lunedì 25 marzo 2013


Anche quest'anno non manca chi giocherella con i simboli di Pesach. 

Cosi' abbiamo proposte di mettere olive sul piatto, per ricordare ai presenti la volonta' di pace dei palestinesi. Che se non la ricordiamo noi, loro se la dimenticano.

O il volo pindarico di J Street, pubblicizzato con la solita grancassa ben finanziata. Propongono di ricordare la storia di Nachson ben Aminadav, il primo a attraversare il Mar Rosso, paragonano l'eroe della storia a ... esatto, loro stessi, che soli avrebbero il coraggio di parlare di due popoli due Stati. (wow, roba che non ci arrivava nessuno). 
E tutti gli altri, si sa, son cattivi, particolarmente se ebrei. 


Rabbi David J Meyer (da Marblehead) ha trovato nella Mechilta quella che io credo sia una risposta convincente. Ve la segnalo cosi' come la ho ricevuta: 


Why did God lead the Israelites in such a circuitous route through the wilderness to the Land of Israel? So that they would not see the results of war and lose heart (Ex 13:17). 
The reference here is to the bones of the tribe of Ephraim, who, due to a combination of hubris and optimism, badly misread the political landscape (avru al ha-ketz), and were slaughtered by the Philistines. 

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