, barbara.

      Non so se farei battezzare i miei figli (quando ne avrò). Non credo sia un problema per me, anzi alla fine se uno realizza che per lui è un fatto privo di significato semplicemente si comporta come se non fosse mai successo. Sono solo i poser, passatemi il termine, della UAAR che devono urlarti in faccia il loro sbattezzo. Smettere di andare in chiesa evidentemente non è abbastanza.

      La cosa che mi stupisce dalle conversazioni che ho con amici credenti/praticanti è che "ne so" molto di più io di loro, sulla Bibbia -specie la parte storica- e sulla dottrina, per le cose che ho letto quando ero ancora praticante. Questo rafforza la mia opinione che per molti la religione sia un fatto estetico, o senza voler essere così malpensanti, un dato acquisito e mai approfondito.

      Visto che credo che questo sia il quarto o quinto commento che faccio su questo blog, comincerò a firmarmi, con l'iniziale perchè fa molto James Bond.

      G.

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    9. Quella dei mutilati è davvero orrenda. E oltretutto anche idiota, perché dà per scontato, non si sa su quale base, che uno che si fa fare le protesi debba per forza essere ateo e non possa invece essere credente e pregare.
      Il mio discorso sull'appartenenza non riguardava il valore della religione, bensì le scelte che i genitori impongono ai figli senza tenere conto dell'ambiente in cui si troveranno poi a vivere. Poi è ovvio che se tu scegli di andare in chiesa o in sinagoga o quello che è, si spera che lo faccia per motivi un po' più profondi che dell'appartenere a un gruppo.

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  12. premetto che la capitale di Israele è Gerusalemme, però l'iPhone non lo voglio, preferisco un pc portatile su cui metterci Linux :-)
    Detto ciò mi sembra, pur concordando con l'impostazione generale del post, che fai un paragone statisticamente azzardato: paragonando _le_ feste ebraiche con _la_ Quaresima va da sé che ottieni un certo risultato, perché _la_ Quaresima è un periodo di "penitenza", magari se facevi il confronto con, per dire, l'Avvento il segnale non era statisticamente significativo, o magari non c'era proprio. Altrimenti i (noi) cattolici saremmo estinti da un pezzo, credo :-)

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  13. Ho dimenticato di aggiungere che per feste ebraiche intendo il mese di Tishri, che generalmente e' in settembre-ottobre, e che ha appunto una moltitudine di feste. Alcune delle quali (Sukkot) durano diversi giorni e al cui proposito, nella liturgia, c'e' una serie di riferimenti all'amore e coniugale.
    E' stato un confronto tra, poniamo nascite di cattolici in dicembre (quaresima piu' nove mesi) e nascite di ebrei in giugno (settembre piu' nove mesi)

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  14. dear Sir, I'm pleased to announce you that with this correction your paper will be published in our "Journal of the Rule of Thumbs Science" :-)

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  15. Quindi sugli atei la pensi come lui http://leonardo.blogspot.it/2009/02/pensierini-su-dio.html

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  16. Oh, ciao, Alessio.

    Il punto 1.7 [ Se mi dite che riuscite a vivere benissimo senza Dio, io vi credo. Se sostenete di non aver paura della morte, o dei morti, non vi credo più. ] mi ha fatto venire in mente il dialogo tra Koestler e un legionario franchista, ovviamente antisemita. Koestler, antifascista e sionista, dice di aver paura del morire, ma non della morte. Per il piccolo borghese fascista, come per quello cattocomunista "the opposite is true".

    Per dirti che anche stavolta sei riuscito a non capire nulla.

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